Prestazioni sanitarie senza Iva Si potranno dedurre dalle tasse tutte le fatture pagate ai medici di Emilio Pucci

Prestazioni sanitarie senza Iva Si potranno dedurre dalle tasse tutte le fatture pagate ai medici Prestazioni sanitarie senza Iva Si potranno dedurre dalle tasse tutte le fatture pagate ai medici Roma, 4 ottobre. E' scattata la guerra agli evasori e agli speculatori. Il ministro delle Finanze Panilolfi ha annunciato questa sera una serie di misure che 11 governo si accinge ad approvare: abolizione dell'Iva sulle prestazioni sanitarie; deducibilità delle spese mediche dalle tasse; bollette obbligatorie di accompagnamento per le merci. Pandolfi ha spiegato, in una dichiarazione al GR1, che con la possibilità di sottrarre a fine anno le spese mediche dalla denuncia dei redditi, i pazienti saranno stimolati a farsi rilasciare una regolare fattura per ogni visita, consulto e operazione. I documenti obbligatori per il trasporto delle merci, invece, costringeranno i commercianti a fatturare ogni operazione. Il ministro ha anche detto che sono allo studio altre misure con le quali saranno duramente colpiti gli speculatori che manovrano i prezzi di alcuni generi di largo consumo (vedi parmigiano e olio d'oliva) e gli autori di frodi valutarie. A questo proposito, mercoledì la Camera prenderà in esame, per la definitiva conversione in legge, il decreto che punisce le fughe di capitali e agevola il rientro dei soldi esportati clandestinamente all'estero. Inoltre, la Guardia di Finanza dovrebbe far conoscere a giorni un primo elenco di coloro i quali tentano di tirare colpi bassi alla nostra economia. L'insieme di questi provvedimenti costituisce l'avvio di quella lotta all'evasione fiscale che, come ha solennemente dichiarato venerdì scorso Andreotti, « non è una parola, ma è un punto d'onore del governo ». Il grave fenomeno .dell'evasione fiscale sottrae ogni anno allo Stato diverse migliaia di miliardi: quattromila miliardi, secondo i calcoli più ottimistici, novemila, secondo le stime più pessimistiche. Sono, in ogni caso, cifre voluminose che, se recuperate, servirebbero a mandare comodamente avanti, senza sacrifici, un vasto programma di rilancio del nostro apparato produttivo. Finora gli evasori l'hanno fatta franca e tutti i buoni propositi dei ministri avvicendatisi alle Finanze si sono scontrati con le gravi carenze degli uffici finanziari e con le norme inadeguate. Di fronte ad una simile situazione, la Guardia di Finanza fa quel che può: nei primi sette mesi dell'anno ha accertato 1092 miliardi di redditi lordi sottratti all'imposizione diretta (nello stesso periodo del 1975 ne aveva accertati 714). Ma i «pirati» fiscali sono un numero ben più consistente. Si tratta di dare perciò un decisivo impulso all'azione repressiva. Ma il grosso dell'operazione, per colpire definitivamente « al cuore » gli evasori, dopo le misure che si prenderanno in settimana, si avrà nel prossimo gennaio, con i seguenti provvedimenti: • avvio di controlli a «scandaglio» dei contribuenti, attraverso l'accertamento per sorteggio dei nomi sui quali compiere l'indagine. Naturalmente, l'accertamento per campione (che ogni anno dovrebbe coinvolgere il 2-2,5 per cento dei contribuenti) non prenderà in considerazione i lavoratori dipendenti, ma verrà concentrato sui redditi dei liberi professionisti (medici, avvocati, architetti, industriali, commercianti, artisti, eccetera); • accertamenti «incrociati» tra Iva (dove si nasconde gran parte delle evasioni) e imposte dirette, per confrontare i redditi dichiarati con quelli accertati ai fini dell'imposta sul valore aggiunto per le attività commerciali e professionali; • introduzione della bolletta obbligatoria di accompagnamento per la compravendita di merci e per le prestazioni professionali: lo scopo è di stroncare la pratica delle fatture con cifre inferiori alla realtà o addirittura del mancato rilascio. (Il governo vuole applicare questa normativa già prima del 1977 e la presenterà al Consiglio dei ministri di venerdì); • il pagamento dell'Iva potrà farsi, oltre che presso gli uffici competenti, anche tramite banca o ufficio pstale, in modo da accelerarne la riscossione; • inasprimento delle pene per chi « sgarra »: in particolare, più pesanti saranno le sanzioni contro l'inosservanza di obblighi, specie in materia di Iva (ad esempio, per la mancata emissione della fattura o di altri documenti di controllo). Con tutta probabilità, oltre le sanzioni penali e pecuniarie, verranno applicate anche misure amministrative, come la chiusura per lunghi periodi di negozi o di studi professionali. Nel caso dei lavora¬ tori autonomi, poi, si potrebbe arrivare, nei casi più gravi, alla sospensione o alla radiazione dagli albi professionali o di categoria; • infine, il governo vuole proporre al Parlamento una legge che autorizzi il processo penale e le relative pene detentive nei confronti degli evasori senza attendere Tesii to del contenzioso tributario. In definitiva, la caccia all'evasore è particolarmente sentito, perché il naufragio dell'iniziativa, oltre al discredito (.«riderà bene chi riderà ultimo», ha detto, sempre Andreotti, nel suo messaggio radiotelevisivo) vorrebbe dire un nuovo pesante inasprimento delle imposte dirette, sia pure ai livelli «medio-elevati» e indiretto, sia pure su generi «di lusso». Emilio Pucci

Persone citate: Andreotti, Pandolfi

Luoghi citati: Roma