Diciottenne (incinta) uccide a Milano l'amico che non la voleva più sposare di Gino Mazzoldi

Diciottenne (incinta) uccide a Milano l'amico che non la voleva più sposare Diciottenne (incinta) uccide a Milano l'amico che non la voleva più sposare L'ha colpito con una coltellata al ventre - La vittima è un artigiano di 26 anni - La ragazza arrestata per omicidio preterintenzionale - I genitori dell'uomo erano contrari alle nozze (Dal nostro corrispondente) \ tinuato a ripetere è stato no e si è messa a discutere residenza ufficiale è a Cinisel (Dal nostro corrispondente) \ Milano, 23 settembre. Una giovane in stato interessante da tre mesi ha ucciso la scorsa notte, con una coltellata al ventre, l'uomo che I voleva abbandonarla: è stata arrestata con l'accusa di orni- j cidio preterintenzionale perche è emerso che la donna) aveva soltanto intenzione di spaventare l'amico per farlo recèdere dalla sua decisione, j Protagonisti del tragico episodio la diciottenne Lucia Menardo e l'artigiano Vincenzo | Savarese di 26 anni. L'accoltellatrice, ricoverata in stato di choc all'infermeria del carcere di San Vittore, è stata interrogata a lungo, oggi, dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Guido Viola al quale ha raccontato la sua vicenda: «Vincenzo — ha con¬ \ e I a - j a) i o j o | o l a a a ¬ tinuato a ripetere — è stato l'unico e vero uomo della mia vita: gli ho sempre voluto bene e per lui avrei fatto qualsiasi cosa. Non volevo ucciderlo ma solo spaventarlo per tenerlo ancora legato a me». L'inchiesta ha accertato che la donna è stata sincera e che aveva cercato in ogni modo di accasarsi con l'artigiano. Invece, negli ultimi tempi, le cose erano cambiate e il Savarese, istigato anche dai genitori, aveva deciso di troncare la relazione. Ieri sera, verso le 22, Vincenzo Savarese si è incontrato con Lucia Menardo all'angolo di via Porpora con via Lulli: «Devo parlarti — le ha detto — voglio chiarire una volta per tutte la nostra situazione». La giovane è salita sulla «500» bianca dell'artigia- e no e si è messa a discutere con lui. Lucia ha raccontato al magistrato: «Vincenzo mi ha subito brutalmente detto che doveva lasciarmi perché voleva farsi una famiglia tranquilla come speravano i suoi genitori. Ho cercato dì fargli capire che cosa rappresentava per me, gli ho detto del figlio che aspetto; non c'è stato nulla da fare. Lui ha cominciato a schernirmi con battute pesanti ed offensive. Istintivamente ho afferrato il coltello con la lama a scatto che porto sempre con me per difesa personale e ho colpito alla cieca». Fatalità ha voluto che la lama, lunga poco più di 5 centimetri, si sia conficcata proprio nell'ombelico, un punto mortale. Vincenzo Savarese, grondante sangue, ha cercato di scendere dalla vettura per cercare aiuto ma è stramazzato a terra. Lucia Menardo ha tentato di soccorrerlo: l'ha caricato sulla «500» cercando di metterla in moto ma la donna, inesperta della guida e già sotto choc, non è nemmeno riuscita ad accendere il motore. Ha allora chiesto aiuto a un passante, Carlo Panigada, 41 anni, che con la sua «126» ha trasportato il ferito all'ospedale Bassini: purtroppo per l'artigiano non c'era più nulla da fare. Appena Luoia Menardo ha saputo di aver ucciso l'amico ha tentato di entrare in sala operatoria per riabbracciare Vincenzo Savarese: «Non deve morire — continuava a gridare — non può andarsene e lasciarmi sola con suo figlio». Poi, gettandosi ai piedi dei medici ha implorato: «Fate di tutto per salvarlo: è l'unica cosa che ho al mondo. Se non per me fatelo per il figlio che aspetto!». Gli agenti di polizia, accorsi all'ospedale, hanno preso in consegna Lucia Menardo e, dopo averla condotta alla 500 della vittima a bordo della quale era rimasto il coltello a serramanico, l'hanno trasferita in questura. Interrogata dai funzionari la giovane non è stata in grado di dire molto. Lucia Menardo, benché giovanissima, ha dietro di sé una esistenza tormentata. La sua 13pdsupup residenza ufficiale è a Cinisel- 10 Balsamo in via Machiavelli 33 ma da tempo non abita più con i genitori. Fuggita di casa più volte è sempre vissuta d'espedienti: per qualche mese ha fatto l'«entraineuse» in un dancing di Vaprio d'Adda, poi si è trasferita a Milano in un alberghetto nei pressi di piazzale Loreto dove si è unita alle mondane che frequentano la zona. Tempo fa, tramite la sorella Annunziata, — che è moglie del socio di Vincenzo Savarese — aveva conosciuto l'artigiano che svolgeva una piccola ma prospera attività di stuccatore. Tra i due era nata una relazione che i genitori del giovane — il padre fa 11 calzolaio, la madre è operaia — avevano però sempre osteggiato, anche perché il figlio più di una volta aveva trascurato il suo lavoro. Ultimo di cinque figli, Vincenzo Savarese, originario di Santa Anastasia (Napoli), viveva a Redecesio in via Milano. Gli altri due fratelli e una sorella se ne sono andati da tempo facendosi una loro famiglia, mentre il quinto, due anni fa, per una delusione d'amore si è tolta la vita gettandosi dalla finestra di casa. Anche per questa disgrazia i familiari vedevano di malocchio la relazione di Vincenzo con Lucia Menardo. Gino Mazzoldi

Luoghi citati: Cinisel, Milano, Napoli, Santa Anastasia