I programmi Alitalia

I programmi Alitalia I programmi Alitalia (Segue dalla 1" pagina) diventi occasione di ostilità». Lo seconda risposta riguarda «gli standard di servizio» in periodi normali: «In periodi di normalità — ha affermato Nordio — cioè lasciando da parte i 21 mesi di vertenza, non credo che la qualità media del servizio del nostro personale sia, a priori, inferiore a quella delle altre compagnie europee o americane. Il servizio italiano non è cattivo». La terza risposta, infine, contiene osservazioni sulla evoluzione storica del trasporto aereo: «E' purtroppo un fatto che gli standards di servizio — rileva l'amministratore delegato dell'Alitalia — sono progressivamente decaduti in tutto il mondo negli ultimi 20 anni. Una volta, sui pochi aerei a piccola capacità che attraversavano l'Atlantico, si ritrovava un'elite. Le tariffe erano altissime. Il viaggio aereo in prima classe costava molto di più di quello marittimo e le compagnie aeree potevano permettersi di dedicare cure e spese al mantenimento di questi standards da Grand Hotel della "belle epoque". Oggi le 17 hostess di un Jumbo, durante un volo che dura meno tempo, devono badare a 300-400 persone che viaggiano a tariffe ridottissime, fanno il giro d'Europa in torpedone e visitano magari 8 capitali in 15 giorni. L'aereo è diventato un trasporto di massa. Il servizio non è più quello del Grand Hotel, ma della tavola calda». Rispondendo alle varie domande Nordio ha implicitamente delineato i capisaldi del programma di rilancio dell'Alitalia nei rapporti con il pubblico: puntualità, affidabilità del servizio, miglioramento delle relazioni con i passeggeri. «I primi risultati — ha sottolineato l'amministratore delegato — sono già venuti. Negli ultimi mesi, cioè agosto e settembre, abbiamo registrato incrementi di traffico eccezionali. In agosto abbiamo trasportato 560 mila persone e in settembre supereremo le 600 mila. Come affidabilità, in agosto abbiamo cancellato solo il 3 per cento del programma operativo e in settembre l'abbiamo rispettato quasi al completo. Per quanto riguarda la puntualità (con l'avvertenza che secondo le norme internazionali l'ae- reo è considerato in orario quando le variazioni sono contenute in 15 minuti) nei primi tre mesi dell'anno, senza agitazioni, eravamo all'8587 per cento; durante gli scioperi eravamo scesi al 62-64 per cento; oggi siamo risaliti all'80 per cento (la quota ottimale si aggira intorno all'85 per cento)». Il risanamento e il rilancio dell'Alitalia tocca parecchi altri punti tecnici e finanziari che sono materia per esperti, più che per il pubblico degli utenti. Ne citiamo alcuni: il rapporto tra 100 miliardi dì capitale sociale e il fatturato, che raggiungerà i 700 miliardi all'anno, è considerato esiguo; gli interessi passivi gravano in modo pesante sul bilancio; l'azienda punta a un migliore utilizzo delle macchine (nel 1975, per esempio, i velivoli DC 10 e 747, a lungo raggio, hanno avuto un utilizzo medio di 9 ore al giorno, cioè basso rispetto ad altre compagnie; l'obiettivo è di arrivare a oltre 11 ore giornaliere per il 747 e avvicinarsi alle 12 ore per il DC 10); facendo viaggiare di più le macchine, migliorerà anche l'utilizzo del personale. «Evidentemente — precisa Nordio — restando sempre nei limiti contrattuali». Altri miglioramenti dei conti aziendali saranno conseguiti con l'immissione in servizio, a novembre, dei nuovi aerei 727 e con lo sviluppo della rete a medio raggio «spostando l'attenzione verso l'Africa ed il Medio Oriente». Infine, Nordio, conta parecchio sull'anno di tranquillità sindacale «per veder rifiorire il tessuto connettivo aziendale tra le varie categorie di lavoratori». Durante l'aspro scontro è accaduto che si siano deteriorati anche alcuni rapporti umani. Nel formare gli equipaggi degli aerei, nella fase più calda della vertenza, si cercava di evitare di mettere insieme persone della Fulat e dell'Anpac, per evitare che il volo si trasformasse «in un comizio», come ha detto un navigante dell'Alitalia. La settimana scorsa, subito dopo la conclusione della vertenza, ì sindacalisti di tutte le parti hanno usato toni di comprensione e di richiamo alla collaborazione, evitando vecchi accenti polemici. L'amministratore delegato dell'Alitalia, per parte sua, concludendo, aggiunge: «A monte di qualsiasi programma di miglioramento del nostro prodotto, l'azienda trova vitalità e forza propulsiva nel tessuto connettivo dei rapporti tra i lavoratori». Sergio Devecchi

Persone citate: Nordio, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Africa, Europa, Medio Oriente