Germania di Gaetano Scardocchia

Germania Germania (Segue dalla 1* pagina) cono a credere che un governo social-liberale, al di là delle sparate elettorali di Schmdit, sia capace di capire meglio la situazione politica italiana e il molo che il pei vi sta giocando. Il problema per l'Italia è proprio questo: non sommare al suo ritardo di marcia verso l'Europa anche il disinteresse, o peggio l'ostilità, da parte dell'Europa. E veniamo ai cristiano-democratici. Questo partito, che ha in Kohi il andidato alla cancelleria e in Carstens (ministro ombra degli Esteri) e Strauss (ministro ombra delle Finanze) i suoi ispiratori in politica estera, si porta dietro una carica di pregiudiziali ideologiche che gli rende più faticosa la comprensione della realtà europea e, in particolare, italiana. Kohl e Strauss coltivano un anticomunismo senza finezze di analisi: ai loro occhi, Breznev e Berlinguer sono la stessa cosa. Gli uomini della Cdu, anche di recente, hanno pensato di aiutare i partiti anticoministi italiani con una operazione tipo Anni '50: una sorta di «piano Marshall» per mettere Berlinguer con le spalle al muro. Oggi i rapporti tra Cdu e segreteria de non sono molto cordiali. Questa diversità di atteggiamento verso il mondo esterno si riverbera su tutta la politica europea. I democristiani tedeschi, che un tempo furono tra i grandi protagonisti dell'europeismo, oggi appaiono un poco isolati ed irrigiditi Sono favorevoli all'integrazione e all'unificazione dell'Europa, purché fatte i. propria immagine e somiglianza. Se all'atipicità del caso italiano venisse ad aggiungersi tra due anni una vittoria delle sinistre in Francia, l'intero edificio europeo rischierebbe di crollare. Strauss ha già detto a chiare lettere che la disaffezione tedesca verso l'Europa diventerebbe definitiva: «Per garantire la nostra libertà, saremo costretti a rafforzare i legami con il più sano e potente dei nostri alleati, gli Stati Uniti». A Strauss ha risposto in questi giorni l'ex commissario tedesco alla Cee, Ralf Dahrendorf, che ora dirige la London School of Economics. Citando un suo autorevoleamico americano (Kissin-ger?), Dahrendorf ha rilevatoche agli americani una simileprospettiva appare assai pocogradita: essa comporterebbeda una parte la frammenta-zione dell'Europa e dall'altraun pericoloso isolamento tedesco. Gaetano Scardocchia

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