Nessun rinvio per il delitto di Argelato di Vincenzo Tessandori
Nessun rinvio per il delitto di Argelato Nessun rinvio per il delitto di Argelato Respinte tutte le istanze : martedì gli interrogatori (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 2 ottobre. La serie delle «eccezioni preliminari» tanto cospicua da far temere un rinvio, il sesto, del dibattimento si è conclusa. La corte d'assise di Bologna, chiamata a giudicare sull'uccisione del brigadiere dei carabinieri Lombardini, avvenuta due anni fa ad Argelato, dopo essersi ritirata per l'ennesima volta in camera di consiglio, ha deciso di «respingere tutte le richieste». Martedì saranno ascoltati gli imputati, sempre che abbiano voglia di «sottoporsi alla liturgìa della giustizia borghese». La possibilità di uno slittamento del processo era in pratica coincisa con la decorrenza dei termini di detenzione preventiva e la scarcerazione per i sette imputati detenuti sarebbe così divenuta automatica. Ma, dopo la tormentata ordinanza che ieri aveva dichiarato nulli gli interrogatori resi in Svizzera, la corte stamane si è mostrata decisa a portare avanti e in fretta il giudizio. Il presidente Giovanni Abis ha sovente richiamato i difensori ad un maggior rispetto per il «tempo prezioso». Ed è stata una lunga schermaglia dalla quale alcuni avvocati sono usciti con la sensazione di avere subito un torto. In apertura di udienza, l'avv. Giusti, difensore di Renzo Franchi, ha annunciato di voler chiedere la libertà provvisoria per il proprio assistito «dopo il fatto nuovo di ieri, la cancellazionscioè dei verbali». Ha quindi invitato la Corte a sottolineare con una penna rossa i punti contestati dell'ordine di cattura emesso nei confronti di Franchi. Palesemente seccato il presidente ha ribattuto: «Non perdiamo altro tempo, avvocato faccia le sue richieste». Colto di sorpresa, Giusti ha risposto: «Non è una perdita di tempo tutto quello che attiene alla difesa». Poi l'istanza, articolata in quattro punti: revoca immediata del mandato di cattura, scarcerazione; proscioglimento; in via subordinata, concessione della libertà provvisoria. Ma dal carcere gli imputati, almeno per il momento, non usciranno. Gli interventi della parte civile e dell'accusa pubblica sono stati di netta opposizione. Ma il processo, smembrato come appare ora, dopo la «cancellazione» dei primi interrogatori resi Oltralpe da quattro imputati, dopo lo stralcio di una cospicua qrte di reati, compresa la partecipazione alla banda armata, non dovrebbe essere celebrato, almeno secondo l'avv. Artelli, difensore di Stefano Bonora. Una richiesta che, se accolta, avrebbe potuto dare un particolare aspetto al dibattimento, è stata poi presentata dall'avv. Corrado Costa, difensore di Cavina. Oltre agli interrogatori resi dagli imputati senza la presenza dei difensori, in Svizzera ne furono fatti altri, con il rispetto di ogni diritto. «Chiedo l'acquisizione di tali atti istruttori compiuti il 27 febbraio '75 davanti al giudice Cellio di Bellinzona», ha detto l'avvocato. Infine, l'avv. Gamberini ha presentato istanza di stralcio per la posizione del suo assistito, Sergio Moradini. La corte, come abbiamo detto, ha risposto no a tutti. Vincenzo Tessandori
Persone citate: Bellinzona, Bonora, Cavina, Corrado Costa, Gamberini, Giovanni Abis, Lombardini, Sergio Moradini
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