Con angoscia ma fiduciosi nell'«esilio» di Lignano di Clemente Granata

Con angoscia ma fiduciosi nell'«esilio» di Lignano Con angoscia ma fiduciosi nell'«esilio» di Lignano (Dal nostro inviato speciale! Lignano, 18 settembre. Dice Antonio Ferragotto, pensionato di Alesso: «La mia casa era rimasta intatta fino a mercoledì, ma mercoledì ha fatto "plaff" come un uovo che cade per terra e allora ho preso per il braccio mia moglie e sono corso via, ma tornerò appena possibile». Dice Valentino Picco, operaio di Braulins: «Quel giorno ero andato a trovare mia madre nella tendopoli di Bordano, durante il ritorno sono capitato in mezzo al finimondo, la strada franava da tutte le parti, c'era solo la via del fiume, mi sono buttato in mezzo al Tagliamento e sono riuscito a salvarmi. Anch'io ritornerò, forse lunedì ci sarà già la ripresa del lavoro». Maria Casani, di Gemona, ricorda che sempre mercoledì si è sfaldato il condominio di cinque piani nella parte alta del suo centro e allora ha capito che non c'era più nulla da fare, si è unita alla folla che scappava. Il pensionato Giovanni Toffoletto afferma che rimarrà qui il tempo strettamente necessario, da Trasaghis non può stare lontano; una giovane grida che lassù, fra il Brancot e il Plauris, non vuole più tornare perché troppe volte ha visto la morte in faccia; c'è chi vuole ringraziare un carabiniere che gli ha salvato la vita, un'infermiera che ha curato i genitori, un soldato che gli è rimasto accanto nei momenti più difficili; c'è chi vuole avere notizie di un amico, di un conoscente o di un familiare che ha perso di vista dopo l'ultima scos- sa: «Sta bene? Dove si trova?». Tra ansie, ricordi e rimpianti, si consuma la lunga attesa della sventurata gente friulana. Un bilancio dello stato d'animo qui a Lignano. tappa finale del grande esodo, indica comunque che il desiderio di rinascere si sta rafforzando; i propositi di non ritornare, le defezioni, rappresentano fenomeni marginali e isolati. Anche se le ferite richiederanno parecchio tempo per guarire, anche se il cammino da percorrere sarà lungo e pieno di difficoltà. Non c'è più, in sostanza, la tragica atmosfera tipica della disfatta che aveva caratterizzato le ore immediatamente successive alle fortissime scosse di mercoledì scorso. Il flusso dei profughi continua, ma avviene in modo ordinato e a volte bastano piccoli segni per rafforzare il morale di una popolazione duramente colpita. Oggi per esempio sono stati istituiti servizi di autopullman per le zone terremotate. Tre corriere partono il mattino, raggiungono Gemona, Osoppo, Buia e tornano alla sera. Questo collegamento quotidiano con la propria terra, la possibilità di mantenere un costante contatto con un ambiente familiare, di badare alle proprie cose, costituisce una indubbia iniezione di fiducia. E poi lunedì, probabilmente, qualche azienda riaprirà i battenti ora che pare non esistano più pericoli immediati, e la ripresa del lavoro è un fatto di fondamentale importanza, la prova di una continuità, la dimostrazione che la frattura non è definitiva. Qui intanto il comitato di assistenza che si è costituito presso il Comune lavora per assicurare confortevoli condizioni di vita e rendere meno lacerante il distacco ai diciassettemila profughi che popolano Lignano. Il proposito è di salvaguardare il più possibile il tessuto sociale e di rendere autonomi tutti i nuclei familiari. Dopo una provvisoria sistemazione negli alberghi, essi sono trasferiti in case private; si distribuiscono inoltre sussidi ai capi famiglia. Sono i primi interventi di emergenza, poi bisognerà pensare a reperire locali per la ripresa delle scuole, a trasferire dalle zone terremotate gli uffici comunali per la prosecuzione della vita amministrativa, alle mille altre incombenze che comporta una massiccia presenza di sfollati. Problemi notevoli, alcuni enormi, ma volontà e preziose energie non sembrano mancare. Il domani, anche se durissimo, fa meno paura. Clemente Granata

Persone citate: Antonio Ferragotto, Giovanni Toffoletto, Lignano, Valentino Picco

Luoghi citati: Bordano, Buia, Gemona, Lignano, Osoppo, Trasaghis