Il mafioso protesta "Voglio andarmene,,

Il mafioso protesta "Voglio andarmene,,Rifiutato da Montemagno d'Asti Il mafioso protesta "Voglio andarmene,, (Dal nostro corrispondente) Asti, 1 ottobre. Salvatore Pizzichemi, 38 anni — il soggiornante obbligato ch'è sgradito agli abitanti del comune di Montemagno d'Asti dove il tribunale di Reggio Calabria gli ha imposto di rimanere per due anni — non intende alloggiare nel locale posto a sua disposizione dagli amministratori civici. «Non abbandonerò l'albergo dove ora mi trovo — sostiene il Pizzichemi — se non per andare in prigione. Lì, almeno, si può lare il bagno. Inoltre chiedo di potermene andare da Montemagno». Per protesta contro l'ordinanza del tribunale calabrese, il sindaco di Montemagno, il geometra Vittorio Pesato, ieri ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Il prefetto di Asti, dottor Pellegrino, lo ha invitato per domani a un colloquio ma difficilmente il sindaco recederà dalla decisione. Il caso del soggiornante ormai e esploso e la popolazione del piccolo comune astigiano solidarizza con il geometra Pesato. Dal canto proprio Pizzichemi ha lanciato un appello, attraverso numerosi telegrammi, chiedendo aiuto ai giornali, alle autorità perché desidera essere trasferito altrove. Ha capito che gli abitanti di Montemagno stanno alla larga da lui: «Desidero scontare i due anni come un onesto cittadino — dice — anche se ho avuto un passato turbolento. Ho Wa famiglia che voglio vicina». Il sindaco ha cercato subito di accontentarlo scrivendo al tribunale di Reggio Calabria, ma non ha avuto risposta. A quanto pare sembra che Pizzichemi, prima di raggiungere Montemagno, abbia soggiornato almeno in tre altre località e per brevissimo tempo. Arrestato nel 1970 con altre 17 persone per associazione a delinquere (era sospettato di traffico di armi), dopo diversi mesi di detenzione veniva posto in libertà provvisoria. Il tribunale, con un'ordinanza, lo allontanava da Reggio Calabria dove si trova tuttora la sua famiglia: moglie e tre figli. «Il processo non e stato ancora celebrato e sono passati sei anni. Come possono dire che sono un malioso? — sostiene Pizzichemi —.Io sono innocente e lo dimostrerò». A Montemagno, il Pizzichemi era giunto ai primi di luglio. Il Comune gli aveva assegnato la stanza già adibita a seggio elettorale. E' un vano privo di servizi igienici ma dotato di riscaldamento. Il segretario comunale si e preoccupato per il cambio delle lenzuola una volta alla settimana e per il sussidio, come prescrive la legge, di 1500 lire al giorno. Dopo aver trascorso un mese a Montamagno, il Pizzichemi si allontanò arbitrariamente per cui fu arrestato a Reggio Calabria dove si era fatto ricoverare in ospedale per una colica renale. Dopo venti giorni venne dimesso e, munito del foglio di via, dovette nuovamente raggiungere Montemagno. Nel frattempo il sindaco ha sollecitato il tribunale di Reggio Calabria per il suo trasferimento ma fino ad oggi non c'è stato niente da fare. «Nella stanza del Comune non ci vado più. Ho paura. Se avessi dei nemici mi potrebbero fare del male: le porte del municipio si aprono con un soffio di vento», dice Pizzichemi. I! maresciallo dei carabinieri Barbato gli ha risposto: «Se vogliono farti del male non c'è neppure la porta del carcere che resista». Il sindaco prima di dimettersi, ha versato alla cassa dell'albergo 20 mila lire per il soggiornante obbligato: serviranno per alcuni giorni e poi?. v. m. Salvatore Pizzichemi