Da oggi "frontiere aperte" Israele-Siria per consentire la riunificazione dei drusi

Da oggi "frontiere aperte" Israele-Siria per consentire la riunificazione dei drusi Nel Golan, a nove anni dalla "guerra dei sei giorni 5? Da oggi "frontiere aperte" Israele-Siria per consentire la riunificazione dei drusi Tel Aviv, 14 settembre. 1 Sull'onda del successo della politica della «frontiera aperta» con il Libano, Israele j aprirà domani, per la prima 1 volta in nove anni, anche gli | sbarramenti di confine con la Siria, sulle alture del Golan, per permettere la riunificazione delle famiglie druse rimaste separate sin dalla « Guerra dei sei giorni » del 1967. Rimaste inascoltate in tutti questi anni, le proposte dello Stato ebraico in questo senso sono state finalmente accettate dalle autorità di Damasco, e gli incontri tra le famiglie divise avverranno in un recinto che le forze delle Nazioni Unite hanno appositamente allestito all'interno della «zona-cuscinetto», che se- para gli eserciti siriano ed I israeliano. lino ad ora, i drusi che fino al 1967 abitavano le alture del Golan avevano dovuto accontentarsi di incontri a distanza di alcune centinaia di metri, dalle due parti dei reticolati di confine, ed ave- ! vano fatto ricorso all'aiuto I di cannocchiali e megafoni \ per potersi scambiare saluti. ! Al primo incontro di do-1 mani e stato deciso — su esplicita richiesta siriana — di non ammettere giornalisti o fotoreporter. Ciò, apparentemente, perché a Damasco si teme che ogni forma di pubblicità farebbe il gioco di Israele e potrebbe provocare critiche contro la Siria da parte delle forze arabe più estremistiche. Secondo quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri Allon, Gerusalemme ha deciso di accettare questa condizione limitativa per dimostrare « la propria sincera preoccupazione per le considerazioni di carattere umanitario che sono alla base degli incontri » tra le famiglie druse. Nel frattempo, notizie raccolte alla frontiera tra Israele e il Libano testimoniano di un'accresciuta pressione palestinese sugli abitanti del Libano meridionale perché cessino di recarsi sul territorio dello Stato ebraico per ricevere cure mediche, acquistare prodotti alimentari o cercare ■ lavoro. Stando in particolare a quanto riferisce oggi il quotidiano « Jerusalem Post », numerose persone non identificate si starebbero aggirando nei pressi dei varchi aperti alcune settimane fa alla frontiera e, facendosi passare per giornalisti provenienti da Beirut, tenterebbero di fotografare tutti i cittadini libanesi che passano per un motivo o per l'altro in Israele. Gli abitanti della regione avrebbero però reagito a questa nuova forma di intimidazione allontanando bruscamente i presunti giornalisti. (Ansa) ! avuto tre colloqui con l'amba I sciatore americano Toonf è \ stato deciso di inviare negli ! Stati Uniti il vicedirettore 1 generale del ministero degli Esteri Efraim Evron, accompagnato da un cartografo dell'esercito, e di chiedere all'ambasciatore Dinitz di rinviare il ritorno in Israele. Gerusalemme vucl trovare una soluzione giuridico-politica che riaffermi il suo diritto a controllare ogni prospezione e sondaggio nel settore orientale del Golfo di Suez, senza ledere gli interessi della società americana Amceo, che deve rinnovare il contratto per le ricerche petrolifere che scade il 21 settembre. L'insistenza degli israeliani deriva soprattutto dalla preoccupazione che l'Egitto possa sfruttare qualsiasi cedimento tecnico o politico per tramo illazioni estensive nella zona di disimpegno delle forze del Sinai.

Persone citate: Allon, Efraim Evron, Golan, Jerusalem