Le accuse a Pietroni nei fogli d'un diario di Guido Guidi

Le accuse a Pietroni nei fogli d'un diario Le accuse a Pietroni nei fogli d'un diario E' quello di Italo Jalongo, consulente del boss Frank Coppola Il magistrato trasferito, per sicurezza, al carcere di Roma (Dal nostro inviato speciale) Spoleto, 27 settembre. Frank Coppola: alle spalle di Romolo Pietroni, ex sostituto procuratore generale ed ex consigliere giuridico della commissione Antimafia, arrestato sabato per essersi lasciato corrompere, si intravede l'ombra dell'anziano boss mafioso. Sembrano destinate a diventare clamorose le proporzioni dello scandalo che ha coinvolto l'ex «braccio destro» dell'allora procuratore generale di Roma, Carmelo Spagnuolo. Romolo Pietroni, dopo essere rimasto a Terni soltanto 48 ore, oggi è stato trasferito improvvisamente a Roma per motivi di sicurezza. E' accusato di avere aiutato (ma il giudice nega di essersi comportato in modo scorretto e sostiene d'essere vittima di un equivoco) Frank Coppola che, sette anni fa, stava correndo il rischio che il tribunale lo condannasse al soggiorno obbligato. Che Frank Coppola abbia corrotto il magistrato, il sostituto procuratore della Repubblica di Spoleto, Fiasconaro, lo sospetta forse ma non ha le prove perché in quel periodo il boss mafioso era in carcere per altre sue disavventure. Comunque lo ha indiziato di reato. Non vi è dubbio, perciò, che le accuse maggiori a Pietroni hanno una origine quasi documentale: l'Inquirente le ha trovate sfogliando le pagine di una delle dieci o quindici agende sequestrate ad Italo Jalongo che, di Frank Coppola, è stato per anni il consulente fiscale. Jalongo nella sua pignoleria ha annotato, giorno per giorno, ogni suo movimento e in queste agende vi è la ricostruzione esatta di tutto quello che ha fatto lui ed anche Romolo Pietroni. Queste agende vennero sequestrate dai giudici fiorentini incaricati di esaminare l'attività svolta da Jalongo per fare assumere alla Regione Lazio quel tal Natale Rimi, figlio di un grosso boss mafioso di Alcamo. Trattennero quelle che li interessavano ed inviarono alla Cassazione, che poi le dirottò a Spoleto, quelle che facevano riferimento a Pietroni ed il dottor Fiasconaro vi trovò materiale sufficiente per incriminare prima ed arrestare poi non solo Italo Jalongo, ma anche il suo collega oltre che indiziare di reato Frank Coppola. E' stato sfogliando queste agende che il dottor Fiasconaro ha scoperto così che, secondo le annotazioni di Jalongo, Pietroni aveva scritto un memoriale difensivo poi esibito da Coppola in tribunale contro la proposta di soggiorno obbligato e che, successivamente, aveva anche scritto i motivi di appello contro la decisione del tribunale. Si trattava di motivi così abilmente congeniati (vennero esibiti con la firma del professor Sotgiu il quale ignorava chi ne fosse l'autore) che la corte d'appello li accolse e Coppola, allora, non fu inviato al soggiorno obbligato. Italo Jalongo ha annotato anche altro: per esempio che aveva regalato un frigorifero da 60 litri a Pietroni, che gli aveva inviato delle bottiglie di wisky e del formaggio paesano, che lo aveva aiutato a comperarsi un paio di occhiali da un suo parente proprietario di un negozio di ottica. L'accusatore ha trovato anche che, in quello stesso periodo o quasi, Jalongo ha staccato un assegno di un milione e mezzo a favore di Pietroni il quale si è giustificato dicendo che era una operazione destinata a farlo entrare in possesso di dollari dei quali aveva bisogno quando si imbarcò come commissario di bordo su un transatlantico. Sennonché, in quei giorni, Pietroni ha versato del danaro nel proprio conto corrente. Come mai questo versamento? «Sono danari che avevo prestato a mio cognato e che mi sono stati restituiti» si è giustificato Pietroni. Ma in casa del cognato di Pietroni, farmacista ad Orvieto, è stato trovato un promemoria nel quale l'ex consigliere giuridico della Antimafia suggeriva la tesi che l'altro avrebbe dovuto sostenere se fosse stato interrogato. «Queste agende sono una miniera inesauribile di informazioni» dissero due anni or sono i magistrati fiorentini. Tra l'altro, Fiasconaro vi ha trovato una conferma molto importante sui rapporti fra Jalongo, Coppola e Pietroni. Bos mafioso e magistrato hanno sempre negato di essersi mai conosciuti; nella sua agenda invece Jalongo ha annotato: «Questa sera finalmente Romolo è venuto a cena da Coppola: abbiamo mangiato pizza e pollo arrosto», E' superfluo dire che Romolo era Pietroni. Sul ruolo che realmente ha avuto l'ex procuratore generale in questa storia molto, però, è ancora da scoprire. Il sostituto procuratore della Repubblica di Spoleto ha scoperto che a Roma esiste un procedimento contro ignoti per un falso compiuto in favore di Jalongo. Il tribunale, infatti, non inviò al soggiorno obbligato l'ex consulente fiscale di Coppola e nella sua ordinanza rimproverò al questore di avere fatto riferimento per la sua proposta alla legge contro la mafia mentre avrebbe dovuto parlare soltanto del Testo Unico di polizia. Questa frase è stata cancellata da qualcuno che riuscì ad entrare in possesso del documento conservato in cancelleria: la conseguenza fu che il questore non fece una seconda proposta. Guido Guidi ■I Roma, II sostituto sospeso, Romolo Pietroni (Publifoto)