In arrivo gli "audio-libri,, di Alfredo Venturi

In arrivo gli "audio-libri,, Una formula nuova, per vecchi e nuovi lettori In arrivo gli "audio-libri,, Nell'iniziativa Mondadori, poesia, storia, processi celebri - Montale recita se stesso C'è la voce pastosa di Montale che recita una stia poesia, quella tonitruante di Mussolini che minaccia le « demoplutocrazie », quella sommessa di Buzzati che parla della « sopravvivenza cosciente »: sono pagine di audiolibri, le nuove creature Mondadori, offerte in lettura per il lancio della prima incursione in grande stile di un grande editore nel campo audiovisivo. Libri recitati, sceneggiati, musicati, gridati. E così la parola scritta e stampata torna a volare sulle onde, riacquista la sua vocalità, sì avvantaggia della potente sottolineatura di altri suoni. Le voci dei protagonisti, le musiche, le espressioni vocali e sonore degli umori storici ed ambientali. La poesia si rifa canzone, il saggio si rifa oratoria. L'audiolibro, libro da ascoltarsi, libro da udirsi, ma anche qualcosa di più, nasce a Segrate, nel gigantesco parallelepipedo che oggi s'impone al paesaggio in una squillante giornata di sole, che presto conoscerà il rituale assedio della nebbia. E' Mondadori che, primo in Italia, primo in Europa, sfonda la barriera gutenberghiana, la barriera editoriale del suono. Funzionerà? Il mercato dice di sì, ai primi sondaggi; la cultura forse è più scettica. Qualcosa di più del libro? « Sia chiaro — dice Gianfranco De Bosio, responsabile tecnico dell'operazione —, che l'audiolibro non è un libro trasferito su nastro; allo stesso modo che un film non è un racconto letterario messo in pellicola ». Alla base di ogni opera, della cassetta che dal 26 ottobre troveremo dal libraio, c'è una vera e propria sceneggiatura. Così i testi della collana di poesia, diretta da Vittorio Sereni (primi titoli: Montale a cura di Dante Isella; il Belli, vita e sonetti a cura di Pietro Gibellini; poesia e rivolu- zione sovietica, a cura di Serena Vitale) sono sì testi poetici, ma « inseriti in un tessuto narrativo e musicale di ambientazione storica, politica, culturale ». Nella collana letteraria è la viva voce dell'autore, quando possibile, che presenta il testo con riferimento al momento artistico-culturale: avremo fra le prime pubblicazioni Il deserto dei Tartari di Buzzati adattato da Giulio Rabonì, Il prato in fondo al mare di Stanislao Nievo adattato dallo stesso autore, così come è lo stesso D'Arrigo che ha « ridotto » il stio Horcynus Orca, mentre Raboni ha curato anche La giacca verde di Soldati. C'è una collana di storia: abbiamo l'audiolibro di Lucio Ceva sulla guerra d'Etiopia del '35-'36, con le voci dei protagonisti, con musiche, canzoni, documenti che accompagnano quell'impresa fascista. C'è la Comune di Parigi, dì Gianni Rìzzoni, novanta minuti di spettacolo su quella straordinaria esperienza rivoluzionaria, dalla disfatta di Napoleone terzo al processo dei Comunardi, con le note del Ca ira, della Carmagnole, del Temps des cerises. C'è anche No pasaràn, audiolibro che Gabriele Grimaldi ha dedicato alla battaglia di Madrid del novembre '36, con interviste a reduci della guerra civile spagnola quali Luigi Longo e Vittorio Vidali. Ed eccoci alla collana «I processi», diretta da Laura Grimaldi: i primi quattro titoli si rifanno ai Rosenberg, a Oscar Wilde, a due disparate vittime di roghi quali il film intimo tango e Giovanna d'Arco. E ancora «Arte comica», collana diretta da Roberto Lerici e Gino Negri, incursioni nel mondo del cabaret e del teatro, dove finora i limiti della parola scritta non avevano consentito un efficace esercizio critico. E c'è la saggistica di tipo giornalistico nelle inchieste sonore, direttore Fernaldo di Giammatteo: si parte con due temi diversissimi ma di analoga attualità, la questione militare, la vita e la morte di Pasolini. Alberto Tedeschi dirige la galleria del «giallo», che si presenta per ora con Sherlock Holmes e Mickey Spillane. Ovviamente c'è spazio per i ragazzi: «Raccontami», una collana di classici divisi fra due fasce d'età, «primianni» e «seianninsù». E