Uccide il ladro che fugge in moto dopo avergli rubato dieci milioni

Uccide il ladro che fugge in moto dopo avergli rubato dieci milioni Tragico episodio, a Milano, vicino a piazza del Duomo Uccide il ladro che fugge in moto dopo avergli rubato dieci milioni Arrestato lo sparatore: è un commerciante cinquantunenne - Il malvivente aveva compiuto il furto assieme a un complice, che ha continuato nella fuga portando con sé il denaro (Dal nostro corrispondente) Milano, 8 ottobre. Un ladro è stato ucciso stamane, in pieno centro, con tre colpi di pistola esplosi da un commerciante al quale il malvivente aveva strappato una borsa contenente 10 milioni in contanti, fuggendo poi, in moto, con un complice. E' la seconda volta in pochi mesi che accade a Milano. L'11 giugno il proprietario di un garage uccise a rivoltellate l'uomo che lo aveva scippato. La vittima di oggi è un pregiudicato romano venuto nella nostra città per compiere il «colpo» che gli è costata la vita: si chiamava Gianfranco Casalino, 26 anni, abitava nella capitale in via del Pigneto 13. Lo sparatore è il commerciante Giancarlo Majola, cinquantunenne, via Soderini 47 e contitolare, con la figlia, Adele, di 23 anni, di una ditta di materiale odontoiatrico che ha sede in via De Amicis 42: è stato arrestato dal sostituto procuratore della Repubi blica dottor Alfonso Marra j sotto l'accusa di omicidio colposo. Ecco come si sono svolti i fatti, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Alle 10,30 il commerciante, dopo aver prelevato alla Banca d'Italia 10 milioni in contanti per compiere i pagamenti, percorreva a bordo della sua auto via Zecca Vecchia, nei pressi di piazza Duomo, quando si è accorto che una gomma si era improvvisamente afflosciata. Impossibilitato a proseguire, il commerciante, dopo aver posteggiato la macchina, ha girato a piedi per alcune stradine alla ricerca di un gommista che ha trovato in via Fosse Ardeatine. «Mi ha chiesto di cambiare la gomma della sua "Lancia Beta 2000" — ha raccontato alla polizia il gommista, Pietro Frison, 46 anni, via Ógliari 8 — così sono andato con lui in via Zecca Vecchia. Era molto nervoso. Continuava a dire: "Non mi piace questo scherzo. Non mi piace. Qui c'è qualcosa che non va". Ho tolto la ruota e ho visto subito che la gomma era stata tagliata, di netto, con un coltello. Quando gliel'ho detto, è diventato ancora più agitato. Teneva sempre la borsa in mano, come se avesse il presentimento che gliela volessero portare via ». Il commerciante ha aperto il portabagagli, ha sollevato il telone coprimacchina e lo ha posato da una parte, vicino alla borsa. E' stato in quest'attimo che è passata una «Honda» marrone: sopra c'erano due giovani, quello dietro ha allungato la mano ed ha afferrato la borsa. Il commerciante non ha avuto un attimo di esitazione, ha estratto il suo revolver e ha sparato sei colpi, mirando agli scippatori. Tre proiettili sono andati a segno, colpendo al collo e alla spalla destra il giovane che era sul sellino posteriore della moto. I malviventi hanno però continuato la loro corsa, cercando di far perdere le tracce e dirigendosi verso piazza Duomo. Il «Cittadino dell'ordine» Gaetano Mappelli, 30 anni, via Previati 13, in servizio davanti alla filiale milanese del Banque de Suez, all'angolo tra via Mengoni e via Tomma-so Grossi, si è visto sfiorare dalla grossa motocicletta. «Quei due viaggiavano a 70-80 chilometri all'ora. Il giovane sul sedile posteriore ondeggiava, sembrava che dovesse cadere da un momento all'altro. Si reggeva solo perché era aggrappato ad una mani- ca della giacca del guidatore. Questi, proprio mentre stavano sfrecciando davanti a me, ha urlato al suo complice: "Stai fermo, stai fermo... Siamo quasi arrivati... Ce la faremo"». Quando l'«Honda» ha superato sulla sinistra due auto davanti al Banco di Sicilia, il giovane ferito è caduto sul selciato a faccia in giù, quasi sul marciapiede. Il suo complice si è allontanato a tutta velocità. «Sono accorso subito — ha detto ancora Mappelli — ed ho visto che il giovane stava perdendo sangue dalla testa e dagli occhi. Continuava a gemere, e ripetere: "Dio mio, Dio mio"... Qualche istante dopo, contemporaneamente alla polizia, è arrivata una lettiga che ha caricato il ferito trasportandolo d'urgenza all' ospedale «Fatebenefratelli». Una corsa inutile, nemmeno il tempo di cominciare l'intervento chirurgico e lo scippatore è morto. In tasca al cadavere non sono stati trovati documenti d'identità. E' stato però possibile identificarlo dopo qualche ora attraverso il casellario generale. Gino Mazzoldi erano addetti all'impianto. Il Consiglio di fabbrica ha chiesto l'immediato intervento dell'Ispettorato del lavoro per accertare le cause dell'incidente. I rappresentanti dei lavoratori hanno, inoltre, chiesto di partecipare alle varie inchieste. (Ansa) Avigllana, 8 ottobre — Domani alle 17,30 sarà Inaugurata la nuova chiesa di Santa Maria Maggiore ad Avigllana. La messa sarà celebrata dal cardinale di Torino mons. Pellegrino. Milano. 11 gioielliere Giancarlo Maiola (Foto Soncini)

Persone citate: Alfonso Marra, Giancarlo Maiola, Gianfranco Casalino, Gino Mazzoldi, Pietro Frison

Luoghi citati: Avigllana, Milano, Torino