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Lo sbarco del Beatle Ringo Starr a Milano per un disco Lo sbarco del Beatle Milano, 22 settembre. In altri tempi l'arrivo di un Beatle a Milano avrebbe scatenato orde di fans a stento contenute dalla polizia. Oggi, quando Ringo Starr è sceso dalla scaletta dell'aereo ad attenderlo c'erano solo giornalisti e fotografi. Ringo, pur restando legato ormai al mito della sua originalità, è vestito in maniera quasi normale: jeans, stivaletti, giacca di renna, camicia nera e cravatta-foulard bianca. Però all'orecchio sinistro due cerchietti d'oro che forano il lobo, come del resto la sua compagna Nancy Andrews. Per fortuna le valigie tardano ad arrivare e si può tentare un'intervista. Nancy lo abbraccia teneramente alle spalle, i fotografi instancabili continuano a scattare. Racconta di aver lasciato la sua casa fiabesca di Ascot dove vivono la moglie e i tre figli; lui ora fa base a Montecarlo da dove si sposta per lavorare. Il suo ultimo disco, quello che è venuto a presentare Ringo's Rotogravure (il Rotocalco di Ringo), lo ha registrato a Los Angeles. Dopo Milano andrà a Roma e spera di fare in tempo a raggiungere Venezia dove il suo grande amico Paul Me Cartney (che è già arrivato anche lui in Italia) il 25 terrà un concerto benefico in piazza San Marco. L'accenno a Paul introduce il discorso sullo storico quartetto di Liverpool. «No, non suoneremo più insieme, anche se ormai la notizia di un ritorno continua periodicamente a tornare a galla. Non incideremo neppure dischi ». «Crazy Paparazzi», dice sorridendo ai fotografi che continuano a prenderlo di mira e rifiuta categoricamente di togliersi gli occhia¬ li scuri. Si è tagliato i capelli a zero. « Ero curioso di vedermi diverso, nuovo». I bagagli, otto valigie, arrivano e scompaiono nel bagagliaio di una gigantesca Mercedes. Sempre preceduto dai fotografi, Ringo si avvia cantando a squarciagola «Come prima, più di prima», il vecchio successo di Dallara. m. f. r , L'ex «Beatle» Ringo Starr all'aeroporto di Linate. (Tel.)