Il dialogo riprende in un clima di reciproca fiducia di Ferruccio Borio

Il dialogo riprende in un clima di reciproca fiducia Il dialogo riprende in un clima di reciproca fiducia Prossimo incontro tra Regione e Fiatper un attento confronto sui problemi L'annuncio dato dal presidente Viglione a La Stampa: "Il colloquio non si è mai spezzato" Il vicepresidente Bajardi e l'assessore Simonelli indicano i punti più importanti: occupazione, investimenti in Piemonte e nel Mezzogiorno, diversificazione e indotto, trasporti, casa Occupazione, piani di sviluppo e di insediamento territoriale, diversificazione, problemi dell'indotto, trasporti, investimenti in Piemonte e nel Mezzogiorno. Sono i temi sui quali si svolgerà l'incontro tra Regione Piemonte e Fiat di cui ci ha dato ieri l'annuncio il presidente Vlglione (psi). Erano presenti il vice pre¬ sidente Bajardi (pei) e l'assessore alla programmazione Simonelli (psi). * Il confronto — ha detto Viglione — avverrà nell'ambito del piano di sviluppo che la Regione sta ormai maturando. Questo vuol dire che il dialogo con la Fiat non comincia oggi: è un rapporto che ha già visto diversi momenti significativi e che non si è mai spezzato anche se. negli ultimi tempi, vi è stato un rallentamento ». Per discutere la globalità dei problemi la Regione ha chiesto, con una lettera del 1° settembre, un incontro con l'azienda « per conoscere i suoi obbiettivi di intervento nel medio periodo e per valutarne i riflessi sul sistema economico regionale ». Viglione precisa: • Riteniamo positiva, nello spirito con cui la Regione intende proseguire questo rapporto, la risposta che il presidente avv. Giovanni Agnelli ha dato di ampia disponibilità al confronto su obiet¬ tivi e programmi ». Il giorno dell'incontro sarà fissato quasi certamente in settimana. Un punto importante è l'occupazione. Entro il 1980 la Fiat prevede 30 mila nuove assunzioni, comprendendo in questo numero il normale turn-over. Bajardi dice: « A suo tempo vi furono elementi di incertezza sulle previsioni dell'occupazione alla Fiat. Successivamente furono definite, anche se l'ultima fase — problemi interni dell'azienda e periodo elettorale — non ci ha permesso di approfondirne le prospettive. Se però c'è stata una battuta d'arresto nel periodo elettorale, il rapporto con la Fiat è continuato a livello di settori: materiale ferroviario, autobus, centro direzionale. Per quest'ultimo consideiiamo positivo l'accoglimento del nostro invito ad un esame di merito sul problema delle aree Fiat per creare un centro direzionale diffuso e non raccolto in un'unica area ». Interviene Simonelli: - Al di là di ogni scandalismo è nostro interesse conoscere i programmi della Fiat e confrontarci ». Perché scandalismo? Simonelli si riferisce evidentemente ad una affermazione riportata la settimana scorsa dall'Espresso in una intervista con il presidente Viglione. Alla domanda » Che cosa succede alla Fiat? » Viglione — secondo l'Espresso — avrebbe risposto allargando le braccia: » La Fiat non c'è più ■. Ora Viglione precisa: » Quelle dell'Espresso sono fantasie. Non ho mai fatto affermazioni del genere. Quell'intervista non è mai avvenuta ». Simonelli prosegue: « Non solo non crediamo che la Fiat non esista più, ma ci preoccupiamo ogni volta che ha dei problemi perché finiscono col ribaltarsi sui lavoratori. Perciò la Regione ha chiesto di riprendere i colloqui e penso che il confronto avverrà nei prossimi giorni. I punti da approfondire sono molti. Anzitutto quello occu¬ pazionale: è importante non solo quantificare i nuovi occupati, ma capire la professionalità richiesta anche per determinare il grado di Immigrazione che verrà provocato dalle assunzioni ». Interviene Bajardi: « // confronto ci permetterà di entrare nel merito, in termini generali, sulla quantità possibile di aumento del numero dei lavoratori e sulla ripartizione settoriale. Bisogna ricordare anche le esigenze