Sono solo quattro i partiti che avranno seggi a Bonn di Tito Sansa
Sono solo quattro i partiti che avranno seggi a Bonn Oggi votano oltre 41 milioni di tedeschi Sono solo quattro i partiti che avranno seggi a Bonn (Dal nostro corrispondente) Bonn, 2 ottobre. Quarantuno milioni e 600 mila sono i cittadini della Germania federale che eleggeranno domani con il loro voto i 496 deputati del Parlamento di Bonn e, in pratica, decideranno se il socialdemocratico Helmut Schmidt rimarrà Cancelliere o se sarà sostituito dal democristiano Helmut Kohl. Più del 10 per cento degli isciritti (cioè circa 5 milioni di persone) ha già fatto la propria scelta, votando per lettera. Ciò significa un leggero vantaggio per i democristiani, in quanto a votare per corrispondenza sono generalmente persone anziane, di tendenze conservatrici. Quattro anni fa un'alta percentuale di costoro si era astenuta dal voto, soltanto il 6 per cento aveva inviato la propria scheda per posta. A contendersi i 496 seggi nel «Bundestag» di Bonn sono 3244 candidati, dei quali — nonostante l'emancipazione femminile — soltanto 188 sono donne. Appartengono a sedici partiti diversi, dei quali soltanto 4 — socialdemocratico, democristiano, cristiano sociale bavarese e liberale — hanno la certezza matematica di entrare in Parlamento. Per evitare il frazionamento del Parlamento in partiti e partitini (come durante la Repubblica di Weimar) la legge prevede infatti che abbiano ingresso alla Camera soltanto quei partiti che abbiano ottenuto almeno il 5 per cento dei voti validi (cioè circa un milione e tre quarti) o che almeno tre dei loro candidati siano votati direttamente. Le due eventualità vengono categoricamente escluse per comunisti, neonazisti e le altre dodici formazioni minori: il voto dato a questi 12 gruppi ha il solo effetto di far scendere sotto il 50 per cento il quoziente della maggioranza assoluta. Questa maggioranza assoluta è l'obiettivo dei due partiti dell'unionee cristiana attualmente all'opposizione. Alle elezioni del 1972 (quando i due candidati alla Cancelleria erano il socialdemocratico Willy Brandt e il democristiano Rainer Barzel) i partiti dell'unione ottennero soltanto il 44,9 per cento, i socialdemo- oratici realizzarono per la prima volta nella storia parlamentare tedesca la maggioranza relativa con il 45,8, i liberali finirono buoni terzi con l'8,4. Gli spiccioli inutili furono ottenuti dai neonazisti (0,6) e dai comunisti (.0,3). Il risultato fu che la coalizione socialdemocratico-liberale ottenne insieme il 54,2 per cento dei voti (con 266 seggi) staccando di un solido 9,3 per cento l'opposizione democristiana (225 seggi). Per rovesciare quasta situazione, l'opposizione dovrebbe riguadagnare domani almeno il 4,8 per cento dei voti, i partiti di governo dovrebbero perderne altrettanti. Compito estremamente difficile, ma che non viene escluso. Nei quattro anni trascorsi dall'ultima elezione politica inflazione, disoccupazione, recessione hanno provocato nel Paese un'ondata di malcontento manifestatasi con uno spostamento verso la destra. In quasi tutte le elezioni regionali di questo periodo (salvo che nella Saar) la socialdemocrazia ha perduto, con un massimo del 10,4 per cento nella sua roccaforte di Amburgo; i liberali hanno avuto qualche contrazione ma anche qualche crescita: i de¬ mocristiani hanno vinto dappertutto fuorché nello Schleswig-Holstein. Se la tendenza dovesse confermarsi nelle politiche di domani, il «tète-à-tète» previsto da diversi istituti demoscopici potrebbe diventare realtà. Le urne chiuderanno doma ni alle 18 e comincerà la battaglia tra le stazioni televisive per fornire i dati. I demo scopisti apriranno dinanzi al le telecamere le buste sigillate con le loro prognosi, alle 18,02 un computer annuncerà i dati raccolti tra alcune migliaia di elettori all'uscita dai seggi, mezz'ora più tardi si avranno forse già le prime proiezioni. Questa sera la Germania è tranquilla, co sciente della grande ora, solo Bonn è eccitata, invasa da giornalisti convenuti da ogni Paese. Le ultime scommesse danno per favoriti — ma assai lievemente — i partiti di governo. Un risultato pari, 248 seggi per parte, non viene escluso. Sarebbe un gran guaio per la formazione del prossimo governo. Tito Sansa I Iciimil Schmidt
Persone citate: Helmut Kohl, Helmut Schmidt, Holstein, Rainer Barzel, Schmidt, Willy Brandt
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