Super ministero per il traffico? di Franco Giliberto

Super ministero per il traffico? Stresa: convegno sulla circolazione Super ministero per il traffico? E' la proposta del ministro dei Trasporti Rudi ni - In questo modo si eliminerebbe la miriade di competenze nel settore (Dal nostro inviato speciale) Stresa, 23 settembre. Una specie di atto di l'ode nel potere burocratico è stato pronunciato oggi a Stresa dal ministro dei Trasporti Attilio Ruffini, alla «XXXIII Conferenza del Traffico e della Circolazione», promossa dall'Automibila Club Italiano e organizzata dall'Automobile Club milanese. Ruffini ha scosso l'uditorio (oltre mille congressisti), avanzando l'ipotesi della creazione di una azienda autonoma statale per i servizi della motorizzazione, che dovrebbe eliminare la miriade di competenze nel settore, la frammentazione tra cinque ministri (Trasporti, Lavori Pubblici, Interno, Industria, Sanità) delle attribuzioni in materia di circolazione, trasporti pubblici e privati. In sostanza, il ministro ha contrapposto questa sua visione «statalista» al progettoproposta divulgato recentemente dall'Aci, che prevede una netta distinzione fra responsabilità di indirizzo politico e programmatico e responsabilità decisionali ed esecutive. Le prime, affermava il presidente dell'Aci nel novembre scorso in una conferenza stampa, da conservare al Parlamento e al governo ossia a un «ristrutturato» ministero dei Trasporti; le seconde, da attribuire ad autonomi organismi periferici, le Regioni, che dovrebbero essere chiamate ad assolvere i compiti, in materia di motorizzazione, attualmente esercitati dagli uffici decentrati del ministero. Le due tesi contrapposte, qui soltanto schematicamente enunciate, saranno verosimilmente il sale e il pepe della XXXIII Conferenza di Stresa, nei prossimi giorni di dibattito. Non è stato di prammatica il discorso di Ruffini, che ha aperto stamane i lavori congressuali. Il ministro si è calato nel tema ufficiale («Riforma della motorizzazione») con una analisi «storica» della crisi che investe il settore. Non ha mancato di sottolineare il momento congiunturale difficilissimo: 1100 miliardi preventivati per il 1976 dalle aziende municipalizzate di trasporto urbano, contro i 1850 miliardi di passivo accumulati dal 1973 al 1975; 1043 miliardi di deficit previsti dalle ferrovie per quest'anno, contro un disavanzo di 2271 miliardi nel triennio precedente. Entrando nel vivo dell'argomento congressuale, Ruffini ha affermato: «Chi dall'esterno muove le sue censure, denunciando manchevolezze e disfunzioni che certo esistono, forse non ha pensato quale e guanto grande sia lo spazio entro cui la direzione della motorizzazione è costretta a muoversi —, oltre a guello più comunemente conosciuto che riguarda le patenti di guida, le revisioni dei veicoli e il loro aggiornamento. Gran parte del trasporto pubblico e privato investe la nostra amministrazione con la mole dei suoi tanti problemi, dalla navigazione interna alle ferrovie, concesse o gestite direttamente, al trasporto di merci nelle sue varie forme, agli autoservizi di linea interregionali e internazionali». A questo punto, il ministro ha sottolineato il problema del personale, gravato di lavoro. Gli organici sono in costante diminuzione: dal primo gennaio 1972 al primo settembre scorso si è passati da 4245 dipendenti a 3589. D'altro canto, dai due milioni e mezzo di veicoli in circolazione nel 1960 siamo oggi a 17 milioni e mezzo. Le patenti annualmente rilasciate negli ultimi anni hanno oscillato mediamente intorno al milione e 200 mila. «Secondo le risultanze di un approfondito studio condotto a riguardo — ha detto Ruffini — l'aumento degli organici necessario per soddisfare le esigenze esistenti e quelle prevedibili in un ragionevole arco di tempo avrebbe dovuto essere di circa 2500 persone». Il ministro ha soggiunto che è indispensabile e indifferibile porre l'amministrazione dello Stato nelle condizioni di sostenere meglio di quanto non sia in grado di fare ora il pesante fardello delle sue attribuzioni. Ha anche annunciato che sarà riproposto al Parlamento un disegno di legge per l'ampliamento degli organici e che sarà integrato il programma — già in corso di realizzazione — che prevede la costruzione in ogni provincia di una rete di centri della motorizzazione, dotati ciascuno di stazioni di controllo per autoveicoli, sala esami per patenti, e terminali per la «meccanizzazione» dei documenti di guida e di circolazione (sessanta di queste stazioni saranno già in esercizio entro la fine del prossimo anno). Entro breve tempo, il moderno centro di elaborazione dati, già in funzione a Rema, sarà collegato mediante terminali ai 95 uffici provinciali della motorizzazione civile. Il discorso di Ruffini ha dunque prospettato la riorganizzazione dell'apparato buro¬ cratico statale e non ha lasciato spiragli alla proposta di decentramento delle competenze avanzata dall'Automobile Club Italiano, e condivisa come orientamento generale dalle Regioni e da buona parte dello schieramento partitico. La prima relazione ufficiale della XXXIII Conferenza sul traffico, affidata al prof. Franco Bassanini, ha contestato le tesi del ministro Ruffini sull'impossibilità da parte dello Stato, per motivi costituzionali, di trasferire alle Regioni importanti competenze in fatto di motorizzazione. Su questa contrapposizione si svilupperà il dibattito nei prossimi giorni. I lavori della conferenza, anche senza il vivace disaccordo dialettico, citato, erano già stati movimentati questa mattina all'arrivo dei partecipanti. Una rumorosa rappresentanza della federazione regionale lombarda di Cgil-Cisl e Uil parastatali aveva manifestato davanti al Palazzo dei Congressi per sostenere l'inserimento dei dipendenti degli Automobile Club provinciali nel parastato, come è avvenuto per i lavoratori dell'Automobile Club centrale. Ruffini ha ricevuto una delegazione dei lavoratori e si è assunto l'impegno di prospettare alla Presidenza del Consiglio l'esigenza della categoria. Solo dopo questa assicurazione, i dimostranti hanno consentito l'avvio della Conferenza. Franco Giliberto

Persone citate: Attilio Ruffini, Franco Bassanini, Ruffini

Luoghi citati: Stresa