Termosifoni a ore fisse

Termosifoni a ore fisse Termosifoni a ore fisse (Dalla redazione romana) Roma, 27 settembre. Nutrito ordine del giorno al Consiglio dei ministri di domani: oltre alla relazione previsionale e programmatica e al piano di riconversione industriale, di cui si parla in altra parte del giornale, il governo dovrà anche concludere la discussione sul risparmio dei consumi energetici e occuparsi della riforma del regime dei suoli e dei provvedimenti per l'edilizia abitativa (con investimenti per circa 9000 miliardi di lire). Inoltre, nella giornata di mercoledì, si terrà una nuova riunione del Cipe (Comitato per la programmazione) dedicata al problema dei prezzi amministrati (gasolio, fertilizzanti e medicinali) e ai piani dei trasporti e delle Poste. L'obiettivo principale del programma di contenimento dei consumi di energia è un risparmio di circa il 15 per cento. I tecnici dell'industria si sono trovati di fronte a problemi di non facile soluzione poiché si sono dovuti tagliare i consumi cercando, al tempo stesso, di non creare difficoltà di approvvigionamento per quei prodotti di greggio, come l'olio combustibile, che servono all'industria per poter produrre. Con tutta probabilità il governo deciderà una forma di razionamento per il gasolio e la nafta, indicherà i nuovi criteri per la costruzione delle abitazioni in modo da evitare sprechi di energia. Un'altra misura dovrebbe riguardare la determinazione delle fasce di zone per gli orari del riscaldamento nelle case. In ogni caso, si tratta di previsioni, in quanto il ministro dell'Industria presenterà domani una serie di ipotesi alternative e per ciascuna di queste alcune varianti. Il disegno di legge sulla riforma del regime dei suoli recepisce senza fondamentali variazioni il testo del provvedimento (16 articoli) predisposto lo scorso anno dall'allora ministro Bucalossi. In sintesi, la normativa consentirà alle amministrazioni comunali di condizionare ogni costruzione, subordinando i programmi dei costruttori a quelli pubblici. L'obiettivo, spiegano gli esperti, è quello di mettere sotto il controllo di una legge tutte le aree fabbricabili, al fine di evitare scempi. Per affermare questi principi, il disegno di legge stabilisce la separazione netta di due diritti dei proprietari di terreni: quello di proprietà che resta e quello di costruzione che nella nuova normativa è subordinato ad una «concessione» comunale (in sostituzione della «licenza») studiata per bloccare ogni abusivismo e favorire un certo tipo di edilizia. Legato al rilancio del settore è anche il provvedimento che stanzia per i prossimi dieci anni investimenti per circa 9000 miliardi di lire, così suddivisi: seimila miliardi saranno destinati all'edilizia sovvenzionata (carico totale dello Stato) e saranno perciò tutti soldi freschi; i rimanenti 3000 miliardi rappresenteranno il contributo dello Stato per l'edilizia convenzionata e agevolata riservata alle imprese private; in altre parole, questi 3000 miliardi sono soldi precedentemente stanziati ma non ancora utilizzati. Complessivamente, il programma decennale consentirà la costruzione di 200 mila nuove abitazioni. La riunione del Cipe di mercoledì non dovrebbe portare invece a decisioni operative. Il problema dei prezzi amministrati è ormai scottante e il governo sembra orientato a rimette tutto nelle mani del Parlamento. Cosa che sarà sicuramente fatta con il prezzo della benzina, dopo la ormai scontata rinuncia al doppio mercato.

Persone citate: Bucalossi, Cosa

Luoghi citati: Roma