Il Telegiornale 2 chiede parità tecnica con il Tg 1

Il Telegiornale 2 chiede parità tecnica con il Tg 1 I giornalisti denunciano discriminazioni Il Telegiornale 2 chiede parità tecnica con il Tg 1 Roma, 22 settembre. I giornalisti del «Tg 2», rappresentati dal comitato di redazione (Gentiloni-Montaldi, Pastore), hanno tenuto stamani una conferenza stampa per esporre la situazione del loro notiziario, per criticare l'abbinamento rigido fra reti e testate televisive e per fare un appello a tutti i comitati di redazione dell'azienda e alla Federazione della stampa perché siano superati i «possibili egoismi corporativi». Se non si arriverà ad una soluzione, i giornalisti del «Tg 2» ricorreranno «alle più efficaci misure di protesta». Il comitato di redazione ha usato l'espressione «video selvaggio», cioè la trasmissione di «telegiornali» in orari non previsti. II problema sollevato per la prima volta pubblicamente riguarda «la discriminazione» ai danni del «Tg 2», cosi, come alla radio, del «Gr 3». Gli esempi citati: la contemporaneità dei due telegiornali delle 20 (che impedisce di esprimere un giudizio); l'ascolto del secondo canale è minoritario rispetto all'altro, a causa dell'inadeguatezza degli impianti tecnici. Contrariamente a quanto sostiene l'azienda è stato detto, come esempio, che il secondo canale non è ricevibile «adeguatamente» sul trenta per cento del territorio nazionale. Per gli stessi motivi tecnici, il «Gr 3» «viene seguito da poche migliaia di ascoltatori contro i milioni del "Gr 1 e del "Gr 2"». Il comitato di redazione ha ricordato che il presupposto della riforma della Rai è la condizione di parità fra le testate fin dal loro avvio (15 marzo scorso), ma questo im¬ pegno non è stato rispettato né dal Consiglio di amministrazione dell'azienda, né dalla commissione di vigilanza: nonostante tutto, il «Tg 2» è passato, in sei mesi, «da un ascolto medio di due milioni a punte di sette milioni di telespettatori ». Lo spunto per la protesta del «Tg 2» è dato dal nuovo «palinsesto», cioè dalla collocazione oraria dei programmi televisivi, problema che si pone con il ritorno, fra pochi giorni, all'ora solare. Il «Tg 2» ha chiesto, fra l'altro, che i suoi notiziari, alternativamente, siano trasmessi anche sulla prima rete, cioè a rotazione; oppure che si arrivi ad una divisione della giornata televisiva (per metà in onda il «Tg 2» e per l'altra metà il «Tg 1»), ma non è stato trovato alcun accordo perché «il "Tg 1" non rinuncia alle sue posizioni». A giudizio del comitato di redazione del « TG 1 », le « ragioni vere della polemica sono altre: il "TG 2" non ha lamentato alcuna di queste presunte condizioni di inferiorità al momento del debutto perché era certo di rappresentare la controinformazione televisiva. I fatti hanno dimostrato che il TG 1 non ha aavuto nulla da rimproverarsi in quanto a tempestività, correttezza, vivacità e completezza dell'informazione. Il pubblico lo ha capito e ha fatto le sue scelte. Non si spiega diversamente il fatto che sedici milioni di spettatori si trasferiscono sul secondo canale quando si trasmette un buon film e si fermano sul primo, o tornano sul primo, per vedere il telegiornale ». (Ansa)

Persone citate: Gentiloni, Montaldi, Pastore

Luoghi citati: Roma