Cercare l'in tesa sulle bocciature

Cercare l'in tesa sulle bocciature Un'idea del Provveditore Cercare l'in tesa sulle bocciature Le componenti della scuola esprimono giudizi globalmente positivi, ma anche parecchie perplessità - Suggeriti altri sistemi « I decrett delegati offrono la possibilità di un continuo contatto fra insegnanti e famiglie. Penso che la collaborazione per una scuola migliore consista anche nel rendere consapevoli i ragazzi, durante l'anno, della propria situazione. In sostanza credo st dovrebbe raggiungere il traguardo delle bocciature ridotte al minimo e concordate fra insegnanti, genitori e studenti ». Questa frase, del provveditore dott. Pisani, denota 11 desiderio di faro qualcosa di utile per la nostra dissestata scuola, in attesa della riforma delle superiori e di una chiara identità didattica per la fascia dell'obbligo. Fino a che punto potrebbe concretizzarsi l'auspicio? Abbiamo sentito gli interessati. Dai colloqui emerge una valutazione globale positiva, ma anche un certo scetticismo. Affermano alcuni ragazzi attivi nei movimenti giovanili: « Sarebbe molto bello, ma chi di noi ammetterà di non essere preparato? C'è poi l'incognita dei genitori. Anche i più aperti raramente sono obbiettivi quando si tratta dei figli. Lo abbiamo constatato nelle nostre lotte. Sono ancora parecchi i padri e le madri che considerano "seria" soltanto la scuola die hanno conosciuta, quella repressiva. E ben pochi accetteranno passivamente di far perdere un anno ai proprt figli »■ La prof. Fresia Ansaldi (Uilscuola) è convinta che si tratta di un traguardo ambizioso data la preparazione attuale degli stessi insegnanti: « Occorrerebbero corsi di aggiornamento, si presuppongono didattiche alternative, una buona organizzazione delle attività di recupero ». La buona volontà non è sufficiente. Piuttosto « sarebbe utile aumentare la sperimentazione dei bienni unitari, che preludono alla riforma delle superiori; sa. rebbe più facile, quando l'alun-1 no dimostra incertezze o difflcol- i tà, il passaggio da un tipo all'altro di studi, senza perdere anni preziosi ». La prof. Fernanda Bassi, insegnante allo scientifico Volta, il liceo che ha condotto la sperimentazione del monte-ore concordato, dichiara: « La scuola che funziona non dovrebbe bocciare, credo che soltanto una riforma articolata in modo da orientare o eventualmente dirottare i ragazzi senza far loro perdere tempo prezioso, potrebbe risponde, re all'esigenza di tutti. Il pensiero del provveditore mi lascia perplessa. In se stesso è buono, ma temo la psicologia dei genitori. Anche i più culturalmente preparati e politicamente aperti, di fronte al perìcolo di una bocciatura si rinchiudono nella difesa del figlio. Non importa se non è maturo, purché sia promosso ». Una preside, la prof. Pangallo del commerciale Valletta: « Mi chiedo in che modo l'iniziativa potrebbe applicarsi. Non certo attraverso il consiglio di istitu¬ to; piuttosto attraverso i consigli di classe. Ma si profila il problema della partecipazione allargata alla base, che finora ha risposto in modo deludente». E' convinta che « manchi ancora nei genitori l'abitudine al dialogo e la maturità per accettare l'idea che il figlio è impreparato 0 non è portato a determinati studi ». Per i genitori risponde il signor Cassia, rappresentante del consiglio di istituto dell'Avoga. dro, aderente al Cogidas: « Credo che si potrebbe arrivare al traguardo prospettato dal provveditore allargando i consigli di classe nel corso dell'anno, ma soprattutto accettando la discussione del voto in prescrutìni ». Classi dell'obbligo e superiori dovrebbero in questo modo « apparire trasparenti sia ai genitori, sia agli alunni ». Occorre naturalmente il consenso degli insegnanti e dei presidi. Ma anche una norma che regoli le disposizioni per tutti allo scopo di evitare ingiustizie. « Il prescrutinio dà la possibilità di discutere 1 voti, non più a sorpresa, grazie ai continui contatti durante ì mesi di lezione, e offre l'oc, castone per risolvere i casi dubbi. Consente inoltre di aggirare la legge che chiede lo scrutinio finale a porte chiuse ». Cassia è convinto che questa sia la strada « per una scuola democratica, seria, non selettiva dal punto di vista di classe, ma piuttosto correttiva di scelte sbagliate ». Ruffolo, presidente dell'assemblea dei genitori del D'Azeglio: « La proposta del provveditore potrebbe essere accettata come un momento di tregua tra le componenti della scuola solo a patto che il Parlamento assuma un preciso impegno di discutere l'attuazione della riforma delle superiori entro un periodo di tempo ben prestabilito ». Maria Valabrega

Persone citate: Cassia, D'azeglio, Fernanda Bassi, Fresia Ansaldi, Maria Valabrega, Pangallo, Pisani, Ruffolo, Volta