Caselle, non è solo questione di piste

Caselle, non è solo questione di piste Caselle, non è solo questione di piste La "seconda" pare accantonata, 6 miliardi per la prima - Lunedì un convegno della Regione Il convegno che lunedi e martedì prossimi, all'hotel Atlantic di Borgaro, dovrà discutere il futuro di Caselle (il titolo è: « L'aeroporto di Caselle nel sistema aeroportuale locale e nazionale ») pare abbia già un indirizzo ben preciso, che del resto è la linea sulla qu ile si sono pronunciate da tempo le forze politiche e sindacali: la seconda pista non è necessaria, baste, sistemare adeguatamente quella esistente per eliminare le « penalizzazioni » agli aerei ir. partenza. C'è il pericolo rappresentato dalla traiettoria di atterraggio che passa proprio su Caselle, c'è 10 stress da rumore (l'abitato del comune è sottoposto a rumorosità variabile da 85 a 90 decibel ad ogni atterraggio, che vengono superati in occasione di decolli verso Torino) ma questo è un problema che sarà affrontato in futuro. Perché fare l'altra pista, secondo l'orientamento che eliminerebbe pericoli e rumori, vuol dire fare un altro aeroporto. « In questo caso — ha detto Ieri l'assessore regionale ai Trasporti, Bajardi presentando il convegno di lunedi — mi sentirei veramente di rimettere in discussióne la località dove impiantarlo ». Il sen. Filippa, presidente della Sagat, ha aggiunto: « Del resto, se esistono il pericolo, l'inquinamento da rumore, la tracimazione delle acque, perché le popolazioni si sono mosse contro 11 progetto faraonico della seconda pista? Noi, amministratori, dobbiamo anche tener conto delle istanze popolari ». Bajardi ha altri argomenti: « Una pista ha la capacità di 4 milioni di passeggeri l'anno. Il nostro traffico è da circa tre anni, fermo sul mezzo milione di persone. L'attuale pista sarà valida fino al Duemila, tutt'al più si potrà trattare di migliorare le strutture ricettive ora valide per 800 mila passeggeri ». La proposta è quindi di spendere 6 dei 12 miliardi disponibili per c l : o o e a a o o è o i o a e , . o l n , o , : 4 l e e à ù e e a 6 r migliorare la pista esistente allungandola ed eliminando due o tre ostacoli e lasciar da parte tutti gli altri problemi. « Ma allora perché il convegno?» abbiamo domandato. La risposta è: « Per raccogliere tutti ì possibili elementi di valutazione e consegnarli al Consiglio regionale e agli enti che partecipano alla Sagat ». Il capitale azionario della società è così composto: 69,4 °/o Comune di Torino, 9,4 Provincia di Torino, 12,5 Fiat, 2,5 Stet, 0,5 Olivetti, 3,1 Cassa di Risparmio, 1,25 San Paolo, 0,6 Banca popolare di Novara, 0,6 Unione industriale. La partecipazione significa anche sborsare quattrini per ripianare il deficit che è di un miliardo e 700 milioni circa. La Provincia deve pagare quindi circa 39 milioni, ma l'assessore Bozzello ha detto ieri chiaramente che non li ha. « Quest'anno abbiamo .circa 750 milioni di queste spese partecipative — ha detto — ma non abbiamo la disponibilità finanziarla ». E poi, ha aggiunto, non si "sa nemmeno bene quali siano oggi i compiti delle Province. « Mettiamoli in chiaro — ha detto — precisiamo i nostri poteri; e facciamolo presto, perché rischiamo, a fine anno, di ritirare tutte le nostre partecipazioni ». Non poteva mancare la richiesta di intervento alla Regione; ma essa la condiziona a una « revisione generale dell'attività della Sagat ». Sul plano finanziario, è già cominciata: Filippa ha annunciato che i 2 miliardi di deficit previsto per quest'anno potranno essere ridotti di 400 milioni con il blocco delle assunzioni, la riduzione degli straordinari, l'eliminazione di alcune opere preventivate ma non indispensabili, Bajardi ha detto: «Rivediamo tutto, poi la Regione potrà pronunciarsi sul suo intervento. Ma per quest'anno è fuori luogo pensare ad un contributo per sanare il passivo. Anche perché ogni lira dovrebbe essere sottratta ad altre opere ».

Persone citate: Bajardi, Bozzello

Luoghi citati: Borgaro, Comune Di Torino, Novara, San Paolo, Torino