ancora, per ì bambini, «Parliamone insieme», audiolibri di canzoni, musiche, filastrocche, fiabe: la collana è diretta da Sergio De Vio. In definitiva, nove collane già pronte al lancio, che avverrà fra un paio di settimane, oltre ad una ghiotta storia del jazz in cinque volumi, dove per ogni volume si deve intendere una singola cassetta, di Arrigo Polillo, fuori collana. Il prezzo di ogni audiolibro sta fra le cinque e le settemila lire; la storia del jazz completa costa trentamila lire. Saranno venduti in libreria e in cartolibreria. Questo primo lancio riguarda quaranta opere, tiratura uniforme di 5500 copie. Un'altra ondata è prevista per i primi mesi dell'anno prossimo, e allora la tiratura sarà selettiva sulla base dei risultati. Angelucci, direttore editoriale della nuova iniziativa, e Sereni preparano una nuova collana di «Introduzioni letterarie»: introduzione a Joyce, a Proust, a Kafka, a Mann, a D'Annunzio, a Pirandello. «Si tratta — dice Sereni — di prendere quei punti particolarmente sensibili dell'invenzione artistica, quei fatti particolarmente caratterizzanti o, nel caso di Proust o nel caso di Kafka, che permettono di vederli nella luce giusta... il tessuto connettivo varrà a metterli a fuoco». Come si vede, l'audiolibro viene visto come una nuova forma di approccio al testo. Al testo poetico, che riprende così la sua più nobile tradizione orale, e in un certo modo libera dal sordo impaccio della scrittura. E non tema il poeta dalla voce fesa: l'Italia è paese dì fini dicitori. Al saggio, anche perché il mezzo sonoro consente il pamphlet « gridato » e consente di arricchire la « scrittura » con quegli elementi di sfondo che possono rendere il discorso più completo. C'è. è vero, una ri¬ nuncia, ed è la rinuncia all'immagine, cioè all'illustrazione: ma ci sono in cambio sostanziali acquisizioni. Sfonderà in Italia l'audiolibro? A Segrate fanno gli scongiuri: l'impegno di questi primi lanci supera il miliardo, le ricerche di mercato dicono di sì. C'è da considerare che il lettore italiano, raro e svogliato, potrebbe moltiplicarsi nella nuova specie di ascoltatore. Se fossimo un paese che legge molto, potremmo dire che l'audiolibro sfonda la barriera dell'analfabetismo; siamo un paese che legge poco, dunque al massimo possiamo veder sfotidata la barriera della pigrizia. Naturalmente, per « leggere » l'audiolibro occorre avere un riproduttore di registrazioni a cassetta: la diffusione di questi strumenti, sette milioni in Italia, sembra non presentare problemi, da questo punto di vista. Il discorso sarebbe stato più difficile nel caso delle videocassette, il più ambizioso progetto che per ora Mondadori ha ridimensionato dopo che stavolta le indagini di mercato hanno detto no. Hanno detto no, fra l'altro, perché in quel caso lo strumento di lettura avrebbe implicato un costo individuale di parecchie centinaia di migliaia di lire: tale è il prezzo di quei meccanismi da applicarsi al televisore per utilizzare le videocassette. Dal videotape, fuori mercato se non altro per ragioni congiunturali, si è passati all'audiolibro, che ha del resto la funzione non marginale di spianare la strada, almeno nel gusto e nella abitudine, al libro-video. Primi in Italia, si diceva, quelli di Segrate, ed anche primi in Europa, dove il solo precedente che si avvicina a questo per certe analogie è di marca britannica: ma laggiù si tratta semplicemente di un singolo isolato episodio. Negli Stati Uniti, invece, l'esperienza in materia è più complessa, ma nemmeno in questo caso si può parlare, come a Segrate, di progetti sistematici. Certo quello americano è un altro mercato, sospirano alla Mondadori; ma non nascondono, in fondo, la loro fiducia in un pubblico che, troppo pigro per leggere con l'intensità di altri, forse non è tanto pigro da rifiutare l'ascolto. I libri « che fanno spettacolo », (come vuole uno degli slogan che fra qualche giorno invaderanno il Paese con la campagna di lancio), i « libri per le vostre orecchie », rappresentano comunque, in senso strettamente storico, un fatto culturale di rilievo. Alfredo Venturi Eugenio Montale