Nel malinconico West con tanti vecchi divi

Nel malinconico West con tanti vecchi divi PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Nel malinconico West con tanti vecchi divi "Il pistolero" di Don Siegel con John Wayne, James Stewart, Lauren Bacali - "Orgasmo bianco" sugli sci Il pistolero di Don Siegel, con John Wayne, Lauren Bacali, James Stewart. Americano, colore. Cinema Nazionale. Potrebbe anche essere (ma non è detto, i mostri sono duri a morire) che questo fosse l'ultimo western del monumentale John Wayne. L'avvio infatti è epigrafico: tra i titoli di testa compaiono, dolci nella memoria, sequenze del Fiume rosso, Hondo, Un dollaro d'onore. Eldorado, che sono tra i punti salienti di un'esaltante carriera di protagonista durata oltre quarant'anni. Qui, in questo The Shootist (da un romanzo di G. Swarthout) il popolare attore non fa mistero d'essere vecchio stanco e acciaccato e acutamente in preda al sentimento della nostalgia. Si hciama Brooks; e già uomo di legge e poi giustiziere in proprio (con trenta cadaveri sulla coscienza, leggeri come galle), lo vediamo (siamo nel 1901) trotterellare stancamente, tra il Kansas e il Nevada, alla volta di Karson City, dove sono tre figuri che vent'anni prima lo avevano duramente colpito negli affetti familiari e coi quali ora il vecchio killer vuol regolare conti e interessi. Nella cittadina un amico dottore (un altro veterano, James Stewart) lo avvisa che per un male alla spina dorsale non gli restano che pochi mesi di vita. Sono anche troppi. Bastano a Brooks otto giornate per trovare alloggio presso una vedova (Lauren Bacali), vincerne la diffidenza, stringere amicizia col figlio di lei entusiasta del famoso pistolero, e quindi architettare la sua vendetta che scoccherà infallibile nel tradizionale saloon, prima di morire egli stesso, ucciso a tradimento. Circola nel film, e ciò senza scapito della sua presa spettacolare, un senso struggente di malinconia per le cose che non tornano e le vendette che si biascicano a freddo. Ottimo artigiano, il regista Don Siegel è qualcosa di più nella seconda parte del lavoro, dove giocano, ammonitori d'un epos concluso, gli anacronismi, quando l'eroe vende il suo cavallo e si avvia in tram al luogo della vendetta per compiervi una sparatoria tutt'altro che eroica. « Requiem » per Wayne? Aspettiamo a dirlo. L'uomo no, ma il suo mestiere è ancora validissimo; mestiere di mattatore che ruba spazio agli altri affermandosi in ogni scena col piglio del dominatore. Western psicologico-crepuscolare, forse troppo tagliato sulle esigenze divistiche del vecchio leone, ha, oltre ai già citati, altri ospiti illustri nel cast, fra cui spiccano O'Brian nel ruolo del giocatore e Carradine in quello di un impresario di pompe funebri. 1. p. Orgasmo bianco di Robert Butler con Britt Ekland, Barry Brown, Eric Braeden. Stati Uniti, colori. Cinema Torino. (g.m.) Lo sci e il mondo del cinema non vanno d'accordo: Jean Claude Killy, campione olimpionico, provò a recitare ma Grande slalom per una rapina, stupendo nelle scene sciistiche a Plateau Rosa, fu un semi fallimento; George Lazenby in Al servizio segreto di Sua Maestà, nonostante le belle discese a Murren, diede probabilmente il peggior film della serie 007. Anohe questo Orgasmo bianco non si discosta dalla media: fantastici slalom fra alberi e rocce sulla neve vergine di Vail, in Colorado, avendo come controfigure celebri « hot dogs » fra cui Dean Jones, ma la storia è esile e quanto mai improbabile. Roland Parley, miliardario pazzoide, gode nel vedersi tradito dalla bella moglie e propone al « rivale » la fuga con gli sci per aver salva la vita; il riccone però, oltre che schizofrenico, è anche disonesto perché a lui è concesso l'inseguimento con elicotteri e deltaplani. Inutile dire che il mal"agio pagherà e Britt Ekland troverà la felicità tra le braccia di un occhialuto scrittore che scia meglio di Thoeni. Orgasmi non ve ne sono (perché mai vietarlo ai minori di 18 anni?), i dialoghi sono a livello dilettantesco e soltanto la straordinaria maestria degli sciatori e la « suspense » degli inseguimenti salvano il film dalle pesanti cadute.

Luoghi citati: Colorado, Kansas, Nevada, Stati Uniti, Torino