Sono troppi i debiti "quotati" in Borsa

Sono troppi i debiti "quotati" in Borsa LA VITA DELLE SOCIETÀ 1 Sono troppi i debiti "quotati" in Borsa Dal '71 ad oggi sono state effettuate ben 45 svalutazioni di capitale riguardanti 30 delle circa 200 società iscritte a listino La crisi economica e industriale di questi ultimi anni ha fortemente ridotto 11 numero dei titoli azionari Iscritti nel listini ufficiali delle Borse italiane in grado di offrire una « certa garanzia » all'Investimento, sempre che vi sia ancora chi si avvicina alla Borsa con lo scopo di trovarvi una forma di impiego per 1 suoi risparmi. Se questa figura non è del tutto scomparsa (e da come stanno andando le cose in Borsa da più anni a questa parte non ci sarebbe da meravigliarsene), pensiamo che a spingerlo verso il mercato mobiliare sia soprattutto 11 desi, derio di trovare un investimento che difenda 1 suoi risparmi da possibili svalutazioni della moneta e dal processi inflazionistici. I titoli azionari infatti, in quanto rappresentativi di « beni reali », dovrebbero costituire, sotto questo aspetto, un impiego logico, ma c'è da chiedersi quanti dei valori oggi quotati rappresentano veramente dei beni reali e quanti, invece, non piuttosto un cumulo di debiti, o quanto meno situazioni aziendali non propriamente floride, tanto che con una scelta non oculata si può correre 11 rischio di ritrovarsi con titoli svalutati nel loro stesso valore nominale. E' una eventualità che apparirà tutt'altro che improbabile se si pensa che dal 1971 ad oggi sono state effettuate, nell'ambito della Borsa, ben 45 svalutazioni di capitale riguardanti 30 delle circa 200 società iscritte nei listini ufficiali, per un importo complessivo di 744,3 miliardi. Considerando che i capitali nominali di tutte le società con titoli quotati ufficialmente ammontano oggi a 4.745,5 miliardi se ne deduce che le svalutazioni effettuate nell'arco di nemmeno sei anni corrispondono ad oltre il 15 per cento del totale dei capitali nominali quotati. A queste svalutazioni se ne aggiungeranno ben presto altre tre riguardanti Anic, Immobiliare Roma e Smeriglio. Gli azionisti di tali società sono infatti convocati in assemblea straordinaria per 1 prossimi giorni per deliberare In ordine alla svalutazione del capitale. Non bisogna poi dimenticare che il consuntivo avrebbe potuto essere anche più pesante se non fosse intervenuta, lo scorso anno, la provvida legge Vlsentini la quale ha permesso a non po. che società di coprire le perdite di gestione con le riserve emerse appunto dall'applicazione di questa legge evitando così di dover ricorrere alla svalutazione del capitale che altrimenti, In più di un caso, si sarebbe resa necessaria. Sono queste naturalmente considerazioni di carattere generale e non escludono quindi che nei listini vi siano ancora titoli che meritano un certo interesse anche da parte dell'investitore, ma occorre saperli individuare. Fra le società (elencate qui a lato) che hanno svalutato il proprio capitale in questi ultimi anni, ve ne sono diverse che si sono trovate nella necessità di dover ricorrere a tale operazione più di una volta. Alitalla, Donzelli, Lanerossl, Magazzini Generali, Monteflbre, Olcese, Nebiolo e Whiirer hanno dovuto infatti procedere a due svalutazioni; Tecnomasio e Terni a tre; la Smeriglio Infine addirittura a quattro se si considera anche quella che i soci sono chiamati a deliberare nei prossimi giorni. Ma il primato poco lusinghiero quanto ad importo della quota di capitale svalutata (in relazione anche alla mole dell'azienda) spetta alla Montedlson che nel 1972 ha dimezzato il proprio capitale portandolo da 749 miliardi a 374,5 miliardi mediante riduzione del nominale delle azioni da 1000 a 500 lire; segue la Monteflbre (controllata dalla Montedlson) con svalutazioni per 124,2 miliardi di cui 63,9 miliardi nel 1972 e 60,3 miliardi nel 1975. Accanto a società così palesemente in difficoltà vi sono però nei listini anche nomi di altre aziende che, pur non avendo dovuto ricorrere a misure tanto drastiche, presentano bilanci tutt'altro che solidi, oberati soprattutto da pesanti indebitamenti che incidono fortemente sul risultati di gestione e finiscono per condizionare anche le scelte di politica aziendale. Individuare questi nomi non è sempre facile anche per le scarse notizie fornite al mercato; occorrerà quindi estrema cautela e una profonda analisi selettiva se non si vuole incorrere in spiacevoli sorprese. Se si passa ad esaminare lo investimento azionario sotto un altro suo aspetto, quello del « rendimento » le considerazioni che se ne possono trarre non sono certo più confortanti. Anzitutto, anche quando c'è un reddito, esso non può mai dirsi propriamente appetibile, soprattutto se comparato a quello che possono offrire altre forme di Investimento, anche più tranquille come 11 semplice deposito bancario. Solo in rari casi esso raggiunge infatti punte dello 8-9 per cento e talvolta 10 per cento (calcolate naturalmente In base al corsi borsistici e non sul nominale delle azioni), ma la media oscilla sul 3-4 per cento per scendere anche a meno dell'I per cento per alcuni assicurativi. Peraltro, con il persistere della crisi, il numero delle società in grado di remunerare il proprio capitale si fa sempre più esiguo. Si può infatti rilevare che oltre i 2/5 delle società quotate hanno chiuso l'ultimo esercizio con risultati che non consentono la distribuzione del dividendo e fra queste figurano nomi di grande rilievo, con titoli generalmente assai diffusi fra il pubblico come Anic, Batogl (questa società ha però assegnato ai propri azionisti una r.zione ogni 25 gratis), Burgo, Cantoni, C. Erba, Finsider, Generale Immobiliare, Italslder, Montedison, Monteflbre, Olivetti, Pirelli spa, Rinascente, Viscosa, Sme, Sai; e l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo. esse SOCIETÀ' Alitalla Ansaldo Cant. Riuniti Adriatico Cartiere It. Rlunilc . Clga Cnnlìtcx De Angeli Donzelli Eternit Gavardo Idrocarburi .... Istica Lanerossl Linificio Magazzini Generali . Montedlson .... Monteflbre .... Motta Moncenlslo .... Neblolo Olcese Fantanella Pegna Pozzi Schiapparelli .... Smeriglio Tecnomasio .... Terni Vernili Unica . . . WUhrer QU=v»,nLPt=ale Anno o anni svalutata .. L. milioni di a»uazione 73.000 1974-1976 4.500 1972 5.000 1972 2.789 1972 3.780 1975 2.800 1971 750 1973 8.627 1971-1972 1.950 1974 630 1975 150 1973 1.136 1974 33.990 1975-1976 1.000 1973 2.000 1974-1976 374.500 1972 124.320 1972-1975 6.875 1976 672 1974 5.300 1972-1976 5.500 1973-1975 2.263 1 1973 114 1971 22.000 1973 405 1976 3.075 1972-1973-1975 7.110 1971-1972-1974 38.570 1974 • 2 nel 1975 5.250 1.973 1976 6.214 1974-1975

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