Le assunzioni "difficili,, Accuse a dirigenti Alfa di Marzio Fabbri
Le assunzioni "difficili,, Accuse a dirigenti Alfa Violate norme sul collocamento? Le assunzioni "difficili,, Accuse a dirigenti Alfa (Nostro servizio particolare) Milano, 24 settembre. Il presidente dell'Alfa Romeo, Gaetano Cortesi, e il responsabile dell'ufficio del personale, Roberto Caravaggi, sono stati denunciati per una serie di violazioni dello statuto dei lavoratori e delle norme che regolano la procedura per le assunzioni dal «Comitato promotore per il controllo popolare delle assunzioni», una organizzazione costituitasi di recente e facente capo all'ultrasinistra. Degli otto membri del comitato che hanno firmato l'esposto cinque affermano di essersi presentati all'azienda automobilistica per ottenere uno dei settecento posti di lavoro offerti in applicazione di un accordo stipulato con i sindacati nel '75, ma non avrebbero mai ricevuto risposta. Nella denuncia, che ha già provocato l'invio di avvisi giudiziari a Cortesi e a Caravaggi, la perquisizione negli uffici del personale dell'azienda e nella sede degli uffici di collocamento di Milano e Arese, a loro volta coinvolti nella vicenda, si sostiene che la casa automobilistica avrebbe intrapreso la procedura delle assunzioni attraverso una trattativa privata e non pubblica e cioè attraverso gli uffici di collocamento come prescriverebbe la legge. «La violazione palese della legge sui collocamento — si legge nel testo —, che consiste nel fatto stesso di non servirsi del tramite dei competenti uffici, è servita all'Alfa Romeo per non integrare celermente l'organico, dando quindi spazio ad una politica aziendale di aumento dei ritmi, di tentare di incentivare l'uso dello straordinario, di aumentare sistematicamente la mobilità operaia interna per mascherare la carenza di organico. Ed è servita altresì — prosegue la denuncia — ad aggirare i criteri di pubblicità e di automaticità nel processo di copertura dei posti di lavoro disponibili in fabbrica, sostituendo a tali criteri di legge quelli dell'indagine politica e personale sui lavoratori contattati, del controllo dello psicologo del lavoro, e più in generale delle clientele. Sono circa 15 mila — sostengono infine i firmatari — i lavoratori che l'Alfa Romeo ha contattato nell'arco del 1976, e la società ha ancora oggi la sfrontatezza di dichiarare di non riuscire a completare l'assunzione dei 700 operai». Secondo i denuncianti questo atteggiamento sarebbe stato reso possibile dalla «connivenza degli uffici di collocamento» che si limiterebbero a fornire il loro nulla-osta alle assunzioni già decise dalla ditta. La realtà, secondo i portavoce dell'azienda, è molto diversa. Le 700 assunzioni, infatti, saranno completate entro la fine di ottobre. Questo per quanto riguarda il problema sostanziale. Dal punto di vista formale la direzione della casa automobilistica sostiene di avere rispettato tutte le procedure previste dalla legge. Perché dunque le inserzioni? Già il 3 settembre scorso in una intervista concessa a La Stampa il direttore del personale dell'Alfa Romeo, Caravaggi, aveva confermato le difficoltà nel reperire manodopera, spiegandole con l'ubicazione della fabbrica di Arese in una zona poco servita dai mezzi pubblici. Le inserzioni di ricerca del personale sarebbero state fatte per affrettare il processo di assunzione anche perché si avvicinava il periodo delle ferie. Marzio Fabbri
Persone citate: Caravaggi, Roberto Caravaggi
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