Torna un amico il campionato di Antonio Ghirelli

Torna un amico il campionato Torna un amico il campionato Torna, come si diceva una volta, Il vecchio amico, il campionato di Serie A. Torna con un quarto d'ora di ritardo, per via della sacrosanta protesta del giocatori contro l'immobilismo della Federazione e della lega su questioni vitali per la dignità del professionista; e In una linea generale di austerità, che può far temere I cassieri dei nostri clubs. Anche se di solito per la verità, sono proprio I periodi di crisi economica a favorire lo spettacolo sportivo nella misura in cui scoraggiano consumi più dispendiosi e più Irequenti evasioni dalla città. Il preludio non è malvagio. Lo scrìvo sapendo che, con la moda imperversante del pessimismo più corrosivo, rischio di giocarmi quel brandello di reputazione che mi rimane dopo 36 anni di giornalismo; ma lo scrivo lo stesso, attenendomi al fatti. La Coppa Italia, con tutta la sua discutibilissima formula, ha registrato l'affermazione di tre squadre di Serie B, (Spai, Vicenza e Lecce) assolvendo In tal modo alla sua funzione istituzionale. Le coppe europee hanno alutato una discreta partenza delle squadre Italiane, In particolare di quelle come il Torino e il Napoli che sono Impegnate nei due tornei più prestigiosi. La Nazionale, infine, ha debuttato con due successi nella stagione che la vedrà Impegnata allo spasimo nel doppio spareggio premondiale con I carissimi nemici Inglesi. Ha giocato male a Copenaghen, è vero, e mediocremente a Roma, ma basterebbe la rivelazione di un mediano come Patrizio Sala (per tacere delle brillanti prestazioni di Zofl, Sclrea, Tardelli, Claudio Sala e Bettega) a farci catalogare come positive queste due prime esperienze di Bearzot nella veste di tecnico federale. La cfirfa nranata " Torino ' tremendista » ha fatto scuoLd S,I,Uel 9rdn««d /a: è diventata « tremendista » anche la Juve di Trapattoni, che da squadra di manovra si trasforma in unità da battaglia, a costo di sacrificare un - cunctator », un temporeggiatore come Fabio (Massimo) Capello. Il quiz del torneo che comincia è tutto qui: se ci sono, oltre la Juve, altre concorrenti capaci di raccogliere la sfida lanciata dal Toro, contro « il calcio all'italiana •. Il Napoli di Pesaola e di Chiarugi? Può darsi. Ma può anche darsi che la sorpresa salti fuori da Milano o da un altro punto cardinale. Da queste partì, per esempio, qui all'ombra del cupolone, si dice un gran bene della Lazio di Vinicio. Forse, per gli ex-campioni romani, tutto dipende dalla grinta del nuovo allenatore: se Luis riporta la disciplina nel clan più ribelle d'Italia e, soprattutto, se convince Cordova ad allenarsi seriamente, sono dolori per tutti. Semiale Sud Per 9" amicl emigrati che ci leggono (e ai *» quali mando un saluto speciale, diciamo un segnale-Sud) ci sono due novità, oltre al trasferimento di Anastasi all'Inter: il ritorno del Foggia e quello del Catanzaro. Con questa aggiunta, per i calabresi, che anche il loro tecnico, il giovane Di Marzio, viene dalla nostra cara terra ballerina. E badate che domani il napoletano Di Marzio debutta In Serie A proprio contro I suoi concittadini in maglia cielo. Tele-nOVltà ^a faml9erata rllorma della Rai-Tv, forse più chiacchierata di quanto meriti, si riflette anche in campo sportivo, e per il secondo anno, con la proliferazione di due programmi domenicali. L'anno passato fu la Rete Due a lanciare le novità più interessanti con la trasmissione • Long Play di Barendson e Arbore; questa volta, tocca alla Rete Uno, che mobilita una vecchia volpe dello spettacolo come Corrado ed un fuoriclasse dello sport come Nicola Pietrangeli. E' anche un - derby » tra Maurizio Barendson e Tito Stagno, i caporedattori sportivi delle due reti: e poiché si tratta di giornalisti coi controfiocchi, è certo che non se ne staranno con le mani in mano. Attenzione, però, alle lungaggini. Il telespettatore chiede notizie e immagini: di interviste e di variazioni, non sa troppo che farsene. Semmai, sarebbe il caso (come dimostra il successo di Tele-Montecarlo) di offrire al pubblico anche qualche commento, saporoso, incisivo, spregiudicato. Cilena " nos,ro giornale ha già preso posizione sul problema della finalissima Davis e non spetta al sottoscritto chiosarla. Posso solo sottolineare, sulla scorta di ricordi personali ancora cocenti benché vecchi di quasi quindici anni, che il pubblico cileno è molto suscettibile: lo era sotto Alessandri, nel '62, quando rischiai di essere espulso dal paese « manu militari » per aver osato denunciare la miseria in cui viveva allora il popolo; ed Immagino che continui ad esserlo oggi, sotto Pinochet, per quanto possa odiare in cuor suo il sanguinoso tiranno. Voglio dire che è facile, a chi controlla tutti I « mass media -, orchestrare, come accadde allora, una campagna contro gli ospiti stranieri in nome della dignità offesa, dell'Indipendenza nazionale o non so di quale altra diavoleria propagandistica. L'amico Ferrini, della cui miracolosa guarigione mi complimento vivamente, ricorderà senza dubbio quale accoglienza sia stata riservata al tempo dei « mondiali » di calcio a lui e agli altri azzurri, col pretesto di qualche articolo troppo veritiero della stampa Italiana. Che cosa accadrebbe a Panatta e ai suoi amici se, alla fine, nonostante tutto si decidesse di farli giocare a Santiago? E quale giudice, quale arbitro avrebbe la forza d'animo di resìstere alla pressione di un ambiente eccitato da una ben organizzata campagna stampa-radlo-tv? Anche questa considerazione, mi pare, va messa nel conto per sconsigliare la trasferta in Cile, sempre che non si avverta l'esigenza morale (prima che politica) di isolare un regime così nefando. I a nntto rli Ali Sara vergognoso, ma confesso di non aver ì-a iiuiic ui hii asptjttat0 le tre dl notte per vedere sui piccolo schermo il combattimento tra Mohammed Ali e il povero « Mandingo » Norton. Me lo sentivo, che sarebbe finita male. E mi stupisco che dirigenti, procuratori, organizzatori e pugili non abbiano ancora capito che, a forza di « comblnes », stanno uccidendo uno degli sport più belli del mondo. Antonio Ghirelli dll