Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Testimonianza su Ovaro - E i diciassettisti calarono come sparvieri | Grazie per questa estate coi nostri figli - "Aiutami a uscire dal baratro" > > i > ' < J > I > i ■ < l 111 ! 1111 111 j ; i ! l i ! d i j r 111111 ! i 11Quattro lettori ci scrivono da Alessandria: ■ Facciamo parte del gruppo di volontari che sabato 18 settembre ha portato parte delle roulottes offerte dai lettori de "La Stampa" ai fratelli del Friuli. Anzi, precisiamo che siamo due fra i sei equipaggi che si sono fermati ad Ovaro per provvedere alla distribuzione delle 65 roulottes colà destinate. • Oggi 25 settembre nel leggere "Stampa Sera" siamo rimasti profondamente disgustati per la leggerezza con cui si pubblicano notizie false e tendenti a sminuire il successo di un'opera di solidarietà. I due intervistati, pare si siano fatti prendere la mano dalla fantasia; pur avendo fatto parte della colonna e avendo visto le varie distruzioni di Gemona, Venzone, ecc., non abbiamo incontrato alcuna mamma e alcun bambino In ginocchio a supplicarci di lasciar loro le roulottes (e dire ciò significa offendere la fierezza e l'orgoglio della | popolazione friulana) In effetti, Ovaro come Villa Santina, ci è apparsa meno devastata e al momento dell'arrivo ciò ha destato in noi una certa perplessità. Però, essendoci fermati fino alla domenica pomeriggio, e avendo provveduto di persona alla consegna delle roulottes ai destinatari (non solo le nostre, ma anche quelle portate da parecchi nostri compagni di viaggio, i quali avevano preferko tornare a casa poche ore dopo il loro arrivo) possiamo con piena coscienza affermare che le roulottes sono state consegnate a gente le cui case erano inabitabili o da abbattere. • Qui si abbiamo visto le madri i hi i li h i ig graziavano ed un ragazzo ammalato sotto una tenda accanto ad una casa semidistrutta. Ed al signor Bellino che in chiusura di articolo spiega che Ovaro è stata preferita ad altri paesi perché porta 14 mila voti ad un partito, vorremmo far notare che Ovaro ha, con le frazioni, una popolazione di circa 4000 abitanti. Ci siamo sentiti in dovere di fare queste precisazioni per tranquillizzare tutti coloro che, anche con grandi sacrifici, hanno generosamente dato la loro offerta per recare sollievo ad una popolazione cosi duramente colpita. Vi preghiamo di pubblicare queste nostre precisazioni autorizzandovi a pubblicare i nostri nomi ed indirizzi che elenchiamo qui di seguito». geom. Pietro Avanzini; rag. Fedele Diana; Adelino Per In (operaio di origine friulana); avv. Renato Tavella. Un gruppo di lettori ci scrive da Savona: « Slamo insegnanti che vorrebbero denunciare un grave sopruso di cui sono vittime molti tra noi in tutta l'Italia. Presso tutti i Provveditorati si è proceduto in questi giorni, per effetto di una circolare Malfatti del giugno scor so, all'assegnazione definitiva della sede nelle scuole Superiori agli insegnanti, molti dei quali usciti dai corsi abilitanti, che rientrano nella denominazione di "diciassettisti". • Questo provvedimento a noi non dispiacerebbe se non venisse a ledere in maniera palese e vergognosa i nostri diritti acquisiti precedentemente (alcuni di noi hanno sostenuto esami di abilitazione e di concorso difficili e altamente selettivi, 15 o 20 e più anni fa). Nel '68 ci fu promessa l'entrata in ruolo nelle Superiori, abbiamo fatto regolare domanda, è stata fatta una graduatoria nazionale e poi tutto cadde nel dimenticatoio. Le nostre nomine, sempre su scala nazionale vengono fatte con estrema lentezza mentre quelle ai " diciassettisti " si stanno ultimando (hanno fatto domanda nella primavera del '76) e a livello provinciale con la conseguenza che tutte le sedi più comode vengono occupate da chi ha maturato il diritto molto più tardi. • E' stata dunque una colpa così grave aver sgobbato tanto per superare esami molto più difficili e molti anni prima? Perché questo è stato il nostro unico errore: aver lavorato con maggior impegno e serietà e un pochino troppo presto ed aver avuto fede in uno Stato di diritto. Voglia scusarci questo amarìssimo sfogo. La preghiamo di pubblicare questa lettera affinché l'opinione pubblica si renda conto di questo stato di cose e chi può ponga rimedio a questa assurdità .. Seguono le lllrme. Una lettrice ci scrive: • Il 23 pomeriggio ho partecipato alla riunione di chiusura di "Estate Ragazzi" presso la Tesoriera. Un'esperienza senza dubbio positiva per i nostri figli. Ho visto i loro lavori, ho sentito le loro spiegazioni su quanto hanno fatto, ho assistito ai loro giochi con gli insegnanti. • E' di questi ultimi che voglio parlare. "Sono ammirevoli!". Giocano e fanno giocare I nostri ragazzi cor. un entusiasmo sincero, sentito, che a noi genitori non so quando o quante volte ci è capitato di fare. ■ Ho ascoltato i loro progeiti per l'anno scolastico che sta per cominciare. Hanno parlato di "scuola integrata" una specie di "inverno ragazzi" e chiedono la collaborazione di noi genitori, degli insegnanti della scuola che i nostri figli frequenteranno. Il loro obbiettivo è una scuola nuova, a tempo pieno, dove lo studio sia "integrato" da gite, sport, visite a musei, teatri, contatti Insomma con la realtà delle cose, sen- I za per questo venir meno allo svolgimento del programma sco- | lastico; aboliti i compiti a casa. Una scuola che i ragazzi non debbano sentire come un dovere, I l ) 1111J11.111 f 11 h 191 r i d h 11 l 11 r i i 11111.11111 d l tma che loro stessi riterranno logica, accettabilissima, necessaria. • Diamo loro la nostra fiducia e quando fra pochi giorni le scuole riapriranno chiediamo agli altri insegnanti di accettare la loro collaborazione. Ed ora un grazie a tutti vero, sentito, come l'entusiasmo che li ha accompagnati in questa estate con I nostri figli». Segue la firma Un lettore ci scrive da Borgaretto: »Noi ci conosciamo già; il tuo giornale ha avuto modo di ospitarmi, in un periodo tristissimo per me. Mi riferisco al 15 luglio '75, giorno in cui persi il braccio destro in un incidente sul lavoro. Coraggio, mi dissero, sei giovane, "devi" continuare a vivere, tutti ti sono vicini. «Non so come ho continuato cercando di non impazzire. Ho riempito le mie giornate con lo studio, certo che di tutte le porte che mi avevano indicato qualcuna si sarebbe aperta. Non è stato così; pietà e promesse tante, ma di concreto nulla, lo non voglio danaro, ma una mansione lavorativa, l'incidente ha troncato un mio arto, non il mio cervello. ■ Provami almeno tu, che a 18 anni posso davvero fare qualcosa per riempire il mio piatto, perché purtroppo le belle parole non sfamano. Credimi, sono stanco di far portare questa pesante croce anche ai miei cari. Tu sei la mia ultima possibilità: hai fatto tanto per chi soffre, aiuta anche me ad uscire dal baratro-. Fabrizio Papandrea

Persone citate: Fabrizio Papandrea, Fedele Diana, Malfatti, Pietro Avanzini, Renato Tavella