Governo e opposizione scontro in tv a Bonn di Tito Sansa

Governo e opposizione scontro in tv a Bonn A 3 giorni dalle elezioni tedesche Governo e opposizione scontro in tv a Bonn (Dal nostro corrispondente) Bonn, 30 settembre. I quattro grandi protagonisti delle elezioni di domenica, i candidati alla cancelleria Helmut Schmidt (socialdemocratico) e Helmut Kohl (democristiano) e i candidati vicecancellieri Hans Dietrich Genscher (liberale) e Franz Josef Strauss (cristiano sociale), si presentano questa sera al popolo tedesco per un dibattito generale che verrà trasmesso in diretta dai due grandi canali della televisione. «Sarà certamente uno scontro — prevedono gli organizzatori della tv, che hanno preso contatto con i quattro uomini politici —; ognuno potrà dire la sua fino a quando vorrà». La discussione sarà a oltranza. La televisione ha messo a disposizione due ore e mezzo, ma gli spettatori sono stati informati che si potrebbe andare avanti anche per tre o quattro ore, cioè fino a mezzanotte, «naturalmente se i quattro non si mettono a litigare davvero e non si insultano)). Il timore non è infondato, perché due dei quattro, il cancelliere Schmidt e il cristiano sociale Strauss, che stasera siederanno di fronte (dinanzi a 30-35 milioni di telespettatori), ancora la notte scorsa e oggi si sono scambiati una serie di accuse e insulti, tali da indurre i loro legali a far intervenire la magistratura. Che cosa è accaduto? Ieri sera, durante un comizio a Heilbronn, Franz Josef Strauss ha respinto l'accusa di aver fatto sparire dal ministero della Difesa e successivamente dal ministero delle Finanze documenti riservati, i quali proverebbero che egli avrebbe intascato alcuni milioni di dollari della Lockheed». Ha confermato il trasferimento tra i due ministeri di 500 ordinatori; dice però che si tratta di «corrispondenza privata». «Parecchia», fanno notare i giornali. Ed ha contrattaccato: secondo Strauss il cancelliere Schmidt nel 1971 (quando era ministro della Difesa) offerse 100 milioni di marchi (circa 20 miliardi di lire al cambio di allora) a Bernardo d'Olanda per fargli acquistare armamenti dalla «Northrop». In quanto ai trasporti di documenti segreti, sempre secondo Strauss, Schmidt ne ordinò uno dal ministero della Difesa a quello delle Finanze e, successivamente, alla Cancelleria. Schmidt ha fatto replicare immediatamente e ha definito Strauss «un bugiardo», parola che il leader bavarese aveva già usato in precedenza nei suoi confronti. Poi ha chiesto alla magistratura di vietare a Strauss e a chiunque altro di ripetere la «calunnia». La penale è di 170 milioni di lire o sei mesi di arresto, identica a quella che dovrebbe pagare Schmidt o chiunque altro dica che Strauss ha incassato i milioni della «Lockheed». Il duello di accuse SchimdtStrauss, che la Frankfurter Rundschau illustra con una vignetta nella quale si vedono i protagonisti della campagna elettorale che si rovesciano addosso letame, è uno dei tanti di questi giorni. A Francoforte è sotto accusa di corruzione il capo del governo regionale Albert Osswald (socialdemocratico) coinvolto — e ci sono le prove — in uno scandalo di miliardi. Sono previste le sue dimissioni, come sono pure probabili quelle del sindaco (pure socialdemocratico) della città, Rudi Arndt, coinvolto in un giro oscuro di milioni di marchi per concessioni e speculazioni edilizie. Arndt comunque si è difeso, e ha accusato il democristiano Alfred Dregger (candidato al ministero degli Interni in un eventuale governo Kohl) di avere pagato circa 350 milioni di lire al cosiddetto «quarto partito» (di destra) per indurlo a rinunciare alle elezioni. La cronaca registra altre denunce e altri insulti, con una grande attività della magistratura. E' impossibile elencarli tutti. E del resto l'elettore non si interessa più, è stanco e disgustato per lo spettacolo che gli viene offerto. Stasera però — secondo sondaggi demoscopici — dodici milioni di televisori saranno accesi fino a tarda ora | per vedere i quattro che si azzuffano. Nonostante tutto — sempre secondo i sondaggi — i due Helmut sono ancora popolari: Schmidt piace al 45 per cento, Kohl al 41 per cento degli interrogati. Lo scontro di stasera potrebbe essere decisivo per la scelta finale. Tito Sansa xsadzedslbaSdsgrngcnarpdspdspMaavvriesltdsadclsQ xeìles in quanto è stato ministro sette volte e per dodici anni ha tenuto la presidenza del comitato per la ricostruzione. Non si può tuttavia escludere che l'ex ministro dell'agricoltura, Natali, finisca con l'essere scelto per l'incarico ed è persino possibile che sia riconfermato per altri quattro anni lo stesso Scarascia Mugnozza. Ferrari Aggradi, in virtù della sua esperienza amministrativa, potrebbe ambire a gestire una carica comunitaria più importante di quella nelle mani di Scarascia Mugnozza (i trasporti). Una decisione sull'uomo di estrazione democristiana da mandare a Bruxelles è imminente e sarà presa personalmente dal presidente del consiglio Andreotti, che ha sempre dimostrato un notevole interesse per le questioni europee. Per la scelta del candidato di sinistra si aspetta, invece, il benestare del partito comunista, che non vuole inviare qui un suo uomo ma vuole condizionare la nomina di un socialista. Il sindacalista Didò non è molto gradito alle Botteghe Oscure ed ancora meno lo è l'ex ministro del turismo Corona, che si è autocandidato per Bruxelles. Così avremo probabilmente la nomina a sorpresa di un «outsider» gradito sia ai socialisti sia ai comunisti. La scelta degli uomini è importante poiché essa potrebbe determinare i settori dell'attività comunitaria nelle mani dei nostri due rappresentanti (un vice presidente e un commissario). Raramente in passato l'Italia ha ottenuto grandi cariche (salvo con la presidenza di Malfatti, interrotta poco dopo per il ritorno a Roma dell'attuale ministro) ma ha dovuto accontentarsi di posti in cui la Cee praticamente non ha poteri.

Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Francoforte, Italia, Roma