A Bolzano, prima leggo in ladino

A Bolzano, prima leggo in ladino A Bolzano, prima leggo in ladino (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 17 settembre. (e. p.) Per la prima volta una legge della provincia di Bolzano è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione in tre lingue, cioè oltre che in italiano e tedesco — lingue il cui uso congiunto è obbligatorio in tutti gli atti pubblici —, anche in ladino. Il fatto non è casuale dato che il provvedimento legislativo riguarda l'istituzione dell'Istituto ladino di cultura che sorgerà a San Martino di Badia e porterà il nome di «Micurà De Rue», in memoria di un religioso di San Cassiano che tentò per primo di pubblicare una grammatica ladina e di sviluppare una lingua scritta unitaria per i ladini delle Dolomiti. Si tratta per la cronaca della legge provinciale n. 27 del 31 luglio 1976, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige n. 37 del 31 agosto 1976, una data che si può definire storica per i ladini altoadesini e che coincide con un periodo di rinnovato interesse per la vita e il futuro delle popolazioni ladine delle Dolomiti. L'Istituto culturale del ladino, analogamente all'omonimo istituto di Vigo di Fassa, fondato lo scorso anno dalla Provincia autonoma di Trento per i ladini fassani. avrà il compito di conservare, tutela¬ re e curare la lingua, la cultura e le caratteristiche etniche ladine e di raccogliere il materiale storico che testimonia la presenza ladina nelle Dolomiti nel corso dei secoli. In pratica con l'Istituto ladino, voluto dal Consiglio provinciale altoatesino che ha approvato all'unanimità il relativo disegno di legge proposto dai consiglieri della Suedtiroler Volkspartei, Dubis e Demetz, la Provincia di Bolzano si propone di creare un centro propulsore capace di ridare, con opportune iniziative, vitalità alla cultura, alla lingua e alle tradizioni del più piccolo dei tre gruppi etnici conviventi in regione; si vuole in tal modo anche reagire ad una condizione di progressivo impoverimento dovuto all'azione livellatrice della società dei consumi, i cui modelli di I comportamento sono ormai diffusi anche nei più sperduti centri delle vallate ladine dai mass-media e dalle folle di turisti che si riversano puntualmente ogni estate e ogni inverno nella regione dolomitica. Da parte delle forze politiche, degli studiosi e degli intellettuali si è da tempo compresa l'importanza di conservare e sviluppare un patrimonio culturale originale nel quadro di una società pluralista e rispettosa delle minoranze.

Persone citate: Demetz

Luoghi citati: Badia, Bolzano, San Cassiano, Trentino, Trento