Massimali inadeguati nei sinistri di eaccia di Giuseppe Alberti

Massimali inadeguati nei sinistri di eaccia L'ASSICURAZIONE Massimali inadeguati nei sinistri di eaccia La stagione venatoria ha avuto Inizio anche quest'anno senza che siano state apportate le necessarie modifiche alla regolamentazione sull'assicurazione obbligatoria per la «responsabilità civile» del cacciatore: si continua a sparare con la copertura minima consentita che resta, come risaputo, ferma a 5 milioni sia per una o più persone danneggiate. L'elevazione del «massimale» (per fortuna spesso provvedono le varie associazioni a fornire ampie possibilità di assicurazioni al socio) rimane dunque, come per le polizze sulle auto, iniziativa del singolo. La legge che regola questa materia è entrata in vigore nel 1967 ma è nata con innumerevoli lacune. Prima fra esse è appunto la protezione «passiva» di chi esercita questo sport poiché, con l'assicurazione stabilita dalla legge, il cacciatore potrebbe, in caso di incidente, non essere sufficientemente coperto. In tale ipotesi dovrà egli stesso risarcire l'eventuale differenza alla vittima. Stessa situazione è per il danneggiato: una volta incassato l'indennizzo dalla società assicuratrice, appunto 5 milioni, dovrà rifarsi, sempre se solvibile, col danneggiatore. Il campo di azione dove più spesso accadono sinistri è la caccia. Vi sono però rischi accessori come, ad esempio, l'allenamento dei cani, Il tiro al piattello e così via. Inoltre non sempre è il fucile a provocare materialmente il sinistro. Infatti accade spesso che sia il cane che, attraversando improvvisamente una strada, provochi il ribaltamento di un'auto o la caduta di un motociclista con tutte le conseguenze che ne derivano. Quest'ultimo rischio è ignorato dalla legge anche se molte volte è causa di gravi danni. Vi è infine il «rischio» del cacciatore. L'infortunio che questi può subire per lo scoppio di un fucile o per l'inavveduta partenza di un colpo non dovrebbe pesare totalmente sull'intera comunità con l'intervento dei vari enti previdenziali (Inps, mutue varie, Regioni, ecc.). Dovrebbe essere resa obbligatoria (come per i dirigenti d'azienda) una speciale polizza contro gli infortuni che intervenga sia per il caso di morte che per l'invalidità permanente. Si tratta nell'insieme di una spesa modesta: per una polizza che preveda 15 milioni morte, 15 milioni invalidità permanente per il cacciatore e 100 milioni per danni a terzi (cane compreso) per la caccia comporta un premio annuo di 1015 mila lire circa. Poco più di un pacchetto di sigarette al mese. Giuseppe Alberti