Scambi con l'estero peggiora il deficit

Scambi con l'estero peggiora il deficit In agosto -346 miliardi Scambi con l'estero peggiora il deficit Nei primi otto mesi un disavanzo complessivo di 3304 miliardi (962 nel 1975) (Dalla redazione romana) Roma, 7 ottobre. Le preoccupazioni del governo di riportare in equilibrio i nostri conti con l'estero trovano conferma oggi nei dati disponibili sull'andamento della bilancia commerciale in agosto: le prime cifre provvisorie, elaborate dall'Istat, indicano un deficit di 346 miliardi. Terminata la fase positiva del secondo e terzo trimestre dell'anno, il commercio estero italiano, dopo gli eccezionali recuperi di giugno e luglio, torna a segnare preoccupanti disavanzi. Le ragioni si ritrovano in particolare nella necessità delle imprese di procedere alla ricostituzione delle scorte ormai esaurite. Ricostituzione tanto più necessaria, se si vuole mantenere l'andamento sostenuto della produzione industriale. Il fatto è (di qui la legittimità delle preoccupazioni governative) che nei prossimi mesi l'andamento degli scambi subirà nuovi peggioramenti in relazione alle importazioni di petrolio, soprattutto per uso di riscaldamento. Vediamo le cifre: nei primi otto mesi dell'anno il deficit complessivo della bilancia commerciale ha raggiunto 3304 miliardi contro i soli 962 miliardi di passivo dell'analogo periodo del '75. Dall'analisi dei dati risulta che il deficit della bilancia commerciale nel periodo gennaio - agosto 1976 è imputabile alla differenza tra un saldo passivo di 4153 miliardi derivanti dall'importazione di prodotti petroliferi e un saldo attivo di 849 miliardi per le «altre merci». Lo scorso anno, nello stesso periodo, il saldo attivo delle altre merci fu nettamente superiore (1952 miliardi di lire), mentre più basso era il deficit petrolifero (2914 miliardi). Dopo il settore energetico, la voce maggiormente deficitaria della bilancia commerciale italiana resta quella agricolo - alimentare con un passivo, in otto mesi, di 2103 miliardi di lire contro 1582 nel 1975. Al deficit commerciale hanno contribuito anche al¬ tri settori tradizionalmente deficitari come quello dei prodotti chimici con 483 miliardi di passivo, e quello dei «prodotti vari» (comprende il legname, la carta, il cotone, minerali, pelli, gomma ecc.) con 1044 miliardi di passivo. Anche il settore metallurgico, che nei primi otto mesi del 1975 aveva fatto registrare un attivo di 245 miliardi di lire, quest'anno è risultato passivo per 274 miliardi di lire. Restano, invece, attivi il settore tessile e dell'abbigliamento (2132 miliardi di lire), quello dei prodotti meccanici (1988 miliardi) e quello dei mezzi di trasporto (950 miliardi). A 1975 1976 BILANCIA COMMERCIALE

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