La nuova Inquirente esamina il caso Lockheed "Entro novembre l'inchiesta verrà terminata" di Guido Guidi
La nuova Inquirente esamina il caso Lockheed "Entro novembre l'inchiesta verrà terminata" I giudici parlamentari si riuniranno quattro volte la settimana La nuova Inquirente esamina il caso Lockheed "Entro novembre l'inchiesta verrà terminata" Il presidente Andreotti ha sollecitato che vengano esaminati con urgenza i documenti (già dichiarati falsi dalla stessa Lockheed) che fanno riferimento al suo nome ■ Si studieranno le forme per interrogare i due americani Roma, 9 settembre. Ottanta o al massimo novanta giorni ancora e l'indagine sullo scandalo della Lockheed potrebbe essere conclusa. La nuova Commissione parlamentare inquirente ha cominciato il suo lavoro all'insegna del più assoluto ottimismo. «Entro novembre sarà tutto finito», ha assicurato oggi il suo neopresidente, Nino Martinazzoli, senatore, democristiano, avvocato di Brescia. E' l'augurio di tutti. Il cammino da percorrere, comunque, non è breve, i problemi da risolvere non pochi per cui meritano una verifica concreta i buoni propositi espressi oggi dall'ufficio di presidenza che ha studiato un programma di lavoro insieme ai due relatori (D'Angelosante, pei e Pontello, de) e ai rappresentanti dei gruppi parlamentari: quattro riunioni alla settimana. L'inchiesta sullo scandalo Lockheed è soltanto uno degli argomenti in esame: poi vi è il caso dei petroli, quello dell'Anas, quello dei superburocrati. In ogni modo si comincia da mercoledì prossimo con le bustarelle della Lockheed. Primo tema in discussione tra una settimana: gli ultimi documenti resi pubblici negli Stati Uniti che un ex dirigente della Lockheed ha consegnato a taluni giornalisti. Il presidente del Consiglio Andreotti, chiamato in causa da questo materiale, si è rivolto personalmente alla Commissione inquirente perché «valuti subito e con scrupolo questi documenti». Sono alcuni documenti che — è bene dirlo subito — secondo lo stesso ex vicepresidente della Lockheed, Cari Kotchian, rappresentano altrettanti falsi: una lettera inviata al professor Antonio Lefebvre D'Ovidio (il quale assicura di non averla mai ricevuta) per preannunciare che 28 mila dollari debbono essere versati all'onorevole Andreotti «per assicurare la sua preziosa assistenza e quella del suo partito nella vendita di 18 aerei Orlon alla Marina italiana»; la pagina di un diario di un funzionario della Lockheed in cui si fissa un appuntamento con Andreotti; una lettera nella quale si afferma ci e la Lockheed avrebbe deciso di versare ad Andreotti altri 15 mila dollari per il suo interessamento nella vendita di alcuni aerei Stariighter alla Turchia. Poi, la Commissione inquirente deve prendee in esame i risultati ai quali sono giunti i tre «saggi», che presieduti dall'ex presidente del Consiglio di Stato Papaldo, su incarico dell'allora governo Moro, I hanno indagato sotto il profi[ lo amministrativo sulle operazioni compiute per ratificare l'acquisto dei 14 aerei da frasporto militare Hercules da parte del ministero della Difesa. I problemi più importanti sono altri: come procedere all'interrogatorio di due testimoni determinanti per la conclusione dell'inchiesta quali sono Cari Kotchain e soprattutto Roger Bixby Smith già dirigenti ad alto livello della Lockeed e il caso Crociani ed Ovidio Lefebvre. Per i due dirigenti americani (Kotchian ha dichiarato che sono falsi i documenti relativi ad un interessamento di Andreotti agli affari Lockheed e Smith dovrebbe sapere chi è Antelope CoDbler) si pensa di seguire la procedura adottata dai giapponesi: farli interrogare, cioè, dai giudici statunitensi e quindi obbligarli in base alla loro legge a dire la verità. E' una procedura lunga, ma che avrebbe dovuto essere seguita da tempo perché la più sicura. Ovidio Lefebvre D'Ovidio, invece, ha fatto sapere ancora una volta alla Commissione d'essere pronto a rientrare in Italia se ha la certezza di non essere arrestato. Camillo Crociani, invece, ha chiesto questa mattina, attraverso i suoi difensori, avv. Revel e prof. Nuvolone, la revocn del mandato di cattura. « Io — questa la tesi di Crociani, che è latitante dal momento in cui seppe che stava per essere arrestato — ho incassato, attraverso la soc. Co.Mel, 140 milioni della Lockheed, ma si tratta di danaro che rappresenta il compenso pattuito in un regolare contratto per l'opera di mediazione svolta. Era previsto che in cambio della sua opera di assistenza nell'affare degli Hercules la Co.Mel avrebbe avuto un compenso dello 0,3 per cento sull'intera somma incassata per la vendita dei 14 aerei da trasporto. Inoltre: non è stata trovata alcuna prova nei miei confronti e mentre risulta che la Co.Mel ha incassato 140 milioni dalla Lockheed non vi è traccia che abbia, a sua volta, versato danaro a ministri o uomini politici ». Il programma di lavoro da completare è, come si vede, abbastanza vasto mentre debbono essere ancora tradotti numerosi documenti consegnati dagli Stati Uniti. Ma la nuova Commissione si accinge al suo compito con grande ottimismo: tutti si augurano che non si tratti di un ottimismo eccessivo. Guido Guidi I[ Roma. Il senatore D'Angelosante nella Commissione inquirente per il pei (Tel.)
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