La chitarra italiana nel ventesimo secolo

La chitarra italiana nel ventesimo secolo La chitarra italiana nel ventesimo secolo « La chitarra nel secolo XX », Voi. I, Compositori italiani (Rosetta, Challly, Maghini, Bettinelli, Mosso). Angelo Gilardino. Pusty Records. RRCL 606616. (m. m.) La chitarra non pare strumento molto congeniale alla musica moderna, almeno nel suo impiego solistico. Ma ecco ora il chitarrista Angelo Gilardino scendere in campo per affrancarla da questa limitazione, e lanciare con coraggio una collana discografica dedicata alla chitarra nel secolo ventesimo. Il primo disco raccoglie cinque compositori italiani contemporanei alieni dalle tentazioni dell'avanguardia. Si apre con una vasta Sonatina di Giuseppe Rosetta, piemontese, settantacinquenne: un isolato, la cui produzione, per lo più organistica, corale o da camera, «è, volontariamente, in gran parte inedita ed ineseguita». In quattro tempi, la Sonatina si colloca tra la malinconia raveliana e la nervosa ritmica dei classici della chitarra, come quel messicano Manuel Ponce da cui prende titolo il terzo tempo (Ponc/a- na). Segue una delicata, evasiva Invenzione su quattro note di Luciano Chailly. un elegante pezzo di Ruggero Maghini (Umbra). Quattro pezzi di Bruno Bettinelli, che col loro timido ingresso in zone atonali risultano la più «avanzata» delle cinque composizioni, e infine Tre canzoni piemontesi che Carlo Mosso ha inserito in un solido tessuto polifonico, senza snaturarne la qualità popolare, così consona allo strumento. Tutte le composizioni sono edite dalla casa editrice Berben di Ancona. Il competente esecutore, Angelo Gilardino, è pure autore delle note Illustrative, così sostanziose da rendere praticamente superfluo il nostro tentativo di aggettivazione critica. L'esecuzione è ottima, e tale anche sarebbe la resa discografica (chitarra, arpa, e in genere corde pizzicate quasi non patiscono alterazione nell'incisione), se il microfono non captasse spesso I rumori dello smaneggio (gli spostamenti della mano sinistra sulle corde), rumori che in sala di concerto si disperdono nello spazio e sono completamente soverchiati dall'esecuzione musicale.

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