della diversificazione produttiva. A noi Interessa la crescita degli addetti in altri settori». All'inaugurazione della Fiera del Levante a Bari il sen. Umberto Agnelli ha detto che » la Fiat è favorevole a una definizione di chiari Indirizzi per una razionale integrazione del sistema del trasporti pubblici con il trasporto privato ». Bajardi osserva: » Noi dobbiamo affrontare il problema della mobilità dei cittadini garantendo il massimo uso dei ser- i vizi di trasporto verso il posto di | lavoro. Occorre trovare lo spazio | giusto che risponda alle peculiarità del trasporto individuale in auto, insostituibile per certi tipi di relazioni su tutto il territorio e per certe funzioni turistìco-ricreaUve. Si tratta di cogliere anche esigenze di razionalizzazione per un più corretto uso del trasporto collettivo sia su gomma sia su rotaia ». Il problema del territorio a cui potrebbe rivolgersi una « differenziata e accresciuta presenza della Fiat » interessa la giunta regionale. Bajardi: « Questo non vuol dire che noi scegliamo il Piemonte rispetto all'Italia ». Simonelli: » Già a marzo avevamo posto alla Fiat il problema degli Investimenti in Piemonte e nel Mezzogiorno. £' un discorso da completare ». Ancora Simonelli: • Un altro punto riguarda la politica dell'indotto. In che misura si è sviluppato il programma che il dott. Agnelli ci aveva enunciato per una progressiva qualificazione dell'indotto Fiat? Doveva svolgersi In una duplice direzione: ridurre da un lato la dipendenza delle aziende dalla Fiat, dall'altro farle produrre di più. Vorremmo anche conoscere come è avvenuto l'inserimento del gruppo Gilardini nei programmi illustrati a marzo ». Bastano questi punti per provare che l'imminente confronto non sarà formale, anche perché esso viene proposto mentre si prepara la vertenza sindacale dei metalmeccanici. » Sono due verifiche — commenta Simonelli — nelle quali si esprimono autonomamente le istituzioni e le forze sociali, Il che dimostra che la medesima necessità di conoscenza della situazione Fìat riguarda tanto la Regione quanto i lavoratori ». La giunta regionale ritiene suo compito » discutere le grandi scelte che riguardano la collettività ». Viglione: • Se nel discorso con la Fiat si vuol cercare un aspetto critico, questo è che il dialogo non è mai andato fino in fondo: dobbiamo esaminare tutte le scelte e i problemi attinenti ad una più alta qualità della vita del lavoratori, dalla casa ai servizi sociosanitari, latto di rilevante importanza sia per noi sia per l'azienda ». Simonelli fa notare che il discorso sulla 'intera strategia Fiat» in questo momento, grazie anche al confronto portato avanti dal sindacato, è ■ attuale pur se meno drammatico di un anno fa ». Spiega: « Anziché una prospettiva l dì Cassa integrazione generalizza- I ta, oggi abbiamo un problema di j riapertura del turn-over: // posto ' di lavoro non è più in discussione, o quanto meno si prospetta il n o a — i e e e o . a o o : a e r » mantenimento dei livelli occupazionali e anche un leggero recupero. C'è meno tensione e anche un senso di maggior fiducia ». Il presidente Viglione conclude« Noi vogliamo avere un Interlocutore valido. E il problema è dconcordare delle iniziative che vedono Impegnate le due parti anche nella distribuzione degli oneriSi capisce che determinati puntnon possono essere indolori pel'azienda. Discuteremo. Di sicuro c'è questo: l'attuale Fiat è molto diversa da quella degli anni Cinquanta, bisogna riconoscere che sè profondamente modificata, anche se restano molti problemi da risolvere ». Un'evoluzione positiva? Viglione» lo dico di sì ». Bajardi: « Sono cambiate tante cose all'interno e all'esterno della Fiat. Questo non poteva non produrre mutamentpiù generali con il sorgere dellRegioni che prima non c'erano »Ferruccio Borio Sante Bajardi Claudio Simonelli ti presidente Viglione

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