Un minorenne rinchiuso per errore alle "Nuove,,

Un minorenne rinchiuso per errore alle "Nuove,, Una serie di negligenze burocratiche Un minorenne rinchiuso per errore alle "Nuove,, Condannato come se fosse un adulto - Solo dopo due mesi e mezzo un avvocato si è accorto della "svista" - Il processo sarà annullato Un minore (17 anni e mezzo) è finito per errore alle « Nuove », tra carcerati adulti, ed è stato accoltellato. Aveva riportato una condanna ad un anno ed un mese per furto aggravato: per un altro errore, si è ignorata la sua data di nascita ed è stato considerato responsabile come un maggiorenne. La sua detenzione dura da due mesi e mezzo, in condizioni di forzata promiscuità e di prevaricazione facili da immaginare, di violazione di tutte le leggi e le circolari sulla tutela minorile. Si chiama Angelo Cosenza, ed è originario di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Nell'ultima rivolta delle carceri, per ragioni che non ha voluto rivelare, è stato accoltellato, non si sa da chi. Il referto delle Molinette parla di « lesioni muscolari e tagli multipli al braccio e alla coscìa destra » guaribili in una decina di giorni. Solo ieri, venuto a conoscenza delle sua vera età, il difensore di fiducia del ragazzo, avvocato Perla, subentrato al I difensore di ufficio, ha presentato istanza per la libertà provvisoria. All'origine di questo grave episodio, c'è una serie incredibile di « sviste », che solleva interrogativi inquietanti sul funzionamento della macchina burocratica. Il Cosenza, arrestato in flagranza di reato la notte del dieci agosto scorso perché con altri tre complici (maggiorenni) era stato sorpreso a rubare nell'appartamento di una studentessa in corso Casale, viene portato in questura dove dichiara la sua età. Ma secondo i funzionari mente togliendosi un anno. Perciò, anziché al « Ferrante Aporti » viene accompagnato alle « Nuove ». Nessuno pensa di accertare esattamente la sua data di nascita. A questo punto avviene l'incredibile. Mentre in Procura il Cosenza risulta essere nato il 16 dicembre 1957, all'ufficio matricola del carcere la data diventa il 16 dicembre 1956. L'equivoco si perpetua nelle fasi successive: nell'interrogatorio compiuto in carcere dal sostituto procuratore della Repubblica, nel dibattimento svoltosi la mattina del 19 agosto dinanzi ai giudici della sezione feriale (presidente Iannibelli, p.m. Marciante) quando il ragazzo compare nello stesso banco degli imputati coi suoi tre complici. Fino alla condanna. La pena inflitta, naturalmente, è « da adulto », ossia tre volte superiore a quella prevista dalla legge. Invece che al « Ferrante Aporti » il Cosenza torna così alle « Nuove », a perfezionarsi nell'università del delitto. E' poco credibile che il ragazzo abbia dichiarato un'età diversa. Capita spesso che qualcuno dia un'età falsa, ma lo fa per il motivo inverso, cercando se maggiorenne, di farsi passare per minore. Di certo è che il processo almeno per quanto riguarda il giovane dovrà essere annullato, perché la legge dispone che nei processi ai minori compaia anche chi esercita la patria potestà o il tutore. * Cominciano oggi gli interroI gatori dei testimoni nell'inchiesta ! che il giudice Sorbello conduce i sugli omicidi «firmati» dal clan ' dei catanesi, capeggiato da Rosa| rio Condorelli e Giovanni Fichera, catturato quest'ultimo il 9 settembre scorso assieme a dei complici dopo un conflitto a fuoco ingaggiato dai malviventi asserragliati in un alloggio di via Onorato Vigliane Il Condorelli e il Fichera, principali imputati nel processo, difesi il primo dagli avvocati Conso e Lageard e il secondo dagli avvocati Maggi e Albanese, devono rispondere di tre omicidi, tutti commessi con una Smith e Wesson trovata addosso al Condorelli al momento dell'arresto: il delitto del marocchino Aissa Mouher. raous, detto Mustafà, crivellato con cinque colpi in un bar di via Principe Tommaso, il 22 maggio scorso; l'eliminazione dei suoi due fedeli gregari Giovanni Pi- j strorio e Antonino Ardizzone, due ! giorni dopo. I Ad aprire la sfilata dei testimoI ni sarà il proprietario del night ! club «Maxim» che f'i teatro, 24 ! ore prima del delitto del maroc: chino, di una furiosa sparatoria, I preludio alla serie dei delitti. ■ Contrariamente a quanto afferma| to dal titolare del «Maxim», la ; sparatoria avvenne all'interno del 1 locale, come ha appurato una pe! rizia disposta dal magistrato che ] vuole sapere qualche particolare in più sull'episodio. * Infortunio sul lavoro, ieri, in via Arsenale 23. Un muratore . di 57 anni, Antonio Renna, meni tre era impegnato su un'impalca| tura si è ferito alla mano sinistra. Ricoverato all'ospedale San Gio! vanni è stato giudicato guaribile | in dieci giorni. I

Luoghi citati: Enna, Piazza Armerina