Le malattie sessuali in aumento

Le malattie sessuali in aumento CONVEGNO A VIENNA Le malattie sessuali in aumento Non siamo a Vienna perché è scoppiata una grave epidemia di malattie trasmesse con i rapporti sessuali, ma per un convegno di esperti, promosso dalla Sezione europea dell'Organizzazione mondiale delia sanità, per mette re a fuoco tutti i problemi legati alle «malattie veneree». Per una ragione di giustizia, a questi malanni si è cambiato nome: malattie trasmesse con i rapporti sessuali è la denominazione ufficiale. Non è sempre Venere la dispensatrice, spesso è responsabile il partner; perfino gli stessi omosessuali (specie se maschi) con le loro effusioni, possono diffondere queste infezioni. Mentre si è riusciti a debellare il vaiolo, la polio, a far quasi sparire altre malattie come la polmonite e le infezioni puerperali, ben poco si è realizzato nel campo delle infezioni sessuali. Si deve tener conto che i successi più clamorosi, in medicina, sono stati realizzati con le vaccinazioni. Per le malattie trasmesse con i rapporti sessuali, nonostante le assidue ricerche di immunologia compiute in Europa e negli Usa da J. Miller, U.C.C. Kuhn, E. Gotschlich e L. Greemberg, è stato ottenuto solamente qualche interessante risultato sugli animali (scimpanzé). Ancora lontani dal giorno in cui si potrà avere un vaccino per le infezioni sessuali, dobbiamo ricercare le ragioni di questa paradossale situazione. Le cause dell'aumento di queste malattie sono quasi sempre le stesse in tutto il mondo: ignoranza e scarso senso di responsabilità nei rapporti sessuali. Vi sono anche ragioni psicologiche, come credere che non esistano più infezioni perché gli antibiotici le hanno debellate da tempo. Spericolati rapporti sessuali, la giovane età dei partner (si inizia, nelle grandi città, a 13-14 anni ad avere rapporti completi), l'uso della pillola (il preservativo non si mette più perché è finita la paura di gravidanze indesiderate), il lassismo dei costumi, la disinformazione, contribuiscono alla diffusione di questo particolare tipo di malattie. Non per nulla il professor Kiraly, direttore della Clinica dermosifilopatica di Budapest, presente al congresso, le definisce malattie da comportamento. Sono in aumento anche da noi? Si sente parlare tanto di sesso e così poco delle infezioni sessuali; sembrerebbe quasi che queste malattie non esistano più. E' difficile portare statistiche. Il nostro Paese sembra abbia una particolare idiosincrasia alle cifre, ai dati, tanto è vero che non conosciamo il numero degli aborti, dei suicidi, delle ragazze madri e di tante altre cose, come delle malattie trasmesse con i rapporti sessuali. Abbiamo solo dati parziali, rappresentano i pazienti che si sono curati negli ospedali e presso i dispensari comunali. Il dottor Causse, che ha il polso della situazione mondiale, dal suo osservatorio a Ginevra, quale dirigente il servizio delle malattie trasmesse sessualmente all'Organizzazione mondiale della sanità, consiglia di moltiplicare per 5 i casi di blenorragia notificati e per 4 i casi di sifilide in fase contagiosa; con questo accorgimento ci si avvicinerà il più possibile alla realtà. Nell'ultimo quinquennio si deve calcolare che in Italia sono siati curati nei dispensari e negli ospedali del nostro Paese, ogni anno, circa 6000-7000 casi di blenorragia e 3500-4500 di sifilide in fase contagiarne. Con l'accorgimento del dr. Causse ci portiamo fra i Paesi europei con maggior numero di infezioni sessuali. Per la sifilide si dovranno aggiungere circa 24-25 mila casi che annualmente vengono «scoperti» durante esami di sangue (circa un milione e trecentomila ogni anno) praticat: alle persone che hanno bisogno di certificati di sana e robusta costituzione. Queste ultime non sono sifilidi contagiose, ma ugualmente di tutto rispetto, perché minano lo stesso la saludelle persone affette. Altri Paesi come l'Inghilterra, la Francia che hanno più o meno la nostra popolazione, denunciano casistiche inferiori a noi. Al symposium a Vienna non si è fatta dell'accademia; sono state portate proposte concrete che dovrebbero venir prese in considerazione dai governi dei vari Paesi. Proposte miranti al potenziamento dei servizi esistenti e alla necessità di una valida educazione sanitaria in questo settore. Ha trovato tutti consenzienti l'esigenza che l'educazione sessuale divenga un'arma efficace anche nella lotta contro le malattie trasmesse con i rapporti sessuali. Per il nostro Paese riuscire ad infrangere l'ignoranza ed il senso di colpa che spesso esiste per queste malattie sarebbe un note vote passo in avanti. Vorrebbe dire che si comprende la necessità di una maggiore collaborazione con le autorità sanitarie (per la ricerca delle fonti di contagio) e soprattutto che si sta formando una coscienza per conseguire maggiore responsabi lità nei rapporti sessuali e più lealtà fra i partner. Il motto «meglio prevenire che curare» vale anche nel no stro campo. E' da sperare che le Regioni, che hanno assunto il controllo anche su questo settore, non smobilitino quel poco o tanto che c'era per le malattie trasmesse con i rapporti sessuali ed imbocchino le nuove vie segnalate dal symposium di Vienna: informazione, responsabilizzazione, educazione sanitaria Gianni Caletti

Persone citate: Causse, Kiraly, Kuhn, L. Greemberg, Miller

Luoghi citati: Budapest, Europa, Francia, Ginevra, Inghilterra, Italia, Usa, Vienna