Stranieri in vista di Antonio Ghirelli

Stranieri in vista Stranieri in vista L'annuncio dato dal dr. Franchi, presidente dell'Unione europea di football, secondo cui entro due anni potrebbe finalmente cadere il veto sull'importazione dì calciatori stranieri, merita due parole di commento. Un tempo, /'allora presidente Pasquale sosteneva che l'Impiego di giocatori » provenienti da federazioni estere » andava considerato alla stregua di un rubinetto da aprire o chiudere, a seconda delle opportunità contingenti, suggerite dallo stato del vivaio interno, dalle condizioni di mercato, dalle esigenze della squadra nazionale. Più tardi, la teoria del dirigente ferrarese è stata abbandonata ed il rubinetto è rimasto chiuso per tanto tempo da arrugginirsi: oggi, di elementi stranieri che militino nel nostro torneo, è rimasto il solo Sergio Clerici; Il quale, del resto, può considerarsi tale soltanto per modo di dire dal momento che è arrivato in Italia ben sedici anni fa, quando non ne aveva ancora compiuti venti. E' anche noto che, se ci si avvia alla riapertura delle frontiere, è piuttosto per una deliberazione di un tribunale lussemburghese che non per libera volontà delle nostre autorità calcistiche. Il tribunale del piccolo granducato ha ribadito, più che sancire, un principio del tutto ovvio e cioè che all'Interno del Mercato comune europeo vige la piena libertà di circolazione della manodopera e che tale norma si estende ai calciatori professionisti. Personalmente, a parte la sentenza In questione, non abbiamo mal capito perché Federazione e Lega si irrigidissero così tenacemente nella difesa di un regolamento autarchico, che è contrarlo alla logica del mondo in cui viviamo e della stessa evoluzione tecnica di un gioco in cui sono Impegnati tanti interessi economici. Naturalmente, ammettere l'Importazione di calciatori stranieri non significa rinunciare alla tutela del vivaio e delle possibilità di lavoro dei nostri: in questo senso, la teoria del « rubinetto » può essere applicata nel senso di limitare ragionevolmente Il tesseramento agli elementi più dotati, al ruoli In cui II vivaio è più carente e alla misura più adatta all'attuale congiuntura economica del Paese e dello stesso football protesslonistico, che non nuota certo nell'oro. Ma che II veto debba cadere, mi sembra sacrosanto per due ragioni essenziali. Una, la più Importante, è una ragione di principio: l'autarchia è un Indirizzo Insensato sia sul plano economico che sul plano culturale, perché nessun paese può considerarsi autosufficiente nel dominio della produzione e delle Idee (sono idee anche quelle che possono portarci I fuoriclasse dello sport). La seconda, è una ragione più marginale ma non per questo trascurabile: ed è che il momento attuale suggerisce la riapertura delle frontiere anche se si vuole tenere ancora per buona la teoria del dott. Pasquale. Lo stato del vivalo Interno è dlfattl poco confortante, soprattutto In certi ruoli (Interni di regia, punte) le condizioni di mercato sono tali che un buon giocatore straniero verrebbe a costare meno dì un « brocco » indigeno; le esigenze della Nazionale, Infine, non contrastano con la Importazione di elementi provenienti da federazioni estere, sempre che essa venga severa¬ mente contingentata. Direi, anzi, che l'esperienza dimostra come sia risultato prezioso, per la generazione del Mazzola e dei Rivera, l'esempio dei grandi campioni stranieri, da Schiaffino a Suarez, al quale essi hanno potuto rifarsi. fìià una furia'? L'interesse della sevald Ulld i UycJ . concia giornata di serie A sta In ciò: che, sulla base del risultati della prima, domani sera potremmo anche registrare la fuga di qualcuna delle quattro squadre che sono già installate in vetta alla classifica. Il 3 ottobre, infatti, hanno vinto soltanto le due gemelle torinesi, la Fiorentina e il Mllan. Se fosse rispettato il fattore campo, spetterebbe alla Juve e ai viola di staccare il gruppo; In caso diverso, si avrebbero Indicazioni ancor più eloquenti sulle prospettive che si aprono quest'anno nel settore dello scudetto. Arnuorriann Anche se restiamo delooverciano meg che un ann0 & studio sia insufficiente per formare allenatori veramente preparati, le notizie che arrivano da Coverciano dimostrano che il « corso Allodi - è cominciato nel migliore del modi, con lezioni interessanti come quella tenuta dal dott. Frossi sul tatticismo e con una grande concentrazione degli allievi sulle discipline del corso. Meno confortanti ci sembrano le novità della Nazionale, e non tanto per le numerosissime assenze che hanno svuotato di interesse II primo allenamento « mondiale » degli azzurri In vista della trasferta In Lussemburgo, quanto per le polemiche suscitate dalle dichiarazioni dell'amico Bernardini a proposito di Gentile, di Riva e della scarsa applicazione dei giocatori che guadagnerebbero troppo ed avrebbero troppi affari da accudire per applicarsi con la dovuta serietà alle fatiche della Nazionale. E' incredibile come Fulvio non abbia ancora capito, dopo aver vissuto un'Intera vita nell'ambiente, che II calcio Italiano è dominato da troppi Interessi e da una nevrosi collettiva troppo acuta per consentire una spregiudicatezza di linguaggio come la sua. Qui, purtroppo, non siamo in Inghilterra. Tiin Cnrmiila 1 L'incidente quasi mor- iito rormuia i (a/e di iauc/a, \a buona stampa di cui gode (meritatamente) la Ferrari e soprattutto l'enorme diffusione che la tv ha assicurato alle competizioni automobilistiche, hanno creato un enorme Interesse intorno al campionato mondiale di Formula 1, che domani vivrà una giornata decisiva con II gran premio di Watkins Glen. Niente di male, se questa nuova specie di tifo non rischiasse di alimentare un nuovo fanatismo della velocità e di spingere gli stessi piloti ad eccessi di audacia, accrescendo complessivamente la percentuale di isterismo nazionale In cui stiamo sprofondando tutti ed in tutti I settori della vita associata. Sono rimasto impressionato dalla confessione che James Hunt ha fatto ad un nostro collega, spiegandogli che non correrà mai In futuro per la Ferrari perché II clima della squadra di Maranello non si adatta al suo carattere: « A me — ha dichiarato Hunt — piacciono gli ambienti sereni e felici ». E non è forse vero che noi italiani stiamo facendo ormai di tutti I nostri casi, automobilistici e non, un dramma? Antonio Ghirelli idt

Persone citate: Bernardini, Frossi, Hunt, James Hunt, Riva, Rivera, Schiaffino, Sergio Clerici, Suarez, Watkins Glen

Luoghi citati: Coverciano, Inghilterra, Italia, Lussemburgo, Maranello