Polonia: l'aumento di prezzi è bloccato per molto tempo?

Polonia: l'aumento di prezzi è bloccato per molto tempo? Dopo le proteste popolari in giugno Polonia: l'aumento di prezzi è bloccato per molto tempo? Varsavia, 18 settembre. I prezzi dei generi alimentari di base, bloccati in Polonia dal dicembre del 1970, non saranno aumentati per lungo tempo. Lo afferma il settimanale Polityka, organo ufficiale del partito operaio unificato polacco (comunista). II settimanale precisa inoltre che anche l'aumento del 35 per cento della carne e derivati e del pollame, annunciato in luglio dal primo ministro Jaroszewicz e che avrebbe dovuto essere applicato entro l'anno in corso, « dopo adeguate consultazioni con i lavoratori » è stato rinviato. Secondo Polityka, una speciale commissione del partito operaio unificato dovrebbe presentare le proposte per la soluzione del problema « verso la metà del periodo quinquennale in corso», cioè a metà del '78. Come è noto, il 24 giugno scorso, durante una seduta del Parlamento, il governo aveva annunciato un massiccio aumento dei prezzi dei generi alimentari — fino al 100 per cento per lo zucchero ed al 70 per cento per la carne e derivati — che sarebbe entrato in vigore dopo una fulminea consultazione con i lavoratori. La reazione operaia fu immediatamente negativa: in numerosi stabilimenti i lavoratori del turno di notte cominciarono uno sciopero di protesta ed il giorno seguente si ebbero gravissimi incidenti nel sobborgo di Ursus e a Badom, un centro industriale a circa 120 chilometri a Sud di Varsavia. A Ursus le maestranze della fabbrica di trattori agricoli bloccarono le linee ferroviarie fermando, tra l'altro il treno Parigi-Varsavia, divellendo i binari e deragliando una locomotiva. A Radom, i dimostranti lottarono per tutta la giornata contro i reparti delle forze di sicurezza e bruciarono la sede del parito comunista. Secondo dati ufficiali, durante le agitazioni di Radom vi sarebbero stati due morti fra i dimostranti e 75 feriti fra le forze di polizia. Dopo la minacciosa violenza ed estensione della protesta popolare, il provvedimento di rincaro veniva precipitosamente ritirato dal governo la sera del 25 giugno. Nelle settimane successive, mentre una campagna della stampa ufficiale tentava di attribuire la protesta e gli incidenti all'opera di «teppisti e dì vandali», pareri raccolti dagli osservatori in ambienti vicini al governo ed alla direzione del partito sembravano accreditare l'ipotesi che il rincaro dei generi alimentari non potesse essere rimandato (Ansa)

Luoghi citati: Parigi, Polonia, Radom, Varsavia