La dc: un confronto con psi e partiti laici di Luca Giurato

La dc: un confronto con psi e partiti laici Il convegno in corso alPEur La dc: un confronto con psi e partiti laici "E' importante e utile", ha detto Galloni - Al psi e agli altri gruppi minori chiesto un contributo autonomo - Presa di posizione di Longo sul risultato e conseguenze del 20 giugno Roma, 23 settembre. I de ce la stanno mettendo tutta per trovare una nuova strategia nell'attuale, difficile situazione parlamentare e oggi si sono divisi, nel gran convegno deinsur, in ben otto seminari, ognuno dei quali studia e dibatte problemi importanti. C'è il seminario per la giustizia e quello per l'economia, quello dell'occupazione e quello dell'agricoltura. Insomma, un bello sforzo per trovare, come partito e come gruppi parlamentari, «una organica line aerazione». Purtroppo i testi di tanto lavoro, come ieri e più di ieri, vengono diramati a ore impossibili tanto che il vice segretario Galloni ha voluto, con una dichiarazione, fare un po' il punto sul significato e gli scopi di un lavoro impegnativo quanto insistentemente reso noto con il contagocce. Dalle parole di Galloni emerge un dato di fondo che del resto i relatori di ieri, Pic- coli e Bartolomei, non avevano nascosto: la de è all'inizio del suo sforzo di rinnovamento e l'obiettivo del convegno è quello di raggiungere «il massimo di compattezza sulla linea politica e sulle scelte conseguenti». Le scelte sono di strategia parlamentare ma soprattutto politica. «Il problema, evidentemente, non è ristretto al solo pei — ha npiegato Galloni — il confronto è importante ed utile anche con le posizioni laiche e socialiste, le quali saranno tanto più importanti e incidenti quanto più si sforzeranno di offrire anch'esse un contributo autonomo». Giorno dopo giorno, la de sta portando avanti quello che dovrebbe essere il tema fondamentale del «consiglio nazionale» dell'8 ottobre e del successivo dibattito politico: l'autonomia del psi e dei laici minori. E' un tema già avviato con chiarezza al governo delle sinistre a Saint Vincent e ora ripreso in una sede più ampia: la de è disposta ad attendere i laici e soprattutto il psi «senza assegnare — per dirla con una frase di Bodrato — a nessuno la parte dei protagonisti». Non dovrebbe, comunque, essere una attesa inerte, quasi fatalistica. Dice Galloni: «Che il dialogo parlamentare non sia quindi solo tra la de e il pei dipende anche da noi. In altri termini, se le posizioni laiche e socialiste, come noi ci auguriamo, non assumeranno pregiudizialmente una posizione di riflusso sulle tesi comuniste, la situazione è suscettibile di movimento e di soluzioni che non nascondono necessariamente da un accordo dc-pci». Galloni ha pronunciato que ste parole quando Luigi Longo, presidente del pei, aveva già scritto un editoriale per Rinascita che le agenzie han no reso noto oggi. Ma Longo dedica gran parte del suo scritto proprio a certe «in quietudini», nella de e in par te del Paese, per la formazio ne di un governo che si regge con l'astensione determinante del pei. E' una conferma non solo dell'attenzione con la quale il pei segue il dibattito politico nella de, ma anche di quanto Longo abbia una «vi sta politica» ancora molto lunga, malgrado gli anni e gli acciacchi. «Per alcuni il risul tato del 20 giugno e le conse guenze che ne sono scatuirte — formazione del governo monocolore de grazie all'a stensione dei partiti democra tici e, segnatalente, del nostro partito — sarebbero una spe eie di incidente, una calamità che si spera transitoria, una parentesi imposta da un de precabile stato di necessità o da chiudersi in fretta — scrive il presidente del pei. — Per altri saremmo dinanzi a una vera svolta caratterizzata negativamente da una intesa dì fatto sul terreno della sparti zione del potere tra de e pei Altri ancora ritengono che sì stia concedendo troppo credi to e spazio all'attuale governo e sì sia persa l'occasione favo revole per giungere a definiti rivolgimenti nei rapporti politici e nella direzione del Paese». Secondo Longo, tutte que ste valutazioni peccano di superficialità e testimoniano la difficoltà da parte di alcuni a cogliere la natura e la portata dei risultati del '75 e del '76. «A quanti, specie nella de, sperano che il corso nuovo aperto dal 20 giugno si riveli nulla più che tm male passeggero, bisogna ricordare che quel voto ha segnato almeno due punti fermi e di rilevanza direi storica: la fine della cosiddetta centralità democri stiana e la crisi forse insanabile della teoria della necessaria distinzione tra maggioranza e opposizione, adoperata per giustificare con ragionamenti di presunta ortodossia democratica la discriminazione anticomunista». Sentiremo sabato, quando si chiuderà il convegno dell"Eur, che cosa Andreotti e Zaccagnini replicheranno ad affermazioni tanto chiare quanto categoriche. Luca Giurato

Luoghi citati: Roma, Saint Vincent