Se un pittore sceglie l'amore

Se un pittore sceglie l'amore PRIME SULLO SCHERMO Se un pittore sceglie l'amore Folli e liberi amplessi di Joèl Seria con Jean-Pierre Marielle Claude Pieplu, Andrea Ferréol. Francia, colori. Cinema Dona. (s.c.) Tra i ricordi bretoni di Van Gogh e Gauguin un pittore dilettante, di professione venditore di ombrelli, tenta di dimenticare la città, il lavoro, la famiglia. Non si tratta di un sexy-film volgare come il titolo lascerebbe supporre. E' la tragicomica, e un po' vecchiotta, storia di un uomo tormentato dall'eterno conflitto dell'immaginazione con la vita quotidiana. Il bisogno di « evadere » trova la forma apparente della pittura: ma forse sotto i colorì delle sue tele si nasconde una realtà meno sublime e spirituale. La prima fuga nella città dei pittori si conclude con una abbondante e un po' pazza modella canadese. Quando la callipigia ispiratrice se ne va il nostro artista, che ormai non riesce a dipingere null'altro che natiche in ogni prospettiva, decide di tornare a casa dove lo attende una squallida routine di fatture da pagare e lavoro. E non basta. In camera da letto trova la moglie in atteggiamento inequivocabilmente infedele. Per il pover'uomo è troppo. Con il miraggio di un sedere femminile ormai intangibile egli tornerà in Bretagna provando, tra una sbronza catastrofica e l'altra, qualche pennellata. Per lui sembra finita, come pittore e come uomo, quando arriva una servizievole e innamorata servetta che gli fa scoprire una vocazione al sesso forse superiore a quella per la pittura. Happy end. con una sottile vena di amarezza. Sono dunque tanto carnali i « moventi » dell'arte? Film in economia di mezzi e di idee. Vorrebbe essere un'analisi psico-esistenziale, ma il lavoro sul personaggio risulta troppo convenizonale e confuso. La provincia francese (bruciante la trovata della prostituta che adesca i clienti in costume regionale) sfuma con un pizzico di ironia nel semplice sfondo folcloristico. E' la vecchia storia di un uomo a caccia di equilibrio e di una ragione per esistere: il regista però non ha la mano abbastanza smaliziata per cimentarsi nel difficilissimo mestiere del puro racconto cinematografico. Funzionali la fotografia e la interpretazione, con JeanPierre Marielle « mattatore » sulla scena dalla prima inquadratura all'ultima. \ '

Persone citate: Andrea Ferréol, Claude Pieplu, Gauguin, Marielle, Pierre Marielle, Van Gogh

Luoghi citati: Francia