Dal Congresso siluro contro Ford di Vittorio Zucconi

Dal Congresso siluro contro Ford Dal Congresso siluro contro Ford L'attacco per la "Mayaguez": Washington sapeva che l'equipaggio sarebbe stato liberato Washington, 6 ottobre. Poche ore prima del dibattito Ford-Carter sulla politica estera e la difesa (conclusosi nella notte fra mercoledì e giovedì) il Congresso americano ha pubblicato un rapporto sull'incidente della nave « Mayaguez » sequestrata e poi rilasciata dai cambogiani nel 1975 che appare un evidente e diretto siluro lanciato contro Ford. Lo studio, preparato per conto della sottocommissione affari politici e militari dimostrerebbe come la Casa Bianca abbia (forse deliberatamente) ignorato informazioni militari e diplomatiche che indicavano per avvenuto e imminente il rilascio della nave e dei membri dell'equipaggio, preferendo ricorrere ad una massiccia e sanguinosa azione di forza. L'attacco, condotto da reparti di marines, costò 41 uomini di cui 20 uccisi in combattimento e 21 caduti su un elicottero abbattuto. La vicenda della Mayaguez è uno dei presunti «punti forti» di Ford e della sua gestione della politica estera in questi ultimi due anni. Si era nella primavera dei 1975, pochi giorni dopo la vittoria dei Khmer rossi in Cambogia e dei vietcong e nordvietnamiti a Saigon, e il clima psicologico della nazione si prestava a gesti di prestigio. Il 12 maggio giunse così la notizia che unità della marina cambogiana (qualche motoscafo di plastica già appartenuto agli americani) avevano catturato una nave trasporto americana, la «Mayaguez», sospettando che a bordo vi fosse materiale militare diretto alle basi statunitensi in Thailandia. La nave, successivamente esaminata, portava in realtà solo rifornimenti non bellici. Due giorni dopo, nel pome riggio del 14, Ford ordinò l'attacco di unità di marines appoggiate da portaerei e navi leggere: i marines sbarcarono su un'isola dove si riteneva fossero tenuti prigionieri gli uomini della «Mayaguez» e incontrarono una durissima resistenza. Mentre i soldati Usa combattevano, l'equipaggio e la nave venivano rilasciati e condotti su una delle navi della Settima Flotta. Allora, la Casa Bianca cercò di accreditare l'impressione che il rilascio fosse stato una diretta conseguenza dell'operazione militare, una versione che l'inchiesta pubblicata oggi dal Parlamento smentisce completamente. In essa si dice che il governo americano ricevette dal governo della Cina popolare informazioni secondo le quali la nave e i marmai sarebbero stati rilasciati pacificamente, per intervento di Pechino, e il messaggio giunse a Washing- ton ben 14 ore prima dell'attacco. Al tempo stesso, foto aeree e osservazioni dirette di piloti da ricognizione dimostravano che l'equipaggio si trovava già su una nave cambogiana, lontano dunque dall'isola che fu poi attaccata. Ma le autorità militari decisero — dice il rapporto — di dare credito ad altre notizie che volevano invece i marinai ancora a terra, mentre le autorità politiche, Casa Bianca e Dipartimento di Stato, scelsero di non fare affidamento sulla nota cinese. L'inchiesta non arriva a dire che Ford e Kissinger deliberatamente approfittarono dell'incidente per una dimostrazione di forza inutile, ma implicitamente l'accusa è chiara. Ne sono prova le reazioni assai aspre giunte sia dalla Casa Bianca che dal Dipartimento di Stato. Il portavoce di Ford, Nessen, ha detto che il Presidente «è in disaccordo totale con le conclusioni del documento» mentre uno degli assistenti di Kissinger, Lawrence Eagleburger ha accusato il Parlamento di «volere contestare a posteriori le azioni del governo», in una maniera che «lascia i più ampi dubbi sui propositi del rapporto». Ford e Kissinger contraccano dunque, accusando il rapporto preparato dal General Accounting Office per conto del Congresso, di essere una manovra politica per mettere in difficoltà il Presidente alla vigilia di un dibattito sulla politica estera contro il suo avversario democratico. In effetti, la coincidenza della data della pubblicazione e dell'incontro televisivo è assai sospetta e sembra voler offrire a Carter — nelle ultime settimane assai poco brillante — un ottimo argomento di discussione contro Ford. Sulla vicenda della «Mayaguez», il giudizio degli osservatori imparziali fu, anche all'epoca, piuttosto severo con la Casa Bianca sempre sospettata di aver reagito in maniera sproporzionata alle circostanze: ma non è detto che questi siluri politici dell'ultima ora producano l'effetto voluto, che il pubblico tende talora a prendere le parti dell'attaccato e non degli attaccanti. Vittorio Zucconi

Persone citate: Kissinger, Lawrence Eagleburger

Luoghi citati: Cambogia, Cina, Pechino, Saigon, Usa, Washington