Un lungo assedio alla porta di Zoff

Un lungo assedio alla porta di Zoff Un lungo assedio alla porta di Zoff Impegnatissimi i nostri difensori - Il gol decisivo dopo venti minuti di gioco - Quarantacinquemila spettatori (Dal nostro inviato speciale) Copenaghen, 22 settembre. Spazzato da un gelido vento del nord, lo stadio « Idraets Parken » ha ospitato, per la prima volta nella sua storia, la Nazionale iraliana di calcio, opposta alla Danimarca. Per entrambe le squadro era una partita di preparazione alle qualiiicazioni per la Coppa del mondo '78. In tribuna c'era anche Don Revle, venuto a » spiare » gli azzurri, che il 17 novembre, a Roma, saranno avversari dell'Inghilterra. La Danimarca è una terra che ha sempre sfornato grandi campioni (basti ricordare gli ex juventini John e Karl Hansen, Praest, gli ex bolognesi Harald Nielsen e Pllmark), ma, a causa del dilettantismo imperante, non è mai riuscita ad evitare la loro emigrazione: così dissanguata, non ha potuto ottenere risultati significativi ai <• mondiali ». Se potesse disporre di tutti i professionisti sparsi all'estero avrebbe senz'altro una rappresentativa che, sia pure con evidenti limiti di amalgama, riuscirebbe a mettere in difficoltà gran parte delle altre formazioni europee. Incompleta — almeno per quanto concerne una Ipotesi di formazione-base che Bearzot ha in testa — anche l'Italia: Pacchetti, infortunato, e Causio, sospeso dalla Federazione per l'espulsione subita a New Haven contro il Brasile, erano in tribuna, ma rientreranno sabato prossimo, a Roma, nella amichevole con la Jugoslavia. Al loro posto hanno giocato Scirea e Claudio Sala. Grande tifo sugli spalti gremiti da circa 45 mila spettatori. L'Italia, capitanata da Zoff, inaugurava una divisa inedita, completamente bianca, con polsini e collo azzurri. Brillante era la partenza dei danesi: Zoff doveva uscire sui piedi di Rasmussen sfuggito al controllo di Capello. Al 3', Holmstroem lanciava Bjerg che impegnava Zoff con un violento diagonale. Il ritmo superiore dei danesi metteva subito in difficoltà la difesa azzurra. In retrovia Bellugi era incollato a Holmstroe'n con lardelli su Bastrup e Rocca su Kristensen: a centrocampo si fronteggiavano Capello-Bjerg, Benetti-H. Hansen, Antognoni-Rasmussen e Claudio Sala-Ahlberg. In avanti, Grazianì e Pulici erano presi in consegna da H. Jensen e J. Hansen, protetti alle spalle dal Ubero Roentved. L'iniziativa era costantemente dei danesi e gli azzurri dovevano subire: soltanto al 9' riuscivano ad affacciarsi nell'area avversaria conquistando un calcio d'angolo senza esito. Piuttosto evanescenti, anche perché privi di rifornimenti, Pulici e Grazianì. Al 14', su azione promossa da lardelli, Pulici effettuava un tirocross troppo lungo per Grazianì appostato sotto porta. Ma la Danimarca tornava a condurre la * danza » e al 17' e 18' creava due grosse palle-gol. Bjerg lanciava Holmstroem, il cui cross era deviato in calcio d'angolo da Rocca. Dalla bandierina batteva Kristensen per Rasmussen che, di testa, schiacciava nell'angolino basso, ma Zoff, con una prodigiosa prontezza di riflessi, deviava oltre il fondo. Dal corner batteva Kristensen sotto ■ porta, dove si creava una mischia e Tardelli, a porta vuota, salvava su ' zuccata • di Holmstroem. Sullo scampato pericolo, l'Italia si portava in vantaggio sfruttando il più classico del contropiede: lunga rimessa dal fondo per Claudio Sala che avanzava galoppando sino sulla lunetta dell'area avversaria, poi serviva Pulici il quale si liberava di Roentved e di destro infilava il - sette » sulla sinistra di Larsen, con un tiro assolutamente imparabile. Magnifica rete. Sullo slancio, gli azzurri insistevano e, ancora su azione di rimessa (22') il bravissimo Sala (tra I migliori in campo) lanciava in gol Grazianì ma il tiro del centravanti era fuori bersaglio e l'azione