Rapito il bimbo d'un proprietario terriero per costringere il padre a vendere terreni

Rapito il bimbo d'un proprietario terriero per costringere il padre a vendere terreni Oscuro episodio nelle campagne di Caltanissetta Rapito il bimbo d'un proprietario terriero per costringere il padre a vendere terreni Il piccolo, 7 anni, ritrovato illeso nelle campagne - Suo padre, un tipografo di Riesi, possiede vaste aree fabbricabili: un gruppo mafioso avrebbe cercato di obbligarlo a venderle (Nostro servizio particolare) Caltanissetta, 20 settembre. Per portare a termine un crudele ricatto, un gruppo mafioso, che traffica in aree fabbricabili, hanno rapito un bambino di sette anni, Giuseppe Vassallo. Ai banditi è bastato portar via l'ostaggio dopo aver tramorito il padre, Felice di 61 anni, un piccolo tipografo in pensione. Subito dopo, hanno rilasciato il bimbo senza avergli fatto del male, ma perfettamente convinti di aver terrorizzato a sufficienza l'anziano padre ere, forse, ora si deciderà a svendere i 40 mila metri quadrati di terreno che possiede alla periferia del suo paese, Riesi, nel cuore della Sicilia, in provincia di Caltanissetta. Giuseppe è stato trovato sano e salvo in aperta campagna da due contadini verso le dieci di questa mattina, quand'erano già trascorse tredici interminabili ore dal sequestro avvenuto intorno alle 21 di ieri. Adesso carabinieri e agenti danno la caccia ai mandanti e agli esecutori materiali del ratto « per avvertimento », un sequestro di persona del tutto atipico perché in Sicilia di solito, quando vogliono ad ogni costo far cedere le loro vittime, i malvimenti lo fanno a suon di tritolo e dinamite, insomma ricorrendo agli attentati. Ecco la cronaca del drammatico episodio che per fortuna s'è concluso felicemente. Felice Vassallo e il bambino in auto stavano andando in una loro casetta di campagna per fare mangiare un cane da guardia. Ad un tratto — percorrevano una strada provinciale — alcuni grossi sassi li hanno costretti a fermarsi. Sceso per rimuovere gli ostacoli, l'uomo è stato affrontato da due incappucciati che l'hanno sopraffatto bastonandolo senza pietà. Semisvenuto, con il sangue che gli annebbiava la vista, il tipografo ha assistito impotente al sequestro del piccolo che urlando cercava di divincolarsi e che in pochi secondi è stato trascinato su un'auto e portato via. Soltanto in mattinata l'incubo è finito e -la paura è svanita, dopo che per tutta la notte s'era temuto di dover trovare ucciso il bimbo. Verso mezzogiorno, Giuseppe — che i contadini hanno tro¬ vato in lacrime e infreddo lito seduto su un macigno ai margini d'una « trazzera » — ha potuto riabbracciare la madre Concetta, di 46 anni, e la sorellina Lidia che ha un anno e mezzo. La visita ha presto escluso che sul bimbo siano state commesse violenze. Giuseppe ha riferito d'esser stato « trattato bene » e di essere stato fatto scendere dall'auto poco dopo: « Stai buono altrimenti torniamo », gli hanno detto i due che (secondo il bimbo) non si sono mai tolti i cappucci. A Riesi sanno in molti che Felice Vassallo aveva respinto delle richieste da parte di parecchie firme, preferendo tener per sé l'area fabbricabile dopo aver venduto circa un ettaro a mille lire il metro quadrato, ricavando perciò 10 milioni subito investiti per apportare migliorie alla sua modesta abitazione. Antonio Ravidà Palermo. Giuseppe Vassallo

Persone citate: Antonio Ravidà, Felice Vassallo, Giuseppe Vassallo

Luoghi citati: Caltanissetta, Palermo, Riesi, Sicilia