L'Italia pagò le "bustarelle,, degli Hercules? di Guido Guidi

L'Italia pagò le "bustarelle,, degli Hercules? I lavori dell'Inquirente L'Italia pagò le "bustarelle,, degli Hercules? Roma, 15 settembre. Ogni aereo da trasporto militare Hercules è stato pagato dal ministero della Difesa alla Lockheed un milione di dollari in più di quanto inizialmente fosse stabilito: sono sufficientemente clamorose le conclusioni alle quali è giunta la commissione d'inchiesta ministeriale disposta dal governo Moro (presidente l'ex giudice costituzionale Papaldo e membri l'ex presidente della Corte dei Conti Carbone e l'ex comandante dei carabinieri San Giorgi) e che il sen. Francesco Angelosante ha illustrato oggi ai nuovi inquirenti. Nell'affare degli Hercules, in sostanza, si è avuta una lievitazione dei prezzi di 14 milioni di dollari che, al cambio del 1969-1972, vogliono dire in pratica oltre otto miliardi di lire italiane. Se si tiene conto che la società americana ha ammesso di avere stanziato un miliardo e 400 milioni per « spese promozionali » si dovrebbe dedurre che le « bustarelle » distribuite per facilitare la vendita degli aerei sono state pagate dallo stato italiano. Si profila, cioè, l'ipotesi che il reato da contestare agli eventuali responsabili dello scandalo non sia quello di corruzione o di concussione, ma quello molto più grave di peculato. Francesco D'Angelosante, senatore, comunista, ha parlato per quasi quattro ore nel pomeriggio alla Commissione inquirente, rinnovata per quattro quinti perché 16 parlamentari su 20 sono di nuova nomina, illustrando i risultati sinora compiuti dall'inchiesta e facendo delle proposte concrete. In sostanza, il relatore ritiene che sia necessario ed opportuno: A Indirizzare la indagine v sulle indicazioni fatte dalla Commissione ministeriale e quindi interrogare tutti i generali attraverso i quali è passata la operazione che ha portato all'acquisto degli Hercules. A Procedere all'esame di alcuni dirigenti della Lockheed sinora mai ascoltati come l'ex vice presidente della società Cari Kotchian e l'ex funzionario Roger Bixby Smith o convincendoli a venire a Roma o andandoli ad interrogare uno a Los Angeles, l'altro a Parigi. Il bilancio fatto dal sen. D'Angelosante sulla situazione che è passata ora all'esame della nuova Commissione inquirente si articola praticamente su tre circostanze che meritano indubbiamente una notevole attenzione. Inchiesta ministeriale — La Commissione ha accertato che si è verificato nel corso della operazione prolungatasi per due anni un «ingiustificato aumento dei prezzi» per cui ogni aereo anziché 2 milioni ed 800 mila dollari è stato pagato 3 milioni ed 800 mila dollari. Si tratta di un aumento — secondo il sen. D'Angelosante — che non è giustificato né dalla inflazione né dall'incremento dei costi perché in quel periodo (1969-1972) negli Usa la situazione economica è stata abbastanza stabile. Ma un'altra circostanza ha richiamato l'attenzione dei cosiddetti « tre saggi » ai qua li il governo Moro ha affidato il campito di indagare sotto il profilo amministrativo: l'allora ministro della Difesa Mario Tanassi, socialdemocratico, avrebbe sottoscritto la « lettera d'intenti » con cui si impegnava a concludere l'affare con la Lochkeed quando ancora non erano stati completati alcuni « adempimenti » previsti dalla legge. Tanassi — ha spiegato Papaldo — ha sostenuto di ritenere che tutto fosse concluso, ma è stato smentito dai generali che, nella loro qualità di tecnici, avrebbero dovuto pronunciare l'ultima parola sull'affare. Da qui — sostiene il sen. D'Angelosante — la necessità di ascoltare questi generali. Indagine della Guardia di Finanza — Dagli accertamenti compinti si dovrebbe desumere che la Lochkeed avesse predisposto sin dai marzo 1969 e cioè dall'inizio delle trattative un piano per mettere in bilancio una notevole somma di denaro da distribuire per « spese promozionali ». Indagini negli Usa — Il sen. D'Angelosante ha riferito sui risultati del viaggio compiuto a giugno da una delegazione dell'Inquirente a Los Angeles. Il relatore ha precisato che, tra l'altro, è stato accertato che il vicepresidente della Lockheed, Karl Kotchian, si è incontrato a Roma con l'allora presidente del Consiglio, Mariano Rumor, ma ha anche precisato che non si è potuto stabilire con esattezza se Rumor sia davvero quell'« Antelope Cobbler », il quale avrebbe fissato la misura delle tangenti. Da qui la necessità di interrogare Kotchian che, a suo tempo, si rifiutò di parlare con la delegazione degli inquirenti. Dopo il sen. D'Angelosante, avrebbe dovuto parlare l'altro relatore l'on. Pontrello, democristiano, che ha sostituito l'on. Codacci Pisanelli. L'on. Pontrello ha preferito però rinviare a domani il suo intervento e di conseguenza soltanto domani sera la Commissione deciderà sui metodo con cui proseguire l'inda- gine Guido Guidi

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