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Oggi l'appello Oggi l'appello (Nostro servizio particolare) Parigi, 23 settembre. L'udienza di appello presso II tribunale della Fia per la nota vicenda del G.P. d'Inghilterra, si terrà domani alle ore 10 presso la sede della Fla a Parigi, in place de la Concorde. Il tribunale sarà composto da sei giudici internazionali. Nella sua azione contro James Hunt e la McLaren, la Ferrari ha citato numerosi testimoni, fra cui Niki Lauda e Clay Regazzoni. Lauda, perché è stato II primo a compiere II giro iniziale della gara e a vedere quindi la bandiera rossa di «stop» data dal direttore di corsa dopo la collisione a poche centinaia di metri dal via fra Regazzoni, Hunt e Laffltte; Regazzoni, perché, ultimo in pista, ha superato Hunt quando questi, in difficoltà, si apprestava a lasciare il tracciato dopo neppure un quarto del percorso del primo giro. Altri testimoni sono Ettore Balletto, un Italiano residente in Inghilterra, l'ex pilota Charles Chrlcton Stuart, Il sottoscritto e il collega Zigllotto. Con Zigllotto abbiamo assistito all'uscita di pista di Hunt e all'abbandono della sua MaLaren dietro al box. Daniele Audetto, d.s. della Ferrari, è fiducioso sull'esito del ricorso: « Abbiamo fiducia — ha detto — nell'applicazione delle norme, me il problema, naturalmente, è quello dell'Interpretazione di queste norme e dell'accoglimento delle varie testimonianze che si sono accumulate su questo caso ». Da parte sua, l'avv. Kalb ha affermato: « Penso che la prima sentenza sia fragile sotto molti punti di vista e quindi attaccabile. Noi ci proponiamo di dimostrare prima di tutto questo fatto e poi di chiarire finalmente la verità su quanto è accaduto in Inghilterra ». In discussione è la decisione del direttore di corsa, Delatnont, Il quale aveva stabilito di far riprendere la corsa solamente a quei piloti che, al momento dell'esposizione della bandiera, si trovavano ancora in pista e che potevano riprendere la gara con la vettura originale. Questa decisione venne impugnata in prima istanza dalla Ferrari il giorno stesso della corsa e poi con un ricorso al tribunale inglese, discusso il 4 agosto e respinto. Gianni Rogliatti