sfumava. Più disinvolta e sicura, l'Italia cresceva alla distanza: il centrocampo, oltre a • filtrare » le manovre dei danesi, riusciva anche a far gioco. Al 31' Capello aveva sul sinistro una ouona occasione per raddoppiare ma il suo tiro era ribattuto. Negli ultimi dieci minuti del primo tempo la Danimarca si scatenava: al 35' Kristensen lanciava sul centro-destra Roentved: il 'libero' si Inseriva nel corridoio sguarnito e tirava a colpo sicuro ma Zoff con la punta del piede riusciva miracolosamente a deviare in calcio d'angolo. Cinque minuti dopo, per un fallo di ostruzione di Capello ai danni di Rasmussen in area, l'arbitro concedeva una punizione « a due » alla Danimarca. Kristensen serviva Roentved che lasciava partire un tiro violentissimo mandando il pallone a sbattere contro la traversa e a rimbalzare di pochi centimetri al di qua della linea bianca. lardelli liberava. La Danimarca insisteva attaccando con sette-otto uomini, e la difesa azzurra si difendeva con qualche affanno. Al 44', su corner battuto da Kristensen, Rasmussen Indirizzava di testa sotto rete per Bjerg che veniva anticipato da una coraggiosa uscita di Zoff, uno dei protagonisti più brillanti della partita. La Danimarca per tentare di rendere più incisive le proprie offensive inseriva, in apertura di ripresa, Seneca (riserva del Bayern di Monaco) al posto di Kristensen. Il tema della partita era il solito: la Danimarca protesa all'attacco con l'Italia a far 'diga: Al 3' l'arbitro Riedl estraeva il cartellino giallo per una assurda ammonizione nei confronti di Grazianì che aveva abbandonato in anticipo la barriera. Al 12' Antognoni veniva ammonito per proteste, mentre gli azzurri, con azioni di alleggerimento, stuzzicavano la difesa avversaria. Era ancora Claudio Sala, che ha offerto un rendimento davvero notevole, a suggerire il contropiede. Al 17' un tiro di Antognoni era parato da Larsen. Poi, su una punizione ribattuta dalla nostra barriera, Rocca si lanciava in profondità, percorreva una settantina di metri e, quasi da fondo campo, traversava dalla parte opposta per Pulici, il cui servizio al/'indietro non era sfruttato. Al 20' la Danimarca effettuava un altro cambio: Peter Poulsen sostituiva Homstroem. Bjerg, intanto, sottoponeva la mano destra Infortunata alle cure del caso: gliela fasciavano consentendogli di continuare a giocare. Le controffensive della Danimarca apparivano sempre meno lucide, anche se Antognoni, Sala, Benetti e Capello dovevano prodigarsi per contenerle. In spazi corti gli azzurri riuscivano a prevalere sugli avversari, ma quando era ora di agire a tutto campo denunciavano una condizione di forma ancora approssimativa. Sempre insidioso, però, il contropiede: alla mezz'ora Antognoni apriva su Sala e centrava molto bene sotto porta per Grazianì, Il cui colpo di testa sorvolava di pochi centimetri la traversa. Al 31' brivido per Zoff: una fucilata di Roentved (sempre più frequenti le incursioni del libero in avanti) sibilava accanto ai pali. Un minuto dopo Bjerg, infortunatosi in una mischia sotto porta, lasciava il campo in barella e veniva sostituito da Lars Larsen. Palla-gol per gli azzurri al 35': Antognoni, dalla destra, faceva spiovere un bel pallone sotto porta per Pulici che con la fronte alzava troppo la mira, sbagliando la conclusione. Gli ultimi, disperati assalti della Danimarca si infrangevano sul ' muro » eretto a protezione dell'ottimo Zoff e la partita si concludeva con una vittoria di rapina vecchio stile, davvero « all'italiana ». Bruno Bernardi DANIMARCA: B. Larsen; J. Hansen, H. Jensen; Roentved, Ahlberg, Rasmussen; H. Hansen, Bjerg, Bastrup, Holmstroem, Kristensen. ITALIA: Zoff; lardelli, Rocca; Benetti, Bellugi, Scirea; C. Sala, Capello, Grazianì, Antognoni, Pulici. Arbitro: Riedl (Germania Est). Con il suo gol, Pulici ha deciso la gara di Copenaghen