Anche altre spese (non mediche) dovrebbero essere " deducibili"
Anche altre spese (non mediche) dovrebbero essere " deducibili" Il fisco, l'Iva e i liberi professionisti Anche altre spese (non mediche) dovrebbero essere " deducibili" Da tempo gli esperti, facendosi interpreti dell'opinione più diffusa, insistevano per ottenere una diversa applicazione dell'Iva ai professionisti in generale ed ai medici in particolare. Si era, infatti, rilevato che la coincidenza di interessi tra il medico libero professionista ed il cliente privato comporta, come conseguenza normale, la non emissione della fattura, in quanto da un lato il cliente viene a risparmiare l'importo dell'Iva e dall'altro il medico non evidenzia, ai fini delle imposte dirette, l'incasso da lui effettuato. Non sembra, invero, sufficiente a creare un contrasto di interessi generalizzato quanto previsto dall'articolo 10 del Decreto 29 settembre 1973, N. 567, istitutivo dell'Irpef, che prevede la deducibilità delle spese per cure mediche e chirurgiche solo per la parte eccedente il dieci o il cinque per cento del reddito complessivo dichiarato «secondo che questo sia o non sia superiore a quindici milioni dì lire». La soluzione del problema, ora prospettata in sede governativa, appare corretta, in quanto l'abolizione dell'Iva sulle presta- | zloni dei medici diminuisce, per il cliente privato, il costo del | servizio, mentre la possibilità di dedurre integralmente dal proprio reddito quanto pagato indurrà il cliente a pretendere l'emissione della ricevuta; viene cosi a ristabilirsi quel contrasto di interessi tra professionista e cliente che rappresenta l'unica via possibile per un'impostazione corretta. Il discorso deve però allargarsi: occorre coinvolgere in tale soluzione non solo i medici, ma anche altri liberi professionisti le cui prestazioni a favore di privati, secondo la formula originaria dell'Iva, non erano soggette al tributo, in considerazione dei loro alto valore sociale e per non aumentare il loro costo nei confronti dei clienti. Anche per gli altri professionisti occorre, quindi, seguire la medesima strada, ritornando all'esclusione delle loro prestazioni dall'ambito dell'Iva ed ammettendo la deducibilità degli onorari pagati dal reddito del cliente privato che appare quale consumatore finale. SI tratta solamente di ritornare a quanto già aveva previsto il legislatore del 1972, stabilendo, in primo luogo, che le prestazioni del libero professionista nei confronti di un privato non siano soggette ad Iva, ma aggiungendo la deducibilità totale di quanto pagato a titolo di onorari. Tale sistemazione dovrebbe comportare un maggior introito fiscale; tuttavia, comporterà comunque una minore sperequazione, in quanto qualsiasi somma venga detratta dall'imponibile del cliente verrà necessariamente aggiunta all'imponibile del professionista. Abbiamo esempi di altri Paesi che già hanno seguito questa strada: cosi, in Francia, le prestazioni notarili sono esenti da Iva, mentre in Paesi come gli Stati Uniti o l'Australia la deducibilità delle somme pagale a professionisti è ben più ampia di quella prevista dal nostro legislatore. Ci sembra che questa sia l'unica via da seguire, qualora si voglia ottenere un duplice risultato: eliminare la spinta all'evasione che l'attuale sistema comporta; ottenere una maggiore perequazione tributaria, rendendo l'imposizione più aderente alla capacità contributiva di ciascuno. A questi due risultati, che ci sembrano sicuri, potrebbe anche aggiungersi un maggior introito fiscale, in quanto il minor importo dell'Iva, conseguente all'esclusione delle prestazioni dei li¬ beri professionisti nei confronti dei privati, e la minor imposta di questi ultimi, dovrebbero essere ampiamente compensati dal maggior gettito dell'Irpef a carico dei professionisti. Gianfranco Gallo-Orsi Protesta Union quadri In relazione al progettato blocco della scala mobile e al prospettato blocco degli stipendi superiori agli otto milioni lordi annui, l'Union quadri rileva che i provvedimenti sono tesi a penalizzare fasce di lavoratori subordinati già ripetutamente colpiti dall'appiattimento retributivo.
Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi
Luoghi citati: Australia, Francia, Stati Uniti
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