Il servizio sanitario nazionale in vigore dal prossimo giugno di Giancarlo Fossi

Il servizio sanitario nazionale in vigore dal prossimo giugno Sarà pronto per ottobre il decreto legge Il servizio sanitario nazionale in vigore dal prossimo giugno "La riforma sanitaria sarà completata senza ritardi", assicura il ministro Dal Falco agli assessori regionali - Vi sono gravi problemi finanziari e organizzativi Roma. 24 settembre. Il governo, le Regioni e l'Inani, che è il maggiore ente mutualistico italiano, sono convinti della necessità di varare la riforma sanitaria entro i termini stabiliti. Ma tutti sono anche consapevoli dell'esigenza di risolvere rapidamente una serie di problemi pregiudiziali, che altrimenti potrebbero compromettere seriamente il successo dell'iniziativa. Agli assessori regionali della Sanità, riuniti da ieri in Campidoglio per concertare una comune linea di azione, il ministro Dal Falco ha assicurato che verrà senz'altro rispettato l'impegno programmatico di presentare al Parlamento per il 31 ottobre il disegno di legge di riforma, considerando acquisiti i pri¬ mi 26 articoli approvati nella passata legislatura dalla Commissione sanità della Camera. Martedì il Consiglio dei ministri tratterà la questione del fondo globale ospedaliero e nei prossimi giorni sarà firmato il decreto per l'aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale. In un lungo documento presentato all'on. Dal Falco, gli assessori riaffermano al Parlamento e al governo la necessità di rispettare la scadenza del 30 giugno 1977 per l'entrata in funzione del servizio sanitario nazionale «nella certezza che, nonostante i tempi ridotti, sia possibile approvare una organica legge di riforma sulla base dei 26 articoli già discussi nella precedente legislatura». Gli ulteriori articoli, necessari a com¬ pletare il testo, dovranno fissare in modo rigido le modalità e i tempi di attuazione, precisando le risorse finanziarie, qualificandone l'indirizzo, suddividendole in parte corrente e in parte investimenti, stabilendone i criteri di ripartizione. Le richieste degli assessori alla sanità nascono dalla constatazione — sottolinea il documento — che i temi e i tempi della riforma sono riproposti «con drammaticità» da numerosi elementi. Legata strettamente alle dichiarazioni del ministro della Sanità e al documento delle Regioni, una comunicazione significativa presentata oggi dal commissario straordinario dell'Inam, Ghergo, al seminario parlamentare promosso dai gruppi de della Ca¬ mera e del Senato. «Nessuno sforzo deve essere risparmiato — ha sottolineato Ghergo — per raggiungere l'obiettivo della riforma sanitaria». Non pochi problemi debbono essere affrontati con «idee coraggiose, originali e realistiche», per evitare «discrasie e inconvenienti» ancor più gravi di quelli registrati in occasione del trasferimento delle prestazioni ospedaliere. In particolare, devono essere garantite fino al 30 giugno 1977 le condizioni di liquidità economica degli enti mutualistici, (l'Inam ha notevoli difficoltà per pagare alla fine di questo mese 173 miliardi per medici, farmaci ed indennità economiche), provvedendo pure all'assorbimento dei di| savanzi gestionali. Le dimensioni di questo problema sono rilevanti: solo l'Inam si presenterà alla data di scioglimento con un disavanzo assai vicino ai 2000 miliardi E' necessario, poi, disporre in via legislativa che a partire dal primo gennaio 1977 tutti i trattamenti degli enti mutualistici o delle gestioni sanitarie degli enti mutuo - previdenziali vengano allineati agli attuali livelli delle prestazioni Inam. L'occasione sarebbe opportuna per individuare e eliminare gli abusi. Essenziale concordare validi rapporti con le categorie sanitarie, medici e farmacisti, con apposite convenzioni nazionali. Per i medici: istituzione generalizzata del compenso «a quota capitaria» (una cifra fissa per ciascun assistibile ad anno) per la medicina generale e l'adozione di un modulario unico per tutti gli enti. Nell'intesa con i farmacisti, fra l'altro, misure adeguate per contenere la spesa dei farmaci, come la partecipazione dei cittadini alla spesa per l'acquisto dei medicinali attraverso l'introduzione di un «ticket di dissuasione». Dal 1971 a quest'anno la spesa per i farmaci dei soli mutuati Inam è passata da 443 a 985 miliardi. Altri aspetti urgenti sono la riscossione unificata dei contributi, la utilizzazione del personale degli enti da sciogliere, la possibilità per le Regioni di svolgere le loro funzioni in condizioni di autonomia e di organicità. Giancarlo Fossi

Persone citate: Ghergo, Inam

Luoghi citati: Roma