Le perplessità del pri sul piano di sviluppo

Le perplessità del pri sul piano di sviluppo Le perplessità del pri sul piano di sviluppo Si aprono domani, alla I Com-1 missione regionale, presieduta dal | comunista Rossi, le consultazioni sul piano di sviluppo. Università e Politecnico saranno i primi organismi a discutere il documento programmatico. Ma già la direzione regionale del pri (che ha due esponenti in Consiglio) ha preso in esame il piano sul quale esprime molte perplessità sia «per la metodologia adottata» sia per la «valutazione di prospettive, ordini di priorità, scelte nella destinazione delle risorse per il prossimo quiquennio». Inoltre, nella proposta della Giunta «si perde ancora una volta il senso della Regione come entità politico-amministrativa che opera per trasformare la realtà su basi realistiche e con criteri di priorità». In particolare, dice il pri, «le previsioni occupazionali non sono assolutamente attendibili», cioè la previsione di creare 80 mila nuovi posti di lavoro nell'industria in 5 anni «non appare sostenibile». Il documento repubblicano parla di ripresa industriale «condizionata dall'instaurarsi dì una dinamica dei costi di lavoro tra Italia e Mec compatibile e controllata», dell'espansione del terziario che deve valorizzare «la posizione strategica del Piemonte con scelte Icftiare e precise sul piano della viabilità primaria e degli investimenti ferroviari in Val Suso e sulla direttrice del Sempione» e di altri problemi. Poi passa alle proposte: definizione di piani operativi di intervento regionale almeno per il settore tessile e dei beni strumentali; priorità nella destinazione delle risorse per il quadriennio 1976'80 al settore dell'istruzione professionale, di sviluppo del terziario, di miglioramento della pro- duttività in agricoltura con appli cazione rigorosa, per quest'ultimo settore, delle norme Cee. Infine nel disegno di riequilibrio territoriale, si chiede la realizzazione dell'asse attrezzato Voltri - Alessandria . Novara - Sempione per «non escludere il Verbano, l'Ossola e l'Ovadese da un'opportunità di diffusione dello sviluppo economico (quindi completamento dell'autostrada fino a Gravellona)»; aree attrezzate industriali e strutture di servizio per gli operatori economici a cavallo delle direttrici del Fréjus, Monte Bianco, Sempione. Tutto ciò presuppone una precisa direttiva politica: «Blocco della produzione legislativa disorganica e ormai incompatibile con lo stato della finanza regionale a tutela rigorosa delle possibilità d'intervento finanziario nel quadriennio 1976-80 nel campo dei progetti promozionali per l'industria e i servizi, dell'istruzione professionale e dell'agricoltura». cdnc11 Ili IJ111111 111111111111 i 111111 i 1111

Luoghi citati: Alessandria, Fréjus, Gravellona, Italia, Novara, Ossola, Piemonte