Aperta la prima grande vertenza the interessa trecentomila statali di Giancarlo Fossi
Aperta la prima grande vertenza the interessa trecentomila statali Sono i lavoratori di ministeri e uffici periferici Aperta la prima grande vertenza the interessa trecentomila statali K I segretari confederali (Cgil, Cisl, Uil) vorrebbero giungere al più presto ad un accordo anche perché la trattativa può avere ripercussioni sulle altre agitazioni in corso Roma, 23 settembre. La prima delle trattative contrattuali d'autunno nel pubblico impiego, che interessa i 300 mila lavoratori statali dei ministeri e degli uffici periferici, ha preso il via questa sera a palazzo Vidoni, sede del ministero per l'Organizzazione amministrativa. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bressani e il sottosegretario al Tesoro Abis, a nome del governo, si sono incontrati con una folta delegazione guidata dai segretari confederali Marianetti (Cgil), Ciancaglini (Cisl) e Pagani (Uil) e dai segretari generali della categoria De Angelis, Bastianoni e Di Pace. «Dobbiamo far presto — ha rilevato Ciancaglini — per dare tranquillità ad un vasto settore che può svolgere un ruolo determinante in questa difficile fase di ripresa. Se il negoziato andrà avanti speditamente, aiuteremo le altre categorie a sciogliere gli attuali nodi». Puntando sulla vertenza degli statali amministrativi, la Federazione Cgil Cisl Uil si propone di fissare punti fermi anche per gli insegnanti, i ferrovieri, i postelegrafonici, i dipendenti degli enti locali, ecc., che si apprestano ad iniziare il dialogo con il governo sulle piattaforme per i nuovi contratti. La stessa controversia dei ferrovieri — che attualmente segna un notevole dissenso tra i sindacati Cisl Uil e quello della Cgil — può esserne favorevolmente influenzata. Le richieste essenziali degli statali ministeriali riguardano la riforma dell'amministrazione dello Stato, e quindi il miglioramento dei servizi e l'istituzione della «qualifica funzionale» che, secondo le organizzazioni sindacali, ne è una condizione essenziale. Proprio affidando a ciascun dipendente una qualifica rispondente all'effettiva funzione e sganciando gli incrementi retributivi dallo sviluppo della carriera, sarebbe possibile aumentare la produttività del personale e l'efficienza delle diverse attività. Vi sono anche rivendicazioni strettamente economiche: un aumento salariale di 25 mila lire uguale per tutti, la corresponsione integrale della tredicesima mensilità; una disciplina unica del lavoro straordinario. Ma, data la consistenza degli oneri, i sindacati sono disponibili per una gradualità nell'arco di applicazione triennale del contratto. Quanto al nuovo inquadramento, basato sul principio della «qualifica funzionale», chiedono l'istituzione di 7 livelli, più uno per la dirigenza. Il negoziato sarà proseguito nei prossimi giorni, a «tappe forzate», tanto più che occorrerà una legge per consentire la pratica applicazione del nuovo contratto. I risultati dell'incontro di questa sera a palazzo Vidoni e la possibilità di un compromesso tra i sindacati confederali dei ferrovieri saranno esaminati domani in una riunione della segreteria unitaria della Federazione Cgil Cisl Uil. Per i ferrovieri, il segretario confederale della Cgil Marianetti ha detto: «E' evidente che un chiarimento definitivo dovrà intervenire o unitariamente o comunque da parte di ciascuna organizzazione. Per la Cgil ciò è essenziale». Notevoli difficoltà sono emerse oggi, intanto, nella trattativa per il nuovo contratto dei lavoratori del commercio. Nonostante l'assiduo interessamento del ministro del Lavoro Tina Anselmi, su alcune questioni si è manifestata una tale rigidità delle parti da far ritenere possibile, ad un certo punto, una sospensione degli incontri. Giancarlo Fossi
Persone citate: Bastianoni, Bressani, Ciancaglini, De Angelis, Di Pace, Marianetti, Tina Anselmi
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