Impiccati i 3 guerriglieri che assaltarono l'albergo

Impiccati i 3 guerriglieri che assaltarono l'albergo A Damasco, 24 ore dopo la loro azione Impiccati i 3 guerriglieri che assaltarono l'albergo Damasco, 27 settembre. Sono stati impiccati sulla piazza grande di Damasco, davanti all'albergo che ieri avevano occupato con un colpo di mano, i tre guerriglieri filo-palestinesi che, guidati da un quarto uomo, avevano preso in ostaggio novanta persone, trincerandosi nell'hotel. Il capo del « commando » è stato ucciso dalle forze siriane, che hanno dato l'assalto al « Semiramis ». Nell'attacco sono morti anche quattro ostaggi, fra cui tre donne. Migliaia di persone, fra cui ragazzi delle scuole condotti sul posto in pullman, hanno raggiunto la piazza per vedere i corpi dei tre guerriglieri impiccati. I cadaveri sono rimasti esposti per quattro ore nella spianata brulicante di traffico. Alle dieci del mattino gli uomini della polizia militare li hanno calati dalla forca. Le autorità siriane non avevano comunicato, fino al tar¬ do pomeriggio, i nomi degli ostaggi rimasti uccisi e feriti nell'attacco all'albergo, ma a Copenaghen il ministero degli Esteri danese ha detto di aver ricevuto dalla capitale siriana notizie che confermano la morte di una turista danese di 64 anni e il ferimento di altri tre danesi e di una norvegese, ricoverata in gravi condizioni per ferite da proiettile alla testa. I cinque facevano parte di una comitiva di turisti scandinavi. Gli altri tre morti, secondo notizie non ufficiali, sarebbero due coniugi turchi e una donna siriana. Tra i ferii: (più di 40) ci sono anche quattro americani, tra cui un giornalista. Il commando, secondo le autorità di Damasco, faceva parte di « Al Fatah », la più grande organizzazione palestinese. Ma a Beirut un portavoce di « Al Fatah » ha « recisamente negato ». L'operazione, ha detto, è stata condotta e organizzata da un dis- sidente di « Al Fatah », noto con il nome di battaglia di Abu Nidal, estromesso dalla organizzazione e condannato a morte nel 1973. La prova della non appartenenza dei guerriglieri ad « Al Fatah », ha aggiunto il portavoce, sta nel fatto che hanno chiesto la consegna di Abu Mazen e Abu Maher perché venissero portati dinanzi a un tribunale militare. Si tratta dei due responsabili di « Al Fatah » in Siria che, tra l'altro, hanno partecipato la scorsa settimana alla riunione tripartita di Shtaura, in Libano, per la ricerca d'una tregua. I tre superstiti del commando, intervistati prima dell'impiccagione dalla tv siriana, hanno detto che il principale obiettivo della loro azione era quello di costringere la Siria a liberare 33 persone detenute sott'accusa di attacchi dinamitardi e altri atti di terrorismo. « Avevamo — ha detto uno di loro — specifica istruzione di uccidere gli ostaggi e di far saltare in aria l'albergo se le nostre richieste non fossero state accolte ». I tre hanno aggiunto d'essere stati addestrati a Bagdad, e di avere avuto con sé esplosivi in quantità sufficiente per distruggere l'albergo « Semiramis » e uccidere tutti gli ostaggi. L'attacco all'albergo era stato sferrato poco dopo l'alba di ieri. I guerriglieri, che sono arrivati a bordo di una auto, hanno assalito l'impiegato della reception e una donna. Poi tre di loro sono corsi ai piani superiori ed hanno trascinato i clienti in una grande sala al quarto piano. C'erano più di 300 persone al « Semiramis ». Più di duecento sono riuscite a fuggire; le altre sono rimaste in balia dei guerriglieri. L'albergo è stato subito circondato da un reparto dell'esercito siriano, che a mezzogiorno, dopo una furiosa sparatoria, ha fatto irruzione nel « Semiramis ». Guidava l'attacco il ministro della Difesa Mustafà Tlas. Nell'azione i tre guerriglieri superstiti venivano catturati. (Ansa-Upi)

Persone citate: Abu Maher, Abu Mazen, Abu Nidal, Fatah, Mustafà

Luoghi citati: Bagdad, Beirut, Copenaghen, Damasco, Libano, Siria