SGOMENTO E DISPERAZIONE NEL FRIULI di Giancarlo Fossi

SGOMENTO E DISPERAZIONE NEL FRIULI Giornata di grave disagio per migliaia di viaggiatori Molti i treni fermi o con ritardi di ore per lo sciopero dei sindacati autonomi Chiedono un aumento di centomila mensili - L'agitazione non è condivisa da Cgil-Cisl-Uil Roma, 13 settembre. Disordine nelle ferrovie per l'intera giornata. Lo sciopero dei ferrovieri autonomi (Fisafs) ha causato fino alle 21 di oggi il blocco di numerosi treni interregionali o di collegamento fra Nord e Sud, ri- tardi di molte ore, la perdita delle coincidenze, disagi notevoli a decine di migliaia di viaggiatori. Nonostante il piano di emergenza predisposto dalle Ferrovie dello Stato con l'ausilio dei sindacati confederali dei ferrovieri, le conseguenze dell'agitazione sono state avvertite ovunque, sia pure in misura diversa. La Fisafs esalta il risultato ottenuto, affermando che «notizie pervenute dalle sedi periferiche danno una percentuale di adesioni su scala nazionale del 70 per cento con punte fino al 90 per cento e la sostanziale paralisi di grossi nodi ferroviari come Torino, Genova, Venezia, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari». La Fisafs aggiunge: «Molte linee sono interamente o parzialmente chiuse, come ad esempio la Roma-AvezzanoSulmona, la Roma-Napoli via Cassino, la Roma-Firenze e numerose altre ancora tanto che l'azienda sta effettuando molte corse sostitutive con pullman». Informazioni di fonte ministeriale ridimensionano il «successo» dei sindacati autonomi, ma rivelano viva preoccupazione per iniziative del genere in un momento di diffuso malcontento nella categoria. L'andamento dello sciopero ha sorpreso i dirigenti dell'azienda, al centro e in periferia. In Piemonte la situazione è stata definita «critica»: nella sola mattinata 25 collegamenti cancellati, ritardi «impressionanti». Serie difficoltà nel compartimento di Milano. Caotica la situazione a Firenze sebbene un solo ferroviere abbia partecipato all'astensione: diversi treni sono stati soppressi, il rapido 79 Milano-Roma è stato fatto ritornare a Milano. In Campania, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Sardegna e Sicilia le ripercussioni negative sono state rilevanti. Solo nelle Marche, nel Molise e in Alto Adige, a quanto pare, il servizio ha funzionato regolarmente. La Fisafs minaccia più pesanti scioperi. Reclama la definizione immediata della vertenza contrattuale, puntando su un miglioramento salariale di lire 100 mila al mese per tutti i ferrovieri. Contro sono schierati tutti gli altri sindacati, in particolare quelli associati alla Federazione CgilCisl-Uil, che saldano le richieste contrattuali al rilancio dell'azienda e dei servizi, oltre che all'incremento degli investimenti e dell'occupazione. Da più parti si ripropone l'esigenza di una disciplina del diritto di sciopero nei pubblici servizi in analogia con le norme esistenti in altri Paesi europei, e la stessa Federazione Cgil-Cisl-Uil riconosce l'opportunità di arrivare, in alcuni settori, ad una autoregolamentazione che eviti, nei limiti del possibile, il verificarsi di condizioni estremamente spiacevoli e dannose. Un nuovo tentativo è stato compiuto questa sera al ministero del Lavoro per risolvere la vertenza sul rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti del commercio. II ministro Tina Anselmi, che aveva consultato i sindacati e la Confcommercio nei giorni scorsi, ha avuto una serie di incontri con le parti alla ricerca di un compromesso sul principale motivo di contrasto: l'estensione alle piccole aziende dei provvedimenti di legge 604 e 300 riguardanti i licenziamenti individuali e lo statuto dei diritti dei lavoratori. Le prospettive sono incerte. Giancarlo Fossi

Persone citate: Tina Anselmi