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La lolita d'Abruzzo 29 avvisi di reato La lolita d'Abruzzo 29 avvisi di reato In carcere la madre che aveva indotto la figlia di appena 13 anni alla prostituzione a n e a ; ie i aan ei o a, zlia a i» a a r o(Dal 7iostro corrispondente) L'Aquila, 29 settembre. (g.c.j II giudice istruttore dell'Aquila, Antonio Villani, ha emesso 29 avvisi di reato a carico di altrettanti uomini, accusati di violenza carnale e atti osceni. Il provvedimento del magistrato è la conclusione delle indagini sulla « lolita » di Bazzano, la bambina di 13 anni indotta alla prostituzione dalla madre. Il padre dei due ragazzi è deceduto nei giorni scorsi all'ospedale dell'Aquila. La donna è stata arrestata, la ragazza inviata in un istituto di recupero di Loreto Marche. Tra i 29 avvisati di reato, figurano alcuni giovani fra i 20 e i 30 anni, otto minorenni di età variante tra i 15 e i 17 anni, un uomo di oltre 70. Questi i nomi dei maggiorenni tra i 29 indiziati: Genuino Guetti, Gaetano Panepucci, Giamberardino Di Fabio, Paolo Marchetti, Alfio Tarquini, Antonio e Carmii I ne Di Mauro, Franco Marzia d I le, Pio Ferella, Emilio Pieci- nini, Giuseppe Guetti, Corradino Masciovecchio, Tommaso Giovanni Corrado e Luciano Iovenitti, Piero Ortensi, Duilio Paolucci, Luciano Guetti, Mario Eusani, Alfonso Ciocca. Si tratta di persone tutte abitanti nella frazione di Bazzano, luogo di residenza della « lolita », e nelle frazioni di Paganica e tempera, presso L'Aquila. Uno degli indiziati è capostazione delle Ferrovie dello Stato. La squallida vicenda si svolse a Bazzano. 7 chilometri dal centro dell'Aquila. In un tugurio inabitabile, Armida Di Fabio, di 40 anni, disoccupata, spingeva alla pre¬ stituzione la figlia Italia, da 13 anni, e si prostituiva, do-po aver corrotto il figlio quindicenne. Il turpe traffico avveniva nel tugurio o nelle campagne circostanti. Un anno fa, la donna arrestata tentò di rapire il figlioletto di 2 anni, ricoverato in ospedale a L'Aquila, sostenendo che il piccino doveva soffrire accanto a lei.