Assassinio premeditato e feroce

Assassinio premeditato e feroce La maestra massacrata e bruciata viva nella soffitta Assassinio premeditato e feroce L'omicida aveva con sé mannaia e petrolio - "Probabilmente voleva cancellare col fuoco le tracce del delitto " - Non ha portato via nulla, tranne ffli strumenti del crimine, ma ha buttato tutto in disordine per far credere a una rapina - Nessuna ombra nel passato dell'uccisa - Caduta l'ipotesi che prestasse a usura \ Niente. Non una prova, un indizio, una testimonianza. Il feroce assassino di Luisa Guiguet non ha lasciato tracce dietro di sé, sembra essere venuto dal nulla e nel nulla essere scomparso. Nessuno lo vede entrare nel buio androne di via Carnerana 8, salire le scale fiocamente Illuminate fino al quinto plano, Imboccare Io stretto, scuro corridoio sul quale si affacciano I le soffitte, fermarsi davanti alla I porta della maestra. L'inqulllna , vicina, Ceslra Borrelll, non lo I sente bussare, né entrare. Non si accorge dell'orrido macello che si consuma nella stanza atI tigna. «£' incredibile — dicono gli inquirenti —. Di rumore l'omicida deve averne fatto, non si uccide così barbaramente una persona, anche se è una donna anziana, in silenzio. Inoltre, lo sconosciuto deve essersi trattenuto nell'abbaino un bel po' di minuti. Compiuto il massacro, ha perso tempo a Soffitta però non è stato trovato qualche minuto gli sarebbe stato fatale. Si sarebbe trovato faccia a faccia con Felice Savio che stava rincasando con l'amico Giacomo Pellegrino. Perché Luisa Guiguet è stata ammazzata? Chi aveva interesse ad ucciderla? Perché lo sconosciuto ha incrudelito fino ad appiccare 11 fuoco ad un corpo quasi ormai esanime? Gli inquirenti sono perplessi. «Le indagini partono da zero, manca ogni elemento concreto sul quale lavorare». Escluso 11 movente della rapina ("«L'assassino ha messo tutto a soqquadro — nota il capo della mobile dottor Sassi — ha persino tagliato il materasso. In una valigia la donna aveva nascosto una busta con 220 mila lire, le mani che le hanno dato la morte hanno rovistato anche lì, ma non hanno toccato il denaro. Probabilmente è tutta una messa in scena per sviare le ricerche) l'ipotesi che ha più concretezza è quella della vendetta. «Chi è andato dalla maestra ci è andato con il preciso scopo di sopprimerla». Lo sconosciuto ha infierito con furia selvaggia — lo ha chiarito l'autopsia — sulla donna, menando terribili fendenti con una scure, forse una mannaia da macellalo, dalla lama affilatlssima. Non si è placato quando ha visto la sua vittima crollare in un lago di sangue. L'ha cosparsa con petrolio e le ha dato fuoco. Nella nessun contenitore di petrolio, né risulta che Luisa Guiguet ne usas- se. «Quindi l'omicida è salito nel ia soffitta portando il liquido infiammàbile — ipotizza il dottor Sassi —, segno che aveva già programmato a mente fredda di bruciare il cadavere». Perché? «Forse — rispondono gli investigatori — in segno di spregio, op- pgfcatcBBaatiltrtsd«tstupqa«Lecnfpcs pure, più facilmente per distruggere la soffitta e cancellare con le fiamme le tracce del delitto». Ma chi poteva odiare la maestra fino al punto di ammazzarla? Il quesito non ha risposte. «Mia zia — dicono la nipote, Ernesta GrivetBrancot, 47 anni, via Asinarl di Bernezzo 101, e suo figlio Aldo, 21 anni — non ha mai fatto del male a nessuno. 42 anni di insegnamento, medaglia d'oro della pubblica istruzione, chi poteva desiderare la sua morte?». In un angolo, su una armadietto, l'anziana signorina teneva un registro di plastica colmo di scartoffie. Sul fogli, con grafia precisa e nitida, sono vergate colonne di cifre, in fondo ad una è scritto: «Un milione, interessi 23 per cento». Che l'insegnante prestasse soldi ad alto interesse e si sia In tal modo attirato l'odio cieco di un cliente? Gli investigatori hanno preso in considerazione anche questa possibilità, ma dopo brevi accertamenti l'hanno scartata. «No — assicurano — nella vita di Luisa Guiguet non c'è nulla di equivoco, non una macchia, neanche la più lieve. Apparentemente non aveva nemici». Stessi concetti ribadiscono i familiari e una professoressa in pensione, intima amica dell'uccisa. Subito si era pensato all'opera distruttrice di un individuo in preda di un raptus ma 1 successivi sopralluoghi nell'abbaino hanno fatto accantonare questa congettura. «Molto difficile che sia stato un maniaco. Il maniaco — osserva il dottor Sassi — agisce senza rendersi conto di quanto fa, l'uccisore dell'insegnante invece si è comportato con una freddezza disumana. Finito il macello, perché di macello si tratta, si È portato via l'arma ed il contenitore del petrolio, cancellando qualunque traccia compromettente. Temendo che l'incendio non sarebbe servito ad occultare l'assassinio, si è perfino preoccupato di mettere tutto in disordine per indirizzare le indagini sul movente della rapina». Chi conosceva bene la maestra la definisce una donna molto riservata, che non dava confidenza, tale da non farsi ingannare dal primo venuto. Negli ultimi tempi, poi, da quando ignoti avevano tentato di scassinare la serratura della soffitta, viveva nell'incubo dei ladri, non apriva a nessuno. Come mai, l'altra sera, ha aperto al suo assassino? L'individuo che era al di là del battente doveva essere noto — affermano gli inquirenti — diversamente non l'avrebbe fatto entrare. Sarà molto arduo dargli un nome ed un volto. Autore e movente di questo crimine hanno le caratteristiche di una tremenda sciarada. Claudio Giacchino squarciare il materasso, a rovistare dappertutto. Poi, invece di fuggire, si è fermato a bruciare il corpo agonizzante». Neppure andandosene l'omicida s'imbatte in qualcuno, «una fortuna maledetta lo ha alutato — racconta la portinaia dello stabile —. Verso le 22 nelle scale c'è sempre un discreto andirivieni, è difficile passare inosservati». L'uccisore Invece se ne va tranquillo, lo inghiotte il dedalo di vie del quartiere. Il caso gioca per lui, un ritardo di qffriPaatrmpzc Luisa Guiguet - Sua nipote con il marito e il figlio - Il capo della mobile Fersini e quello della scientifica La Sala nella soffitta del delitto

Persone citate: Claudio Giacchino, Felice Savio, Fersini, Giacomo Pellegrino, Luisa Guiguet

Luoghi citati: Bernezzo