Nessuno straniero ai funerali Le delegazioni all'ambasciata di Giuseppe Fedi

Nessuno straniero ai funerali Le delegazioni all'ambasciata Il cordoglio in Italia per la morte di Mao Tse-tung Nessuno straniero ai funerali Le delegazioni all'ambasciata Roma, 9 settembre. Due impiegati, nelle tradizionali giubbe abbottonate al collo, escono con passo deciso dalla portineria dell'ambasciata della Repubblica popolare cinese. Con tono cortese ma con molta fermezza pregano giornalisti, fotografi operatori e fonici della Rai-tv di uscire dal giardino. L'orologio segna le 11 e nella sede della ambasciata — l'ex villa Badoglio, una costruzione a cinque piani in stile littorio, circondata da pini e oleandri in via Bruxelles, ai Parioli — la notizia della morte del presidente Mao non è ancora ufficiale. Alle 11,40 Chen Sui-chih secondo segretario e addetto stampa, il volto tirato dall'emozione, scandisce lentamente che «il signor ambasciatore è stato informato della morie del presidente Mao Tse-tung con un flash dell'agenzia Ansa ». « Non abbiamo ancora avuto conferma dalle autori là ufficiali — spiega —; solo allora riceveremo disposizioni e ci regoleremo di conseguenza. L'ambasciatore Han Ke-ha è molto impegnato e non può assolutamente ricevervi. Non è escluso che ciò possa avvenire nel pomeriggio ». Il via vai di auto del Corpo diplomatico cinese ai due ingressi dell'ambasciata è intenso. Una grande dignità, un estremo riserbo traspaiono dai visi dei rappresentanti dela Repubblica popolare a Roma che vengono a esprimere il loro cordoglio. Poi, alle 12,10, davanti al cancello dell'ex villa Badoglio si ferma una « Alfa 2000 » blu ministeriale dalla quale scende la senatrice de Franca Falcucci. E' il primo politico di rilievo che porta le condoglianze al governo della Cina popolare in lutto per la scomparsa di Mao. Il sottosegretario alla Pubblica istruzione esce dalla sede diplomatica dopo un quarto d'ora. «Sono qui a titolo personale — dice — come amica dell'ambasciatore Han Ke-ha e della moglie, che mi ha ricevuto. Li avevo incontrati ieri sera all'Acqua Acetosa ad una prova di esercizi ginnici alla quale partecipava una delegazione cinese. La conferma ufficiale della morte del presidente Mao è arrivata da pochi minuti. La notizia ha colto tutti di sorpresa nonostante fossero al corrente da tempo della gravità delle condizioni di Mao». Dopo la sen. Falcucci, è la volta dell'on. Antonello Trombadorì, il deputato comunista coinvolto in una polemica con L'Unità per un suo intervento su Freda e Ventura pubblicato da un quotidiano del Nord. Non accade più nulla fino alle 12,40, quando un carabiniere, giunto in moto dal Quirinale, consegna ad un addetto alla portineria un messaggio del presidente Leone. E alle 13, dopo il Capo dello Stato è il presidente del Senato, Amintore Fanfani, a far giungere all'ambasciata cinese le sue condoglianze e quelle dei senatori. La sede dell'ambasciata è avvolta nel silenzio, il porto¬ ne d'ingresso è chiuso e chiuse sono le tapparelle di tutte le finestre. Poi, alle 14, quattro impiegati compaiono sul balcone al secondo piano sul quale espongono, legata a mezz'asta, la bandiera rossa a cinque stelle della Repubblica popolare cinese. Cronisti e operatori della Televisione rimangono in attesa. Di tanto in tanto qualcuno sollecita un'intervista con l'ambasciatore: la risposta, garbata, è sempre la stessa: « Il signor Han Ke-ha è occupatissimo, sta dando, disposizioni al personale dell'ambasciata. E' molto improbabile che possa ricevervi ». E alle 16 l'ennesimo tentativo di incontrare l'ambasciatore fallisce. Un impiega¬ to ci fa entrare in un salottino dietro la portineria pregandoci di attendere. Dopo dieci minuti, arriva il signor Chen, segretario particolare e interprete di Han Ke-ha: spiega in buon italiano che sua eccellenza i.on terrà alI cuna conferenza stampa, aggiungendo che, per quanto riguarda il cerimoniale, il personale dell'ambasciata sta preparando tutto. Aggiunge che il registro delle condoglianze sarà a disposizione dei visitatori da domani mattina e che nei locali della villa verrà allestita una sala con ritratti del presidente Mao. Prima di congedarsi, il signor Chen informa cortesemente le delegazioni dei partiti e i rappresentanti del Corpo diplomatico che saranno ricevuti a partire da domani. Al pianterreno di una palazzina di via Taro, a poche centinaia di metri dalla sede dell'ambasciata, vi sono gli uffici dell'agenzia di stampa Nuova Cina; chiediamo ad un redattore quali sono i servizi in programma oggi. « Il responsabile dei notiziari, signor Wang — risponde — è dall'ambasciatore Han Ke-ha per avere disposizioni. Siamo in attesa del suo ritorno per concordare il lavoro da fare. La notizia della morte del presidente Mao Tse-tung — conclude con una punta di emozione — ci ha sconvolto ». Giuseppe Fedi

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